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TRACCE D'INCHIOSTRO
2003 - Gennaio / Febbraio / Marzo / Aprile
Martedì 16.12.2003
VIA - Claudio Baglioni
La mia sigaretta brilla rossa
Insieme a luci di periferia
Zampate della vita sulle mie ossa
Sei più sincera quando dici una bugia
Sull'asfalto acquoso una luna affilata a
tagliare i fili che legano le stelle
Stringo al cuore una lattina vuota e scopro che hai lasciato
le unghie sulla mia pelle
Finestrini aperti a dissetarmi di vento, la mia ruota
incollata sulla striscia bianca
della mezzeria
Gli occhi come due pezzi di vetro
Tu non sei come ti credevo io
Un autotreno mi ruggisce dietro
Ma perché hai fatto il mondo così triste Dio?
Alberi si drizzano ai lati della strada,
mi corrono accanto e il buio se li inghiotte
Alla radio un rock arrabbiato come un pugno allo stomaco che
mi spinge nella notte
Un dolore un lampo di fuoco rosso
Dentro questo amore che io non posso
Io non posso più
Voglio andar via
I piedi chiedono dove ma via
Tanto non ti perderò perché tu non sei stata mai mia
Voglio andar via
Da quei tuoi occhi che tirano sassi
E come in un duello far dieci passi
E poi guardarci un'ultima volta e via
Dimmi che cos'è che ci hanno fatto
Dimmi cosa c'è che io non so
Perché tutto è finito come cenere in un piatto
E quei ragazzi che eravamo noi
Non ci sono più
E scambiare due parole brevi
Con la notte blu dei benzinai
Io ti baciavo mentre tu piangevi,
E adesso che io piango tu chi bacerai?
Un caffè che drizza i capelli, un
pacchetto di fumo e il vento rilegge il mio giornale
E domani uscire di nuovo, farmi una faccia allegra per il
prossimo Carnevale
Un dolore freddo come un rasoio
Per un altro giorno che nasce e muoio, muoio, muoio
Voglio andar via
I sogni cercano dove, ma via
Anche all'inferno ci sarà qualcuno a farmi compagnia
Voglio andar via
Da te che goccia a goccia hai spremuto il mio cuore
E dagli straccivendoli ricomprare quel che resta del mio
amore
E andare via...
********************************************
In questo periodo c'è chi mi suggerisce
di andarmene davvero via, per un po'. Hum... prospettiva
seducente, se considerata sotto l'ottica di isolarmi dal
resto del mondo e dedicarmi interamente a me stessa.
Farebbe bene ogni tanto prendersi una vacanza da coloro che
ci stanno attorno giorno per giorno e riscoprire la
solitudine, lo stare con se stessi e non avere altro
interlocutore che la propria coscienza. Molti di noi vivono
quotidianamente immersi nel rumore delle persone, delle
cose, dei problemi. Troppi impegnati a correre dietro alle
incombenze ed agli impegni, si dimentica ciò di cui si ha
realmente bisogno e si accantonano piccole cose piacevoli
per quando si avrà più tempo.
A volte però è piacevole accantonare i pensieri e lasciarsi
condurre dalle incombenze quotidiane, dal ritmo dettato dal
lavoro, un po' per sfuggire certi pensieri, un po' per
ubriacarsi di indifferenza e rimandare a dopo decisioni e
problemi. Si crea una sorta di limbo personale e ci si
rifugia.
Lunedì 15.12.2003
QUELLO CHE SEI - Pedro Salinas
Quello che sei
mi distrae da quello che dici.
Lanci parole veloci,
pavesate di risa,
invitandomi
ad andare dove mi porteranno.
Non ti presto attenzione, non le seguo:
sto guardando
le labbra da cui sono nate.
Intanto guardi lontano.
Fissi lo sguardo laggiù,
non so in cosa, e già si precipita
a cercarlo la tua anima
affilata, come saetta.
Io non guardo dove guardi:
io ti vedo guardare.
E quando desideri qualcosa
non penso a quello che vuoi
né lo invidio: è il meno.
Ciò che ami oggi, lo desideri;
domani lo dimenticherai per un nuovo amore.
No.
Ti aspetto oltre qualsiasi fine o termine
in ciò che non deve succedere.
Io resto nel puro atto del tuo desiderio,
amandoti.
E non voglio altro
che vederti amare.
Sabato 13.12.2003
Ho ricevuto un regalo: il mio nome
scritto con caratteri geroglifici. Grazie Livio!

Giovedì 04.12.2003
Gli amici sono compagni di viaggio.
Allegri, a volte spassosi ed un po' pazzi. Possono annoiare,
possono offendere, possono lasciarci a bocca aperta per
frasi dette o gesti compiuti a nostra insaputa. Possono
instillare dubbi e perplessità, far dubitare della loro
lealtà e del loro affetto. Sanno correre in tuo aiuto nei
momenti più bui ed offrirti un fazzoletto per asciugarti gli
occhi, od ignorarti perché presi dai loro problemi. A volte
ti feriscono con frasi dure che ti gettano contro o con
fantasie e mezze verità sussurrate alle tue spalle.
Eppure non puoi... non posso fare a meno di alcuni di loro,
di quelli per cui l'aggettivo "amico" non è solo una parola
qualsiasi, una classificazione. In particolare ce ne sono
tre, così diversi eppure così presenti in me. Ognuno di loro
ha un tratto caratteristico, un aspetto del carattere in cui
un poco mi rispecchio. Ed è buffo come le esistenze delle
persone si intreccino, come dei perfetti sconosciuti possano
condividere un pezzo di cammino insieme, per poi discostarsi
e ritrovarsi tempo dopo.
Nonostante tutto, esistere continua ad essere una bella
avventura.
Sabato 29.11.2003
Che colore ha un sabato trascorso in
ufficio? Bianco come le pareti che mi circondano ed il
blocco di fogli alla mia sinistra. Ma anche luminoso come i
raggi di Sole che attraversano la vetrata e caldo come la
voce di un amico che telefona inaspettatamente.
Cellulare poco lontano dal monitor in attesa di qualche sms
che rompa la solitudine, le casse del piccì che quasi urlano
le canzoni dei Bon Jovi e dei Queen... ma oggi ho preferito
accendere la radio. Hum... in questo momento fanno ascoltare
Pino Daniele... hum... decisamente non fa per me...
Un sabato trascorso in ufficio ha il sapore di un'aranciata
amara, la cui lattina è poco discosta dalle chiavi e dalla
calcolatrice: dolciastra, ma subito dopo leggermente amara,
un sapore che senti ai lati della lingua e che, dopotutto,
non è poi così sgradevole. «Bevo e sono felice» recita
l'etichetta. Che strano concetto che hanno della felicità, i
pubblicitari.
Nel pezzetto di cielo che vedo attraverso il portico c'è un
piccolo stormo di piccioni che volano compatti, descrivendo
un cerchio, mentre i rami spogli degli alberi si stagliano
contro un cielo insolitamente turchese, considerata la
stagione. Il pensiero torna all'airone che mi sono ritrovata
in mezzo alla strada, questa mattina. Ho fermato l'auto, lui
ha dispiegato le grandi ali e se ne è andato.
Sul piccì, in attesa che io termini la pausa pranzo, c'è da
aggiornare un sito dedicato al materiale per l'isolamento
termico ed acustico. Nel cuore, in attesa che io termini di
catalogare tutti i miei dubbi e le mie insicurezze, c'è una
decisione da prendere. Una bella decisione, ma che comporta
delle conseguenze che fatico ad immaginare.
Meglio darsi il burrocacao alla fragola sulle labbra, farsi
un bel sorriso e riprendere il lavoro.
Mercoledì 26.11.2003
SOMETHING - Beatles
Something in the way she moves / Attracts
me like no other lover
Something in the way she woos me
I don't want to leave her now / You know
I believe her now
Somewhere in her smile she knows / That I
don't need no other lover
Something in her style that shows me
Don't want to leave her now / You know I
believe her now
You're asking me will my love grow / I
don't know, I don't know
You stick around now it may show / I don't know, I don't
know
Something in the way she knows / And all
I have to do is think of her
Something in the things she shows me
Don't want to leave her now / You know I
believe her now
Lunedì 24.11.2003
Certi giorni trovo difficile avere a che
fare con gli altri. Quotidianamente devo essere affettuosa
con il fidanzato, spiritosa con gli amici, socievole con i
colleghi, cordiale (ed a volte paziente) con i clienti.
Questo vincendo costantemente la mia timidezza, ma in certi
giorni anche la voglia di mandare tutti a quel paese, od
anche solo di dire forte «Lasciatemi in pace!».
Poi ci sono i genitori, davanti ai quali mi sento sempre non
all'altezza delle aspettative, gli amici che cerco di non
annoiare, il conoscente che critica la mia razionalità, il
datore di lavoro che sostiene che faccio discorsi difficili
e/o contorti, l'amico con cui sono in costante conflitto ma
di cui non so fare a meno.
Vuoi vedere che alla fine sono io che mi creo troppi
problemi, mentre tutti gli altri sono in pace con il mondo e
conducono esistenze cristalline? Non so. Fin da piccola ho
sempre ritenuto importante pormi delle domande: quando mi
sono resa conto che agli adulti non interessava darmi delle
risposte, le ho cercate nei libri, nel mondo circostante,
dentro di me. E, forse, dentro di me ho indugiato un po'
troppo a lungo.
Forse dovrei lasciarmi andare, abbandonarmi di più alla
corrente e vivere un po' alla giornata, senza chiedermi il
perché di ogni cosa, senza cercare di catalogare ogni
avvenimento od ogni azione del prossimo. Magari tentando
qualche azzardo, fare un passo più lungo della gamba, ogni
tanto.
Venerdì 07.11.2003
E LA MORTE NON AVRÁ PIÚ DOMINIO - Dylan
Thomas
E la morte non avrà più dominio
I morti nudi saranno una cosa
Con l’uomo nel vento e la luna d’occidente
Quando le loro ossa saranno spolpate e le ossa pulite
scomparse
Ai gomiti e ai piedi avranno stelle:
Benché ammattiscano saranno sani di mente
Benché sprofondino in mare risaliranno a galla
Benché gli amanti si perdano l’amore sarà salvo
E la morte non avrà più dominio.
E la morte non avrà più dominio
Sotto i meandri del mare
Giacendo a lungo non moriranno nel vento
Sui cavalletti contorcendosi mentre i tendini cedono
Cinghiati ad una ruota, non si spezzeranno;
Si spaccherà la fede in quelle mani
E l’unicorno del peccato li passerà da parte a parte
Scheggiati da ogni lato non si schianteranno;
E la morte non avrà più dominio.
E la morte non avrà più dominio.
Più non potranno i gabbiani gridare ai loro orecchi
Le onde rompersi urlanti sulle rive del mare;
Dove un fiore spuntò non potrà un fiore
Mai più sfidare i colpi della pioggia;
Ma benché matti e morti stecchiti,
Le teste di quei tali martelleranno dalle margherite;
Irromperanno al sole fino a che il sole precipiterà,
E la morte non avrà più dominio.
Martedì 28.10.2003
«Con l'amore non si fa commercio al
mercato. La sua gioia, come la gioia dell'intelletto, è di
sentirsi vivo. Lo scopo dell'amore è amare né più, né meno».
(O. Wilde)
A volte mi chiedo se valga davvero la
pena scoprirsi totalmente nei confronti di un'altra persona,
mostrare ogni nostro punto vulnerabile, ogni nostra bella
qualità ed ogni aspetto negativo. Mettersi in gioco, volersi
sentire vivi provando sensazioni che solo l'aiuto di un
altro cuore che batte all'unisono con il nostro può
regalarci. Vale la pena un simile azzardo? Serve a qualcosa
infatuarsi, innamorarsi, magari rimanere delusi da qualche
frase avventata od un atteggiamento forse irrispettoso? E
nonostante tutto questo continuare a fare affidamento su
quella persona e rimanerle a fianco, condividere ogni
singolo giorno e qualcosa di più, perché in fondo è questo
che si cerca: un punto di riferimento, un porto sicuro a cui
far ritorno ogni volta che ci si sente spersi nella
vorticosa corrente della quotidianità e delle azioni altrui.
Commettendo errori di cui solo noi saremo a conoscenza,
azioni avventate od in buona fede. Ma sempre con i pensieri
ed i sentimenti verso un punto ben preciso del mondo e del
nostro cuore.
Mercoledì 08.10.2003
Cos'è la felicità? È lo stomaco pieno di
farfalle, accorgersi di quanto brilli il Sole, ascoltare i
suoni che ci circondano ed il vento che passa tra le foglie?
Oppure è un amico che ti abbraccia, il calore di una carezza
sul viso, lo strusciarsi del gatto contro le gambe o la
schiuma del caffé sul cucchiaino? Ed ancora la canzone
giusta trasmessa dalla radio, un bimbo che ti sorride mentre
lo incroci sul marciapiede, una caramella alla menta che si
scioglie al centro della lingua? Forse è scoprire che
qualcuno ti vuole bene e che te lo dice, capire quando si
condivide qualcosa di speciale e che si può contare l'uno
sull'altro.
Forse la felicità è fragile e breve come un battito d'ali di
una farfalla, eppure ci fa ricordare che siamo vivi e che
vale la pena continuare a lottare.
Ognuna delle persone che entrano nella nostra vita ed a cui
ci affezioniamo od innamoriamo lasciano una traccia
indelebile nel nostro cuore e nei nostri ricordi. Una volta
nato tale sentimento un piccolo cambiamento inevitabilmente
avviene in noi e nella nostra vita. Ed un altro cambiamento
lo subiamo se tale persona si allontana da noi. Voler bene
non è mai facile, perché l'affetto per una persona porta con
sé anche tutta una serie di incognite, come la possibilità
di rimanere delusi, traditi od abbandonati. Ma sta in noi
avere il coraggio di accettare la sfida ed aprire il cuore a
quella nuova presenza.
L'essere amati è il desiderio che unisce ogni cuore
palpitante su questa terra. Molti desiderano quell'amore
senza però rendersi conto che prima devono essere disposti a
donarlo: prima di essere amati, si deve dare sé stessi.
Anche quando agli altri sembra non importare nulla.
Si nota che oggi sono felice, vero?

Martedì 23.09.2003
Ieri, mentre tanto per cambiare ero in
coda dietro un paio di TIR, mi è capitato stranamente di
domandarmi «E se adesso mi capitasse un incidente ed io
morissi, importerebbe a qualcuno?». Non so perché sia
uscito quel pensiero... Non mi ha fatto paura, perché da
tempo ho accettato la morte come una tappa inevitabile nella
vita di ognuno di noi, però mi ha rammaricato rendermi conto
di quante persone, situazioni, cose belle non potrei più
affrontare ogni giorno. Affrontarle, gioirne,
rattristarmene... ecco, forse non le cose in sé,
probabilmente è il non provare più sentimenti che mi turba
maggiormente.
Nell'ignoranza totale di ciò che accade dopo la morte, c'è
chi pensa all'annullamento totale del proprio io e chi,
invece, ha fede in un proseguimento di questo viaggio
chiamato vita. Io non mi sono fatta un'idea precisa ma, come
tanti, tengo le dita incrociate e mi auguro che il ricordo
degli anni trascorsi in questo guscio di carne non si
disperdano con la mia coscienza. Altrimenti, che senso
avrebbe, soffrire, scoprire, sperimentare, sbagliare, amare?
Si ridurrebbe tutto ad un assurdo balletto di marionette, di
coscienze chiamate alla vita ed a cui viene affidato un
compito da svolgere, una posizione da occupare.
Venerdì 19.09.2003
Capita che ci si accorga di qualcuno.
Magari quella persona la si conosce da tempo, perché
all'interno di una compagnia di amici o perché la si
frequenta sul posto di lavoro. Per tanto tempo rapporti
cordiali, indifferenza quasi poi, all'improvviso, scatta una
molla indefinita per cui ci si rende conto che quella
persona ha un "qualcosa" di speciale che desta il nostro
interesse e fa desiderare di trasformare una semplice
conoscenza in un'amicizia. Mi è successo un paio di volte,
negli ultimi tempi, ed ogni volta sono rimasta un poco
disorientata. È come aprire una finestra in una stanza in
penombra, con il Sole di mezzogiorno che la invade in pieno
e mi fa scorgere particolari che prima mi erano sfuggiti. Mi
invade così una sensazione di "tempo perso", di mesi, se non
anni, trascorsi senza che si portasse a compimento quella
potenziale amicizia. Forse i tempi non erano maturi, o più
semplicemente forse ero io che non ero in grado di
affrontare ed apprezzare nel modo giusto quelle persone.
Giovedì 18.09.2003
Certi giorni sono come la neve, che si
posa leggera come un sottile strato di malinconia, ma sa
anche cadere pesante sul cuore e formare una crosta
difficile da sciogliere. Così ci si ritrova con una strana
ombra nei pensieri, pensieri lontani mille miglia e che
nemmeno il richiamo più acuto è in grado di riportare
indietro.
Così non si ha più voglia di nulla e di nessuno, ci si
rannicchia nel proprio piccolo mondo e si attende che
l'arcobaleno ritorni. L'arcobaleno, o il sorriso di un
amico.
Mercoledì 17.09.2003
Mai dare tutto per scontato. Mai
considerare dovuta l'amicizia di un amico, l'affetto di una
persona cara, l'amore di chi stringiamo al nostro petto nel
buio della notte. Mai illudersi che ogni palpito del nostro
cuore, che ogni piccola emozione da noi provata per
qualcun'altro venga recepito con la stessa intensità con cui
noi li viviamo. Spesso giungono come echi lontani a chi ci
occupa i pensieri, singola voce di un canto che solo noi
possiamo conoscere.
Forse ci abituiamo troppo in fretta alle cose, alle persone,
ai sentimenti. Forse troppo presto diventa "normale" avere
accanto un nuovo amore od un amico che ci sorride. Magari,
ogni tanto fermarsi e considerare l'importanza di ciò che
gli altri nutrono per noi e noi per loro aiuterebbe a non
cadere nella routine, a non accantonare ciò che di grande
può esserci tra due persone. Ad evitare inutili contrasti e
qualche parola che ferisce per l'ennesima volta. Capita che
ci si distragga con cose di poco conto, perdendo di vista
ciò che realmente merita le nostre energie, od anche solo
qualche attimo di attenzione in più.
Mai dare tutto per scontato.
Martedì 16.09.2003
Ogni sera, alle 19:20 circa, passa lo
stormo Buon Appetito. Chi ha letto «Il gabbiano Jonathan
Livingston» di Richard Bach sa il perché di tale nome. Ogni
sera passano, piume bianche contro il cielo azzurro.
Provengono da Bologna e loro, gabbiani, probabilmente vanno
a sfamarsi in città, forse presso una discarica. Poi la sera
tornano indietro, uccelli di mare che vanno a riposarsi
forse in palude o lungo il Reno.
Li osservo dalla finestra, con il movimento regolare delle
ali ed il procedere in formazione, mentre il Sole tramonta
alle loro spalle. A volte riempiono l'aria con i loro
richiami, altre volte rimangono in silenzio, con qualche
componente dello stormo che li precede solitario, mentre
altri rimangono distanziati e passano per ultimi.
Lunedì 15.09.2003
Piccole inquietudini agitano i nostri
cuori e animano i giorni che passano. Dubbi, domande, "se
fosse" espressi a bassa voce o ricacciati dietro un muro
d'inespressività appena si affacciano alla coscienza.
Là fuori esiste un mondo di possibilità, un mondo dove
alcune di esse si avverano ed altre rimangono nel limbo
delle nostre fantasie. Così mi ritrovo a domandarmi perché i
nostri piccoli universi personali girino in una direzione
piuttosto che in un'altra. Perché si passi come meteore
nella vita di chi invece si vorrebbe più vicino al proprio
modo d'essere e di esistere.
Perché a volte il cuore sussulta nel petto, mentre dovrebbe
seguire un ritmo regolare ed ormai stabilito da tempo? Ed ha
senso crucciarsi per un'anima lontana, eppure "sentita" così
intensamente da lasciare un segno quasi indelebile sulla
lavagna dei propri pensieri?
Ma forse un senso c'è, imperscrutabile o palese come la luce
del Sole. Forse è parte integrante dell'esistere, forse è
uno degli scogli fondamentali in cui ci si imbatte
esistendo. Sta a noi tramutare tale scoglio da oscuro
pericolo semisommerso, a piccola isola su cui issarsi per
riposarsi un poco ed osservare il mondo circostante.
Mercoledì 27.08.2003
Ultimamente non ho molto da dire. Né agli
altri, né a me stessa. In un certo senso ho staccato quasi
tutti i collegamenti di comunicazione con il mondo
circostante e mantengo attivi solo quelli fondamentali,
concentrandomi sul lavoro e riflettendo su questi giorni
così veloci. Amici, amore, responsabilità, doveri,
progetti... cosa è realmente importante? A cosa dare la
priorità e rendere fulcro delle mie energie? Oppure
dedicarmi ad un amico che possiede parte del mio cuore e del
mio passato, cercare di essergli vicina e di sostegno quando
in realtà di sé stesso mi mostra ben poco?
È sempre difficile, per me, stilare una tabella di marcia,
con la mente che vaga chissà dove ed il cuore concentrato
sul presente perché ferito da chi non considera importanti
10 anni di amicizia. Ma passerà... del resto, c'è chi canta
che "il cielo è blu oltre le nuvole".
Durante la pausa di agosto ci ho provato ad aggiornare il
sito, ma proprio non ce l'ho fatta: dopo due settimane a
zonzo per l'Europa ed altri 7 giorni trascorsi in un turbine
di pulizie in casa, l'allergia per il piccì che mi assale
durante le ferie è perdurata. Comunque il lavoro è
ricominciato e, con esso, le attività collaterali: sto
preparando un report del viaggio (ho finalmente visitato il
Louvre!), faticosissimo ma fortunatamente speso in compagnia
degli amici giusti.
Martedì 02.06.2003
LISTEN TO YOUR HEART - Roxette
I know there's something in the wake of
your smile.
I get a notion from the look in your eyes, yea.
You've built a love but that love falls apart.
Your little piece of heaven turns too dark.
Listen to your heart / when he's calling
for you.
Listen to your heart / there's nothing else you can do.
I don't know where you're going / and I don't know why,
but listen to your heart / before you tell him goodbye.
Sometimes you wonder if this fight is
worthwhile.
The precious moments are all lost in the tide, yea.
They're swept away and nothing is what is seems,
the feeling of belonging to your dreams.
Listen to your heart / when he's calling
for you.
Listen to your heart / there's nothing else you can do.
I don't know where you're going /and I don't know why,
but listen to your heart / before you tell him goodbye.
And there are voices that want to be
heard.
So much to mention but you can't find the words.
The scent of magic, the beauty that's been
when love was wilder than the wind.
Listen to your heart / when he's calling
for you.
Listen to your heart / there's nothing else you can do.
I don''t know where you''re going / and I don't know why,
but listen to your heart / before you tell him goodbye.
********************************************
A questa canzone è legato un bel ricordo:
quello del mio migliore amico che, con in braccio la sua
bimba di alcuni mesi di vita, la cullava cantando per lei.
Forse, un giorno, anch'io potrò cantare per un cucciolo
tutto mio.
Venerdì 30.05.2003
Ci sono luci nel giardino, la sera.
Alcune illuminano teneri fili d'erba, altre vagano tra gli
steli ed i rami bassi del ciliegio. Pulsano e zigzagano nel
buio uniforme, nemmeno un raggio di Luna disturba la tenue
fosforescenza.
Seduta immobile tra l'erba osservo le traiettorie, il
ritmico accendersi e spegnersi di quei piccoli corpi,
accompagnato dal canto dei grilli. Anche quest'anno le
lucciole sono tornate.
Giovedì 22.05.2003
Certi giorni il cielo sembra essere più
alto. Succede quando nessuna traccia bianca di nuvola lo
solca ed il Sole sembra quasi disperso in mezzo a tutto quel
turchese.
Certi giorni il cielo sembra cadere sulla terra. Succede
quando nubi scure e gonfie di pioggia rotolano verso di noi,
precedute dal vento improvviso che scuote i rami ed agita le
foglie.
Certi giorni il cielo sembra pulsare di vita. Succede quando
le rondini lo attraversano veloci, mentre si chiamano l'un
l'altra con acute grida e sfrecciano inseguendo gli insetti.
Certi giorni il cielo sembra freddo e vuoto. Succede quando
ho il cuore gonfio di tristezza ed i pensieri lontani.
Ognuno ha un suo pezzetto di cielo ed ogni tanto lo
abbraccia con lo sguardo. Nel mio ci sono pozze di turchese,
tramonti rossi, qualche arcobaleno, uno stormo di rondini ed
una manciata di stelle. Ogni tanto un sorriso, ma più
sovente i miei pensieri che migrano lontano.
Venerdì 16.05.2003
BEAUTIFUL - Christina Aguilera
Spoken / Don't look at me
Every day is so wonderful / And suddenly,
it's hard to breathe
Now and then, I get insecure / From all the fame, I'm so
ashamed
I am beautiful no matter what they say /
Words can't bring me down
I am beautiful in every single way / Yes, words can't bring
me down
So don't you bring me down today
To all your friends, you're delirious /
So consumed in all your doom
Trying hard to fill the emptiness
The piece is gone and the puzzle undone / That's the way it
is
You are beautiful no matter what they say
Words won't bring you down / You are beautiful in every
single way
Yes, words won't bring you down / Don't you bring me down
today...
No matter what we do / (no matter what we
do)
No matter what they say / (no matter what they say)
When the sun is shining through / Then the clouds won't stay
And everywhere we go / (everywhere we go)
The sun won't always shine / (sun won't always shine)
But tomorrow will find a way / All the other times
We are beautiful no matter what they say
Yes, words won't bring us down
We are beautiful no matter what they say
Yes, words can't bring us down / Don't you bring me down
today
Don't you bring me down today / Don't you
bring me down today
Giovedì 08.05.2003
Ieri sera ho guardato un concerto su dvd
di
Sarah Brightman, un soprano dalla voce stupenda.
Ascoltando la sua interpretazione mi sono ritrovata a
riflettere sulle qualità, le abilità che ognuno di noi
possiede: perché nella maggioranza delle persone sono di
entità "normale", mentre in alcuni si sviluppano a tal punto
da farli eccellere e così considerare dei talenti? Canto,
musica, matematica, atletica, pittura, medicina... ci sono
persone che sembra portino allo stremo il concetto di "dote
naturale" e lasciano affascinati tutti gli altri. Tutti gi
altri che, alla fine, si ritrovano ad essere anche un poco
invidiosi.
Io che me la cavicchio in alcune cose, ma mi ritrovo a non
saper disegnare, a non saper cantare, a non saper
memorizzare certe nozioni, a non essere sufficientemente
creativa... tutte attività che da sempre mi attraggono. Così
mi accontento di quel poco che so fare e di come lo so fare.
Meglio coltivare il proprio orticello che inseguire
chimere...
Giovedì 17.04.2003
Esiste un momento dell'alba e del
tramonto che fin da piccola chiamo "della luce dorata". È
quando il Sole raggiunge una determinata altezza
sull'orizzonte e l'atmosfera terrestre fa sì che la luce
venga filtrata in modo particolare: accade così che ogni
cosa assuma un riflesso dorato, come se venisse accarezzata
direttamente dai raggi del Sole.
È una fase di passaggio: dalla notte al giorno quando è
l'alba, dalla luce al buio quando è il tramonto. Una
finestra si apre, una finestra si chiude. La sera, in
particolare, mi porta a ripensare alla giornata appena
trascorsa, a domandarmi se ho vissuto bene le ore che ormai
sono alle mie spalle, se ho voluto abbastanza bene, se il
mio cuore ha avuto modo di gioire, se ho realizzato qualcosa
che valga la pena di condividere con chi mi attende a casa.
Poi chiudo gli occhi. Li riapro e sono felice di esistere.
Lunedì 14.04.2003
Questa giornata non sarebbe potuta
cominciare meglio... Gli occhi mezzo aperti per contrastare
la luce che si insinuava sotto le palpebre ancora assonnate,
la mano destra che annaspava in cerca dell'interruttore
della macchinetta per il caffé, ho udito distintamente
provenire da fuori un suono che da tempo attendevo: il
garrire delle rondini. Sono finalmente tornate!
Le ho osservate a lungo, seduta sul balcone mentre mi godevo
il tepore del Sole. Come piccole e palpitanti frecce nere
guizzavano verso l'alto, per poi buttarsi in picchiata con
un veloce movimento d'ala, dandosi la voce l'un l'altra.
Aggraziate, energiche, ma nel contempo così fragili...
Tracce
d'inchiostro 2002 - Segue...
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