POOH - Pooh Book
      Settembre / Dicembre 1995 - Box 4 CD/doppio CD CGD 4509 93640-2 - Box 6 CD CGD EASTWEST 0630 13095-2
      

(Testo e Musica: Jackie Edwards - Testo italiano: Maurizio Vandelli)
Vieni fuori
          fuori dal mio cuor
          tu non sei quel che
          eri un dì per me.
          Perciò ti chiedo ancor
          oh yeah
          va fuori dal mio cuor.
          Vieni fuori
          fuori dal mio cuor
          io mi chiedo ancor perché
          sei qui e ti ripeto ancor
          oh yeah
          va fuori dal mio cuor.
          Eh, eh, eh
          quando gli altri un dì rideranno
          rideran di me
          eh,eh,eh
          non m'importa ciò
          che diranno fuori tu sarai
          fuori dal mio cuor.
          Vieni fuori
          fuori dal mio cuor
          e se un giorno ancor ti rivedrò
          ti ripeterò
          oh yeah
          va fuori dal mio cuor.
          Eh, eh, eh
          quando gli altri un dì rideranno
          rideran di me
          eh,eh,eh
          non m'importa ciò
          che diranno fuori tu sarai
          fuori dal mio cuor.
          Fuori dal mio cuor
          fuori dal mio cuor
          fuori dal mio cuor.
NOTE
Editore: Polygram Italia.
          Collaboratore musicale: E. Ruffinengo.
          Produzione e realizzazione: Pooh.
          Incisa  ai Morning Studios, Milano, nel mese di ottobre 1990.
          Sound Engineer: Giamba Lizzori.
          Ass. Sound Engineer: Osiride Gozzi.
          Supporti: Nastro 32 piste digitale.
          Mixer: MCI 500.
Questa canzone è la versione italiana di "Keep On Running" dello Spencer Davis Group.
(Testo: Bob Crewe - Testo italianio: Antonietta De Simone - Musica: Bob Gaudio)
Piangerai
          perché nessuno
          al mondo mai ti capirà
          capirai
          infine
          che non ha più scopo la pietà.
          Quel che tu
          non sai
          quel che tu
          non sai
          è che al mondo c'è
          c'è chi piange per te.
          Pregherai
          perché nessuno
          al mondo possa ricordar
          che ci sei
          perché nessuno
          debba ridere di te.
          Quel che tu
          non sai
          quel che tu
          non sai
          è che al mondo c'è
          c'è chi ama te.
NOTE
Editore: EMI Music Pub. srl.
          Collaboratore musicale: E. Ruffinengo.
          Produzione e realizzazione: Pooh.
          Incisa  ai Morning Studios, Milano, nel mese di ottobre 1990.
          Sound Engineer: Giamba Lizzori.
          Ass. Sound Engineer: Osiride Gozzi.
          Supporti: Nastro 32 piste digitale.
          Mixer: MCI 500.
Il brano è la versione italiana di "Rag Doll" dei Four Seasons.
(Testo: Valerio Negrini - Musica: Roby Facchinetti - Voce: Roby Facchinetti)
Ora
          non senti nessuna voce
          fra gli echi della sera.
          Tanto ma tanto silenzio lì intorno
          non fa paura
          si muore bene in silenzio.
          E una campana tra i monti
          racconta alla gente lontana
          di te che sei morto per niente lassù.
          Nella tua casa
          di pietra bruciata
          non han mai visto la neve.
          Ora sul muro
          è rimasta soltanto
          quella tua foto
          stringevi in mano il fucile.
          E una campana in paese
          racconta a una donna che piange
          di quel tuo fucile che non servì a
          niente.
          T'hanno ammazzato
          quasi per gioco
          per dimostrare alla gente
          che tra quei monti
          la voce del tempo
          degli uomini uccisi
          non deve contare più niente.
          E la campana un pò triste
          che a te sembra tanto lontana
          potrebbe tacere
          e lasciare il silenzio per te.
NOTE
Editore: Eliseo.
          Collaboratore musicale: E. Ruffinengo.
          Produzione e realizzazione: Pooh.
          Incisa  ai Morning Studios, Milano, nel mese di ottobre 1990.
          Sound Engineer: Giamba Lizzori, Renato Cantele.
          Supporti: Nastro 32 piste digitale.
          Mixer: MCI 500, Neve.
Il brano trae ispirazione dai frequenti omicidi di Finanzieri che negli anni '60 avvenivano in Trentino Alto Adige. Presentata al "Festival delle Rose", la canzone venne censurata dalla RAI giudicando il testo troppo politico, in parte modificato e con esso il titolo che divenne "Le campane del silenzio".
          Si tratta del primo brano scritto ed interpretato da Roby Facchinetti.
(Testo: Valerio Negrini - Musica: Roby Facchinetti - Voce: ...)
Per quelli come noi
          c'è solo il vento 
          parlate anche di noi 
          solo un momento 
          se l'erba gelerà 
          sarà soltanto 
          il tempo di sparir 
          senza rimpianto. 
          Voi che non vedete 
          non sentite ma parlate 
          giudicate solo 
          che non siamo seri come voi. 
          Ma quelli come noi 
          non sanno odiare 
          lasciateci la forza di cantare 
          non vi chiediamo 
          niente in fondo, in fondo 
          lasciateci soltanto 
          il nostro mondo. 
          Voi che non vedete 
          non sentite ma parlate 
          giudicate solo 
          che non siamo seri come voi. 
          Ma quelli come noi 
          non sanno odiare
          lasciateci la forza di 
          cantare non vi chiediamo
          niente in fondo, in fondo
          lasciateci soltanto
          il nostro mondo
NOTE
Editore: Eliseo.
          Collaboratore musicale: E. Ruffinengo.
          Produzione e realizzazione: Pooh.
          Incisa  ai Morning Studios, Milano, nel mese di ottobre 1990.
          Sound Engineer: Giamba Lizzori.
          Supporti: Nastro 32 piste digitale.
          Mixer: MCI 500.
(Testo: Anselmo - Musica: Pantros - Voce: ...)
È la solita storia ormai
          volevi vivere la tua vita
          senza accorgerti che uno come te
          ha solo il vento fra le sue dita.
          Ora vuoi vivere la giornata
          senza un attimo per pensare
          che il tuo tempo è passato ormai senza che
          avessi un turno nella partita.
          Lei non c'è più
          se n'è andata via
          ma quel che c'è stato con lei
          non importa più.
          La nostra logica ti ha insegnato
          a nasconderti quando piangi
          le speranze che avevi non ci son più
          ma tu non sai capir come è stato.
          Ma non devi più farci caso
          è la solita storia ormai
          ora sei uno dei tanti che ridono forse
          per questo sei fortunato.
          Lei non c'è più
          se n'è andata via
          ma quel che c'è stato con lei
          non importa più.
          Ma non devi più farci caso
          è la solita storia ormai
          ora sei uno dei tanti che ridono
          forse per questo sei fortunato.
          Lei non c'è più
          se n'è andata via
          ma quel che c'è stato con lei
          non importa più.
          È la solita storia
          non importa più.
          È la solita storia
          non importa più.
          È la solita storia
          non importa più.
NOTE
Editore: Sciascia.
          Collaboratore musicale: E. Ruffinengo.
          Produzione e realizzazione: Pooh.
          Incisa  ai Morning Studios, Milano, nel mese di ottobre 1990.
          Sound Engineer: Giamba Lizzori, Renato Cantele.
          Supporti: Nastro 32 piste digitale.
          Mixer: MCI 500, Neve.
(Testo e Musica: Morrison - Testo italiano: Pantros)
Nel buio della stanza
          so che pensi a me
          e sfiori con le dita
          un viso che non c'è.
          Ma la notte finirà
          tutto il mondo ci vedrà
          e tutti domani sapranno
          che ho scelto te.
          Se guardi lo specchio
          e vedi dietro a te
          un'ombra grigia
          ridere di me.
          Chiudi gli occhi e senti già
          che è diversa la realtà
          la notte si spegne domani
          sarai con me.
          Nel buio della stanza
          è entrato il sole ormai
          guardi le mie mani
          e ancora tu non sai.
          Che nessuno brucerà
          questa tua felicità
          quell'ombra è svanita
          e io sono vicino a te.
          Quell'ombra è svanita
          e io sono vicino a te
          nel buio, sola non sei più
          tu stringi le mie mani
          e senti che
          è tanto lontana la notte ormai...
          ...è tanto lontana la notte ormai.
NOTE
Editore: April Music.
          Collaboratore musicale: E. Ruffinengo.
          Produzione e realizzazione: Pooh.
          Incisa  ai Morning Studios, Milano, nel mese di ottobre 1990.
          Sound Engineer: Giamba Lizzori.
          Supporti: Nastro 32 piste digitale.
          Mixer: MCI 500.
Il brano è la versione italiana di "I looked in the mirror" del gruppo Them di Van Morrison.
(Testo: Valerio Negrini - Musica: Roby Facchinetti - Voce: Roby Facchinetti)
C'è molto lontano
          un mondo strano
          strano e fantastico
          là non è mai sera
          la primavera dura una vita
          ma trovarla non potrò
          è finita
          c'è il silenzio tra di noi, si.
          Qui, qui nel silenzio
          dove nascondo
          l'anima mia per te
          qui in un momento
          si ferma il pianto
          e tace il vento.
          Perché sei andata via
          in silenzio
          e la colpa è stata mia, si.
          Perché sei andata via
          in silenzio
          e la colpa è stata mia, si.
          Qui, qui nel silenzio
          sto ritrovando
          l'anima mia per te
          qui in un momento
          si asciuga il pianto
          e tace il vento
          ma se il fuoco tra di noi
          non si è spento
          io con te ritornerò
          si con te.
NOTE
Editore: Sciascia.
          Collaboratore musicale: E. Ruffinengo.
          Produzione e realizzazione: Pooh.
          Incisa  ai Morning Studios, Milano, nel mese di ottobre 1990.
          Sound Engineer: Giamba Lizzori.
          Supporti: Nastro 32 piste digitale.
          Mixer: MCI 500.
Questo brano è stato inciso in presa diretta con un unico microfono panoramico su chitarra, basso, organo Hammond e batteria suonati in contemporanea.
        Questo brano è stato inciso in una nuova versione, più lenta,  da  Riccardo Fogli ed inserito nel suo LP "Riccardo Fogli", pubblicato nel  1976.
(Testo: Valerio Negrini - Musica: Roby Facchinetti - Voce: ...)
Oh, oh, piccola Katy
          oh, oh, piccola Katy
          oh, oh,   oh!
          Piccola Katy, stanotte hai bruciato
          tutti i ricordi del tuo   passato
          tutte le bambole con cui dormivi
          ed il tuo diario che sempre   riempivi
          solo con ciò che faceva
          piacere anche di notte l'andava a   vedere.
          Piccola Katy, oh, oh
          piccola Katy oh, oh, oh!
          Piccola Katy,   stanotte hai capito
          che carezzandoti ti hanno tradito
          e alle tue mani han   legato il calore
          che si conquista in un'ora d'amore
          e in questo mattino di   grigia foschia
          di colpa hai deciso di andartene via.
          Piccola Katy, vai   vai
          piccola Katy vai vai vai!
          Vai, vai piccola Katy
          vai vai piccola Katy
          vai vai   vai!
          Piccola Katy, la porta è socchiusa
          non devi nemmeno inventare una   scusa
          dormono tutti di un sonno profondo
          e questo silenzio è la fine del   mondo
          chiudi pian piano e ritorna a dormire
          nessun nel mondo ti deve   sentire.
          Piccola Katy
          ciao ciao, piccola Katy
          ciao ciao, piccola Katy.
NOTE
Editore: Sciascia.
          Collaboratore musicale: E. Ruffinengo.
          Produzione e realizzazione: Pooh.
          Incisa  ai Morning Studios, Milano, nel mese di ottobre 1990.
          Sound Engineer: Giamba Lizzori.
          Supporti: Nastro 32 piste digitale.
          Mixer: MCI 500.
Messo sul lato B del 45 giri "In silenzio / Piccola Katy" perché giudicato pessimo da Sciascia, il discografico, questo brano è stato il primo vero successo dei POOH.
          Il brano è stato ispirato dalla canzone "She's leaving home" dei Beatles, mentre il riff iniziale di chitarra elettrica deriva da "Got To Get You Into My Life", sempre dei Beatles, pubblicato nell'album "Revolver".
          La parte parlata presente nella versione originale era stata inserita perché era stata registrata   una base musicale più lunga del testo.
(Testo: Valerio Negrini - Musica: Roby Facchinetti - Voce: Roby Facchinetti)
E dopo questo notte
          le pagine del tempo
          le scriveremo solo noi.
          Nello specchio degli occhi tuoi
          son fantasmi di neve ormai
          i silenzi che eran scesi tra noi.
          Le tue mani di ghiaccio ormai
          contro il sole tu tenderai
          e ti accorgerai che è tornato tra noi
          quell'amore che
          c'era una volta
          quell'amore che
          voglio per me.
          Vola il tempo e ti accorgi che
          qualche cosa è cambiato in te
          senti il sole che ora scalda di più.
          D'improvviso ti accorgi che
          la risposta è racchiusa qui
          tra le mani che ora donano a te
          quell'amore che
          c'era una volta
          quell'amore che
          voglio per me.
          E dopo questo notte
          le pagine del tempo
          le scriveremo solo noi.
NOTE
Editore: Eliseo.
          Collaboratore musicale: E. Ruffinengo.
          Produzione e realizzazione: Pooh.
          Incisa  ai Morning Studios, Milano, nel mese di ottobre 1990.
          Sound Engineer: Giamba Lizzori.
          Supporti: Nastro 32 piste digitale.
          Mixer: MCI 500.
(Testo: Valerio Negrini - Musica: Roby Facchinetti - Voce: ...)
La notte è silenziosa
          sono rimasto solo
          chiudo gli occhi e penso a Penny.
          Ogni domenica così
          cantavo e lei era sempre lì
          capelli sciolti ed occhi blu
          la chiamavan Penny e niente più
          non la conoscevo ancora.
          Ma una domenica alle sei
          nacque l'amore io per lei
          nacque per non morire più
          ma non ricordo come fu
          che la conobbi allora.
          Cerca cerca
          la mia mano un giorno
          cerca cerca
          quelle note che vorrei
          dedicare a Penny.
          Una canzone e un disco e poi
          tanti chilometri tra noi
          tanta tristezza adesso che
          non c'è più Penny davanti a me
          chissà dov'è a quest'ora.
          La gente applaude intorno a me
          ma non la sento e sai perché
          questa canzone io vorrei
          che ti raggiungesse dove sei
          te la ricordi ancora.
          Cerca cerca
          la mia mano invano
          cerca cerca
          la tua mano che non c'è
          e penso ancora a Penny.
          Buonanotte Penny è tardi ormai
          la tua radiolina presto spegnerai
          ma un altro disco adesso c'è
          il mio disco che ho dedicato a te
          che ti porterà qui vicino a me
          che ti porterà qui vicino a me
          che ti porterà qui vicino a me
          che ti porterà qui vicino a me.
NOTE
Editore: Eliseo.
          Collaboratore musicale: E. Ruffinengo.
          Produzione e realizzazione: Pooh.
          Incisa  ai Morning Studios, Milano, nel mese di ottobre 1990.
          Sound Engineer: Giamba Lizzori, Renato Cantele.
          Supporti: Nastro 32 piste digitale.
          Mixer: MCI 500, Neve.
Si tratta della prima canzone interpretata da Dodi Battaglia. Per incidere questa nuova versione del brano ha riutilizzatola chitarra Gibson les Paul de luxe oro con cui era entrato nel gruppo dei Pooh.
(Testo: Valerio Negrini - Musica: Roby Facchinetti - Voce: ...)
Son veloci i giorni e splende sole
          a mezzanotte accanto a   lei
          Mary Ann.
          Quando il sole scende
          all'orizzonte sulla spiaggia
          la   vedrai
          Mary Ann.
          C'è nei suoi occhi il cielo
          ed io non so   perché
          guardo i gabbiani che volano
          e ad un tratto sento che
          è lontano   da me.
          Scrivo sulle pagine del diario
          mille volte un nome ormai
          Mary   Ann.
          Sento il suo profumo
          e sento un brivido
          se un attimo non   c'è
          Mary Ann.
          C'è nei suoi occhi il cielo
          ed io non so perché
          guardo le stelle che brillano
          e ad un tratto sento che
          lei ritorna da me.
          Forse è solo un giorno della vita
          questo amore che mi da
          Mary Ann.
          Forse coi gabbiani
          su nel cielo all'orizzonte sparirà
          Mary Ann, Mary Ann.
NOTE
Editore: Eliseo.
          Collaboratore musicale: E. Ruffinengo.
          Produzione e realizzazione: Pooh.
          Incisa  ai Morning Studios, Milano, nel mese di ottobre 1990.
          Sound Engineer: Giamba Lizzori.
          Supporti: Nastro 32 piste digitale.
          Mixer: MCI 500.
(Testo: Valerio Negrini - Musica: Roby Facchinetti - Voce: Dodi Battaglia)
Mi dispiace di svegliarti
          forse un uomo non sarò
          ma d'un   tratto so che devo lasciarti
          fra un minuto me ne andrò.
          E non dici una   parola
          sei più piccola che mai
          in silenzio morderai le lenzuola
          so che   non perdonerai.
          Mi dispiace devo andare
          il mio posto e là
          il mio amore   si potrebbe svegliare
          chi la scalderà.
          Strana amica di una sera
          io   ringrazierò
          la tua pelle sconosciuta e sincera
          ma nella mente c'è tanta,   tanta voglia di lei.
          Lei si muove e la sua mano
          dolcemente cerca me
          e   nel sonno sta abbracciando pian piano
          il suo uomo che non c'è.
          Mi dispiace   devo andare
          il mio posto e là
          il mio amore si potrebbe svegliare
          chi la   scalderà.
          .... nella mente c'è tanta, tanta voglia di lei.
          Chiudo gli   occhi un solo istante
          la tua porta è chiusa già
          ho capito che cos'era   importante
          il mio posto è solo là.
          (ripete ad libitum)
NOTE
Arrangiatore: Franco Monaldi.
          Incisa presso Milano Recording nel gennaio del 1971.
          Sound Engineer: Gualtiero Berlenghini.
          Ass. Sound   Engineer: Franco Santamaria.
          Supporti: Nastro magnetico 8 piste / Telefunken.
          Mixer: Home Made by R. Cutolo.
          Orchestra Sinfonica della RAI   di Milano composta da 12 violini, 4 viole, 4 violoncelli, 2 basso ad   arco.
          Transfer: Milano Recording a cura di Marco Inzadi.
Inizialmente alla musica di questo brano sono stati abbinati vari testi prima di giungere a quello definitivo: "Meno male" e "Tutto il tempo che vorrai" di Valerio Negrini, "La mia croce è lei" di Daniele Pace (autore della CGD, il suo testo che si rifaceva al brano "My Sweet Lord" di George Harrison del 1970, componente dei Beatles). Una volta individuato il testo appropriato, un primo titolo proposto fu "Nel mondo tanta voglia di lei".
          Giancarlo Lucariello stesso decise di far cantare "Tanta voglia di lei" a Dodi Battaglia, allo scopo di evitare che Riccardo Fogli detenesse il monopolio dell'interpretazione dei brani. 
          Il brano al "Festival Bar" li fece giungere secondi e ricevette il premio come miglior canzone dell'estate.
          I gestori dei 30 mila juke-box sparsi in Italia dovettero cambiare per tre volte i dischi di "Tanta voglia di lei" a causa dell'usura.
  "Tanta voglia di lei" venne tradotto in inglese con il titolo "I'll close the door behind me", mentre nei paesi di lingua spagnola venne titolato in vari modi: "Debes comprenderme", "El verdarero amor", "Tantos deseos de ella", "Tantos deseos de ti".
          Una versione dal titolo "Dos Amantes" entrò a far parte del repertorio di un cantante messicano, mentre un certo El Puma la ripropose in tutta l'America del Sud senza detenerne i diritti; comportamento che il personaggio ripeté negli anni successivi senza mai pagare i diritti d'autore.
(Testo: Valerio Negrini - Musica: Roby Facchinetti)
Non restare chiuso qui pensiero,
          riempiti di sole e vai nel   cielo,
          cerca la sua casa e poi sul muro
          scrivi tutto ciò che sai, che è   vero,
          che è vero.
          Sono un uomo strano ma sincero,
          cerca di spiegarlo a   lei pensiero,
          quella notte giù in città non c'ero
          male non le ho fatto mai   davvero,
          davvero.
          Solo lei nell'anima
          è rimasta, lo sai,
          questo uomo   inutile
          troppo stanco è ormai.
          Solo tu pensiero
          puoi fuggire se   vuoi,
          la sua pelle morbida
          accarezzerai .
          C'è sulla montagna il suo   sentiero,
          vola fin lassù da lei pensiero,
          dal cuscino ascolta il suo   respiro,
          porta il suo sorriso qui vicino,
          vicino.
          Non restare chiuso   qui pensiero,
          riempiti di sole e va nel cielo,
          cerca la sua casa e poi sul   muro
          scrivi tutto ciò che sai pensiero,
          pensiero...
NOTE
La canzone "Pensiero" è stata tradotta in castigliano con il titolo "Pensamiento".
(Testo: Valerio Negrini - Musica: Roby Facchinetti - Voce: Valerio Negrini)
I see your suitcase standing near the doorway
              the same one   that you had the night you came here
              and i remember how i ran down seven   flights of stairs to take it
              and how i chuckled like a child
              so happy that   you could make it.
              With you around my life became exciting
              and every day   was like a new adventure
              all the things i did before, much more when we were   together
              i even let myself believe that this could last forever.
              But when   i opened up the door this evening
              i had a premonition of a disaster
              there   was a silence in the whole apartment
              it shook my hands and made my heart beat   faster.
              I called your name but only heard my echo
              and then I saw the note   beside the suitcase
              a single scribbled line i read in sorrow:
              "I'm   leaving. I'll pick the suitcase up tomorrow".
              tried to sleep but realized   it's hopeless
              my mind is filled with questions i can't answer.
              Did I make   you go away? Was loving too much my undoing?
              Was it restlessness in you a   wonder lust you kept pursuing?
              It's almost dawn, the streets are gray and   lonely
              our world outside is waiting for the sunlight
              but the memory of you   that lingers in the room like madness
              all it promises is a day that's   darkened by despair and sadness.
              An hour to go I know before you get   here
              to make you think that I don't mind you're leaving
              to even leave your   bag outside the doorway
              but if i do who will i be deceiving
              i know i have   to stay around to see you
              what good is bright if I must live without   you
              if I must beg, i'll even beg to keep you.
              Please don't go, I love you   so, I need you.
              Please don't go, I love you so, I need you.
              Please don't   go, I love you so, I need you.
NOTE
Editore: EMI Songs.
              Incisa presso Milano Recording e mixato a New York nei mesi di giugno-novembre 1971.
              Sound Engineer: Gualtiero Berlenghini, Alan Reed.
              Ass. Sound Engineer: Franco Santamaria.
              Supporti: nastro magnetico 8 piste.
              Mixer Telefunken / Harrison.
              Orchestra Sinfonica della RAI Milano composta da 12 violini, 4 viole, 4 violoncelli, 2 basso ad   arco. 
Si tratta della versione in lingua inglese del brano "Tutto alle tre", realizzata per essere inserita nella compilation "Best Of The World 1971" della CBS. Venne scelto tale brano perché interpretato da Valerio Negrini, impeccabile nella sua pronuncia dell'inglese.
(Testo: Valerio Negrini - Musica: Roby Facchinetti - Voce: Riccardo Fogli)
C'è un respiro in più
          stanotte sei tu
          io vivevo   qui
          nel buio così
          ma l'acqua buona
          mi bagnò col suo respiro
          e il   primo sogno mi copri.
          La prima volta
          l'amore proprio qui
          in casa   mia
          senza quasi conoscerti
          poi domandarti
          chi sei
          non lo   so
          nascerò fra un minuto
          con te.
          La prima volta
          l'amore proprio   qui
          in casa mia
          senza quasi conoscerti
          poi domandarti
          chi sei
          non   lo so
          nascerò fra un minuto
          con te.
          C'è un respiro in più
          nell'alba   sei tu
          sei nata qui
          stanotte così
          ed ogni giorno
          nascerai fra le mie   braccia
          e come l'acqua mi coprirai.
          La prima volta
          l'amore proprio   qui
          in casa mia
          senza quasi conoscerti
          poi domandarti
          chi sei
          non   lo so
          nascerò fra un minuto
          con te.
NOTE
Editore: Tiber.
          Arrangiatore: Franco Monaldi.
          Produzione:   Giancarlo Lucariello.
          Incisa presso Milano Recording nel mese di aprile del   1972.
          Sound Engineer: Gualtiero Berlenghini.
          Ass. Sound Engineer: Franco   Santamaria.
          Supporti: nastro magnetico 16 piste.
          Mixer   Telefunken.
          Orchestra Sinfonica della RAI Milano composta da 44 elementi.
E' il primo brano inciso da Stefano D'Orazio con i POOH.
          In   origine Roby Facchinetti pensò questo brano come un pezzo per sole voci.
(Testo: Valerio Negrini - Musica: Roby Facchinetti - Voce: Roby Facchinetti)
Cosa si può
          dire di te:
          volevi, non volevi, chi lo   sa?
          Cosa si può
          dire di me:
          volevo ma aspettavo e...
          quando l'età si   svegliò
          e bastava chiudere gli occhi,
          fermai la mia mano.
          Per essere   uomo, io
          volevo averti
          nella stagione dei fiori aperti;
          la prima notte   dei sogni,
          come un uomo antico, sognavo per noi
          ma il sorriso sul tuo viso   non tornò!
          Cosa si può
          dire di lui:
          sapeva, non sapeva,
          forse   si.
          Lui non parlava,
          lui ti guardava:
          fu un momento e...
          quando   l'età si calmò,
          non trovasti molti sorrisi
          nell'erba, o sul letto   disfatto, o dove fu.
          Cos'hai pensato
          e, più di tutto, questo ti   chiedo:
          ora che sei una donna,
          fu davvero tutto sbagliato
          fra   noi
          ciò che è stato?
          Ero proprio inutile?
NOTE
Editore: Melody (per l'Italia) / Suvini Zerboni (per   l'estero).
          Arrangiatore: Franco Monaldi.
          Produzione: Giancarlo   Lucariello.
          Incisa presso Milano Recording nei mesi di aprile-maggio del   1972.
          Sound Engineer: Gualtiero Berlenghini.
          Ass. Sound Engineer: Franco   Santamaria.
          Supporti: nastro magnetico 16 piste.
          Mixer   Telefunken.
          Orchestra Sinfonica della RAI Milano composta da 44 elementi.
(Testo: Valerio Negrini - Musica: Roby Facchinetti - Voce: Dodi Battaglia)
E io dovrei comprendere
          se tu da un po' non mi vuoi
          non   avrei mai capito te
          ma da capire cosa c'è.
          Dovrei tornare a casa e   poi
          se il fiato ce la fa
          parlarti del mio mondo
          fuori dei miei   pensieri
          poi scoprire che vuoi dormire
          che non mi senti più.
          E io   dovrei ma spiegami
          contro di me che cos'hai
          come se io non fossi io
          mi   dici che te ne vai.
          Son quello che respira piano
          per non svegliare   te
          che nel silenzio
          fu felice di aspettare
          che il tuo gioco diventasse   amore
          che una donna diventassi tu.
          Noi due nel mondo e nell'anima
          la   veritá siamo noi
          basta cosi e guardami
          chi sono io tu lo sai.
          Noi due   nel mondo e nell'anima
          e io dovrei comprendere
          la verità siamo   noi...
          Noi due nel mondo e nell'anima
          e io dovrei comprendere
          la verità   siamo noi...
          Noi due nel mondo e nell'anima
          la verità siamo noi...
NOTE
Editore: EMI Songs.
          Arrangiatore: Franco   Monaldi.
          Produzione: Giancarlo Lucariello.
          Inciso presso Milano Recording   nei mesi di aprile-maggio 1972.
          Sound Engineer: Gualtiero   Berlenghini.Ass.
          Sound Engineer: Franco Santamaria.
          Supporti: nastro   magnetico 16 piste.
          Mixer Telefunken.
          Orchestra Sinfonica della RAI Milano composta da 44 elementi. 
Fu il primo brano italiano inciso con l'utilizzo del sintetizzatore Mini-Moog.
I Pooh ne realizzarono una versione in spagnolo intitoltata "Tu y yo en el mas alla".
(Testo: Valerio Negrini - Musica: Roby Facchinetti - Voce: Dodi Battaglia)
A quest'ora sanno già di noi
          i problemi cominciano   adesso
          tutto è fatto ormai.
          Tu non sai la forza che mi dai
          ma conosco i   rimpianti che lasci
          tu conosci i miei.
          C'è chi si stanca
          di un uomo, di   una donna
          per amore che manca,
          per noi o solitudine
          o delusi dal   tempo;
          so bene che per noi non fu cosi.
          Lascio una donna che crede solo in   me
          tu distruggi un uomo che il suo mondo ha dato a te.
          Senza rispetto si   parlerà di noi
          tutto questo io lo accetto
          non si vive un'altra   volta.
          Questo per l'orgoglio mio di averti
          basta, non potranno mai   fermarmi
          dimmi chi è cosi per te
          chi può ridarci gli anni persi.
          Questo   fino all'ultimo dei giorni
          niente del passato può sfiorarci
          niente ci   offenderà
          nessuno al mondo si permetterà
          appartiene a noi la nostra   vita.
          Cena all'alba, soli tu ed io,
          ciò che resta da fare domani
          devo   farlo io.
          Si risveglia in fretta la città
          nei tuoi occhi un po' stanchi   ritorna
          la tua giusta età.
          Questa è la cosa più importante
          vieni voglio   uscire dalla gente
          basta star nascosti qui
          non ha più senso fare   così
          incomincia qui la nostra vita.
NOTE
Editore: Mascheroni.
          Arrangiatore: Franco   Monaldi.
          Produzione: Giancarlo Lucariello.
          Incisa presso Milano Recording   nei mesi di aprile - maggio 1973.
          Sound Engineer: Guglielmo   Berlenghini.
          Ass. Sound Engineer: Franco Santamaria.
          Supporti: nastro   magnetico 16 piste.
          Mixer Telefunken. 
          Orchestra Sinfonica della RAI Milano composta da 12 violini, 4 viole, 4 violoncelli, 2 basso ad arco, 12 fiati.
Si tratta del primo brano che Red Canzian ha registrato con i POOH.
(
Testo: Valerio Negrini - Musica: Roby Facchinetti - Voce: Dodi Battaglia)
Che ti serve ormai
              tormentarti per capire il mondo
              farti   soffiare dentro da ogni vento
              niente c'è che valga il tuo sgomento.
              Guarda   invece noi
              piangi per l'amore se si perde 
              odiami se sei messa da   parte
              grida se l'amore grida forte.
              Perché noi qui, infiniti noi
              siamo   il tempo innocente
              che nasce dal silenzio del mondo 
              intorno a noi. 
              Chi ti ascolta mai 
              dolce e disperata tra la gente 
              dove le tue mani   son respinte 
              ciò che non è tuo non vale niente.
              Perché noi qui, infiniti   noi
              siamo il tempo innocente 
              che nasce dal silenzio del mondo
              intorno   a noi. 
              Io ti ascolterò
              voce di stupito sentimento
              io sarò il tuo tempo   in un momento 
              con l'orgoglio di dormirti accanto.
              Guarda ancora noi 
              piangi per l'amore se si perde
              odiami se sei messa da parte
              grida se   l'amore grida forte.
              (ripete ad libitum)
NOTE
Editore: Mascheroni.
              Arrangiatore: Franco   MOnaldi.
              Produzione: Giancarlo Lucariello.
              Incisa preso Milano Recording   nei mesi di aprile - maggio del 1973.
              Sound Engineer: Guglielmo   Berlenghini.
              Ass. Sound Engineer: Franco Santamaria.
              Supporti: nastro magnetico 16 piste.
              Mixer Telefunken.
              Orchestra Sinfonica della RAI Milano composta da 12 violini, 4 viole, 4 violoncelli, 2 bassi ad arco.
In questo brano vennero utilizzati cori a bocca chiusa a cui parteciparono i componenti dell'orchestra.
Link a video su YouTube:
            - Esibizione live alla RAI, 1973
(Testo: Valerio Negrini - Musica: Roby Facchinetti - Voce: Dodi Battaglia, Roby Facchinetti)
Sono contento
          si è alzato un pò il vento
          la nebbia   cadrà
          nasce il mattino
          una notte di meno
          ed eccomi qua.
          Laghi e   pianura
          la radio straniera
          si sente da un pò
          non sono stanco
          la   guida è sicura
          ce la farò.
          Questi anni chiusi in una lettera,
          la tua   storia, la tua fuga inutile,
          l'uomo forte che non sa sorriderti,
          il suo   mondo che ti annienta...
          Non ti avranno un giorno di più
          se tu vorrai ti   aspetta laggiù
          la nostra città.
          La mia casa è ancora così
          disordinata e   piena di sole
          come vuoi tu.
          Strada privata
          villa isolata
          nascosta   là
          nell'ombra quieta
          della pineta
          abiti qua.
          La fontana non è molto   limpida
          anche i fiori sanno d'aria umida.
          Tutto intorno sembra   sopravvivere
          mi domando come hai fatto a viverci.
          Dal confine all'alba per   telefono
          dissi solo "son venuto a prenderti".
          Eri sola, sola come al   solito
          fra un istante tornerai a vivere.
          (Ripete ad libitum)
NOTE
Editore: Tiber.
          Arrangiatore: Franco Monaldi.
          Produzione:   Giancarlo Lucariello.
          Incisa presso Milano Recording nei mesi di aprile -   maggio del 1973.
          Sound Engineer: Gualtiero Berlenghini.
          Ass. Sound   Engineer: Franco Santamaria.
          Supporti: nastro magnetico 16 piste.
          Mixer Telefunken.
          Orchestra Sinfonica della RAI Milano composta da 12 violini, 4 viole, 4 violoncelli, 2 bassi ad arco.
Marienbad è una località termale sita in Germania.
(
Testo: Valerio Negrini - Musica: Roby Facchinetti - Voce: Roby Facchinetti)
Casa tua mi piace
              sa di calda pace spesa in due
              un anno   in più sul viso non hai.
              Tu di me mi chiedi
              sono qui, mi vedi, dimmi   tu
              mi trovi un po' cambiato? Non so.
              Ti ringrazio del pensiero
              non   credevo che
              fosse giusto rivederci
              l'hai fatto tu per me
              so che lui   conosce
              bene chi sia io
              prima che ritorni
              scusa, ma andrò via.
              Vedo   che i capelli adesso
              non li tagli più
              in quel modo strano in cui tu
              mai   sembravi tu
              dolce e più serena
              è la voce tua
              vedo tutto   intorno
              nuova fantasia.
              Te lo ricordi com'eri allora
              come non   parlavi
              fra gli entusiasmi della mia mente
              solo mi lasciavi.
              Ora ne   parli della tua vita
              della vostra intesa
              in questo mondo che ti   appartiene
              quanto sei più bella
              adesso.
              Quanto amore dal tuo   sonno
              lui svegliò per sé
              ciò che sempre inutilmente
              io chiedevo a   te
              sai che cosa scopro
              d'improvviso io
              non ho mai pensato
              di   sbagliarmi io.
              Prima che vada per la mia strada
              dimmi, si, che in   fondo
              ha avuto un senso nei nuovi giorni
              anche un po' il mio   mondo.
              Fammi pensare che potrei darti
              qualche cosa ancora
              fammi pensare   di aver paura
              che lui possa rientrare
              adesso...
NOTE
Editore: Tiber.
              Arrangiatore: Franco Monaldi.
              Produzione:   Giancarlo Lucariello.
              Incisa presso Milano Recording nel mese di giugno del   1974.
              Sound Engineer: Guglielmo Berlenghini.
              Ass. Sound Engineer: Franco   Santamaria.
              Supporti: nastro magnetico 16 piste.
              Mixer Telefunken.
              Orchestra Sinfonica della RAI Milano composta da 12 violini, 8 viole, 4 violoncelli, 2 basso ad arco, 4 legni.
Questo brano ha visto la sua nascita nella lavanderia/magazzino dell'Hotel Roncobilaccio sull'autostrada del Sole, nell'Appennino Tosco-Emiliano, dove i POOH in quegli anni si ritiravano per lavorare.
Link a video su YouTube:
            - Esibizione in playback alla RAI
(Testo: Valerio Negrini - Musica: Roby Facchinetti - Voce: Dodi Battaglia, Roby Facchinetti)
Tu m'hai chiesto tempo e troppo tempo ti lasciai
          voglio   andare in fondo e il fondo è già toccato ormai
          lento ed invadente il tuo   silenzio avvolge me
          rende amara l'aria che respiro insieme a   te.
          Soli
          quel giorno che tremavi
          in quella stanza si
          fu quanto   gridai
          per dirti di noi
          dicevi a me:
          " non ho più niente ".
          Era
          per darti un pò d'aiuto
          ed ero come te
          ricordo l'idea
          fu   chiara fu tua
          chiedesti a me:
          " facciamo un viaggio ".
          " Presto l'acqua   non più confine avrà "
          dicevo: " guarda il mare scenderemo
          verso le terre   antiche del sud ".
          " La gente negli occhi più grandi senza età
          e   nell'istinto avrà colori audaci
          e nuove intense voci per te ".
          Poi   quell'osservarmi
          che non ricordai
          prima nei tuoi occhi
          di aver visto   mai
          quasi fosse strano
          ciò che avvenne poi
          cosa abbiamo fatto
          ci   chiedemmo noi.
          Se sai, se puoi, se vuoi
          domanda o spiegami
          cos'è che   ancora fa
          violenza a noi.
          Capisci il senso o no
          la voce il viso   tuo
          da riconoscere
          rivoglio a me.
          Se sai, se puoi, se vuoi
          la strana   nostalgia
          che può distruggerci
          si disperderà.
NOTE
Editore: EMI Songs.
          Arrangiatore: Franco   Monaldi.
          Produzione: Giancarlo Lucariello.
          Incisa presso Milano Recording   nel mese di gennaio del 1974.
          Sound Engineer: Guglielmo Berlenghini.
          Ass.   Sound Engineer: Franco Santamaria.
          Supporti: nastro magnetico 16   piste.
          Mixer Telefunken.
          Orchestra Sinfonica della RAI Milano composta da 44 elementi.
In questo brano per la prima volta Stefano D'Orazio utilizzò i timpani sinfonici.
          Per questo brano Valerio Negrini scrisse tre testi: il primo raccontava la storia d'amore di una ragazza cieca che, recuperata la   vista, lasciava il suo uomo; nel secondo una ragazza tassista sull'isola di Mann immaginava un'avventura romantica con un turista.
(Testo: Valerio Negrini - Musica: Roby Facchinetti - Voce: Dodi Battaglia, Roby Facchinetti)
Siamo già sulla porta
          un breve addio nel giardino
          e lo so   io quel che sento
          ma non potrei provarci più
          l'ho detto già discorso   chiuso da parte mia.
          E vorrei trascinarti
          nel buio là come sempre
          dove   lo sai tante volte
          abbandonai la rabbia mia
          ma cara mia stasera questo non   si farà.
          Pensa che adesso vorrei far l'amore
          qui una volta, due volte, poi   dirti
          no non ci riesco a lasciarti e vorrei
          vorrei che a sbagliare di più   fossi stato io
          sempre io.
          È cosi, inutilmente
          illuderei nuovamente la   mente mia
          come sempre, meglio per me
          salvarmi qui, adesso che riesco a   guardarti come sei.
          Non ti dirò che vorrei
          e Dio sa se è vero che   ancora
          vorrei far l'amore
          qui una volta, due volte stasera
          no, mi   conosco e lo so
          ciò che infine poi io vorrei.
          (ripete ad libitum)
NOTE
Editore: A.B.R.
          Arrangiatore: Franco Monaldi.
          Produzione:   Giancarlo Lucariello.
          Incisa presso Milano Recording nel mese di giugno del   1974.
          Sound Engineer: Guglielmo Berlenghini.
          Ass. Sound Engineer: Franco   Santamaria.
          Supporti: nastro magnetico 16 piste.
          Mixer Telefunken.
          Orchestra Sinfonica della RAI Milano composta da 12 violini, 8 viole, 4 violoncelli, 2 basso ad arco, 4 legni.
(Testo: Stefano D'Orazio - Musica: Roby Facchinetti - Voce: Red Canzian)
Tra le cose vecchie quel vestito
          lungo dei vent'anni   tuoi
          come allora bello coi merletti 
          non più bianchi per l'età. 
          Donna   tu mia madre scopro per la prima volta 
          io a spiarti dalla porta tra le   vecchie cose tue.
          L'emozione cade nei pensieri 
          della stanca tua realtà 
          chiaro quel ricordo si fa strada
          tra la fantasia e l'età.
          Sul tuo viso   stanco un sorriso spento
          è quel che resta di una vita mai vissuta sempre   attesa troppo ormai. 
          La tua antica delusione
          tra le prime rughe appare   già
          sciogli i tuoi capelli lunghi, come mai 
          cosi bella non ti ho vista   mai? 
          Eri già mia madre troppo presto 
          e solo per fatalità, 
          con   nemmeno il tempo che ci vuole 
          ad imparare a far l'amore. 
          Donna mai ma   senza mai rimpianti,
          la rinuncia del tuo tempo, la tua unica ragione sempre   io. 
          Come posso adesso risvegliarti dal dolore dei ricordi, 
          dalla   nostalgia dei giorni persi ormai.
NOTE
E' il primo brano che vede Stefano D'Orazio come autore.
(Musica: Roby Facchinetti, Dodi Battaglia)
Brano strumentale.
(Testo: Valerio Negrini - Musica: Roby Facchinetti - Voce: Roby Facchinetti, Dodi Battaglia)
La bambina bionda di città
              guarda l'orizzonte e sogna   l'Africa
              sulla torre bianca
              è immobile ad aspettare
              che il rovente sole   tocchi il mare. 
              Gente sta parlando attorno a me 
              rosso il vino forte di   montagna è 
              ho accettato un canto
              e un pane che sa di vento
              dicono   "Ragazzo non c'è altro" 
              diventano ombre tra i miei occhi ed il tramonto 
              mi dispiace se ne stanno andando.
              Nella scia delle stelle
              una donna   sta correndo
              l'amore ha scelto proprio questa notte.
              Dentro il buio si   accende
              ed un brivido sorprende
              il viso e scende forte sulla   pelle.
              L'uomo non ricorda la sua età
              ma il racconto nasce e scorre   semplice
              fuori dal silenzio
              la storia infinita e breve
              le sue labbra   han sciolto come neve.
              Cent'anni di mondo in un sogno bambino 
              e lo   sguardo intanto va lontano.
              Nella scia delle stelle
              la bambina e il   vecchio stanco
              la donna e sempre anch'io stiamo vagando
              per sognare un   momento
              presso un fiume o in una stanza
              un posto sulla strada stiam cercando.
NOTE
Roby Facchinetti ha utilizzato spesso questa canzone per scaldare la voce prima dei concerti.
(Testo: Valerio Negrini - Musica: Roby Facchinetti - Voce: Roby Facchinetti)
Linda acqua di sorgente
          Linda calda ed innocente
          ho una   donna in mente e non sei tu
          Linda sole dentro gli occhi
          Linda prima che ti   tocchi
          prima che succeda tutto ascolta.
          Linda ho un dubbio in mente   io
          chi è che non ne ha
          però
          fa che non possa io
          rubarti la tua prima   volta
          pensando a un'altra.
          Dimmi, se mai potrei guardarti
          all'alba   quando tu qui
          distesa accanto a me
          mi chiederesti all'improvviso
          cos'ho   deciso.
          Linda stella sorridente
          Linda io non ho che niente
          prima che   succeda questo a noi
          Linda fa che il sogno non ci prenda
          che il mattino   non sorprenda il mio silenzio
          addosso a te.
          Dimmi che cos'avresti   dentro
          uscendo poi di qui tu
          che cos'avresti in più
          un gesto consumato   a caso
          e un discorso chiuso.
          Linda stemma sorridente
          Linda io non ho   che niente
          prima che succeda questo a noi
          Linda fa che il sogno non ci   prenda
          che il mattino non sorprenda il mio silenzio
          addosso a   te.
          (ripete ad libitum)
NOTE
Questo brano attendeva nel cassetto da ben due anni perché   bocciato da Lucariello. Era dedicato a Linda Larsen, una modella di nazionalità americana che aveva partecipato alle riprese dello special "Un po' del nostro tempo migliore".
          Il singolo debuttò in televisione sul palco del "Festivalbar".
Il brano fece riscuotere molto successo a Miguel Bosé 
        che propose una sua cover in Spagna e in America del Sud, sempre intitolata "Linda".
(Testo: Valerio Negrini - Musica: Roby Facchinetti - Voce: Roby Facchinetti)
Penso a te
          nei tempi della scuola con noi 
          sottile   pallido e un po' perso 
          tu già da noi cosi diverso 
          triste.
          Penso a te 
          ricordo, si rideva tra noi
          di quel tuo sguardo di bambina 
          di quella   tua dolcezza strana 
          triste. Pierre ti ho rivisto questa sera e tu 
          tu   abbassi gli occhi 
          ti nascondi e poi 
          te ne vai. 
          Scusami se ti ho   riconosciuto però 
          sotto il trucco gli occhi sono i tuoi 
          non ti arrendi a   un corpo che non vuoi
          senti .... 
          Pierre sono grande ed ho capito sai 
          io ti rispetto 
          resta quel che sei 
          tu che puoi.
NOTE
Il nome Pierre venne scelto per un'esigenza metrica.
(Musica: Roby Facchinetti)
Brano strumentale.
NOTE
Link a video su YouTube:
              - Regia e scenografia di Raffaele Andreassi presso i Teatri Dear per la trasmissione "Odeon" RAI Due sul Tema del Sole. Anno 1979.
(Testo: Valerio Negrini - Musica: Roby Facchinetti - Voce: Roby Facchinetti)
Lo so
              so tutto non parlare più
              lo so che forse è meglio
              ma crederci non voglio
              non c'ero preparato
              ci vuole fiato a dirti.
              Addio
              c'è fumo e odore caldo qui
              di dolci e di caffè
              ognuno pensa a sé
              è il giorno più normale
              ma io sto male, male.
              Dammi solo un minuto
              un soffio di fiato
              un attimo ancora
              stare insieme è finito
              abbiamo capito
              ma dirselo è dura
              è stato un bel tempo il mio tempo
              con te.
              Dammi solo un minuto
              un soffio di fiato
              un attimo ancora
              noi tranquilli e lontani
              oguno per sé
              piangeremo domani
              ma che coraggio che hai
              come fai?
              E poi
              guardo in fondo cosa sei
              un fuoco presto spento
              se tira un po' di vento
              un gioco senza impegno
              ma lasci il segno tu.
              Dammi solo un minuto
              un soffio di fiato
              un attimo ancora
              stare insieme è finito
              abbiamo capito
              ma dirselo è dura
              svegliati svegliami dai
              come fai?
              Ma è vero che sta tremando il   tuo respiro
              ma sì che è proprio vero.
              Come mai i tuoi occhi ora stanno piangendo
              dimmi che era un sogno e ci stiamo svegliando.
              (Ad libitum)
NOTE
Per questo brano vennero provati 9 testi diversi, per poi scegliere come definitivo il primo scritto da Valerio Negrini.
(Testo: Valerio Negrini - Musica: Dodi Battaglia - Voce: Dodi Battaglia, Roby Facchinetti)
Vivo
              mi piace la notte e ci vivo
              con le mie sigarette
              e il piatto che gira
              e dietro i vetri la città.
              Strano
              il   microfono è come un bambino
              gli parlo e non so
              se dorme o mi ascolta
              la   luce è sciolta nel caffè. 
              E ogni notte così, questa radio è il mio   mondo
              coi dischi. i giornali e gli scontrini del bar. 
              Senti, senti, il   telefono ancora
              è la solita signora, oh no!.
              Ed invece sei tu
              ma senti   che sorpresa 
              due giorni e due notti per dimenticarti 
              metto un disco per   te poi vattene a dormire
              no, scusa, aspetta, dimmi dove sei. 
              Dimmi 
              stasera sei in casa da sola
              o parli nascosta 
              fra coperte e   cuscino
              la radio è li vicino a te
              e addosso cos'hai 
              voglio saperti   tutta 
              ti voglio sentire come stando lì
              senti, senti, volevi pensarci 
              o allora ci hai pensato o no. 
              Metto un disco per te 
              e fra pensieri e   suono 
              mi torna la voglia di due giorni fa.
              Parla ancora con   me
              l'antenna è un'ombra bruna
              contro la luna e sopra la città. 
              L'alba   dietro le case si scalda
              e questo momento
              in diretta nel vento
              lo voglio dedicare a te.
(Musica: Roby Facchinetti)
Brano strumentale.
NOTE
Per la realizzazione di questo brano venne utilizzata per la prima volta la steel guitar.
Link a video su YouTube:
              - Regia e scenografia di Raffaele Andreassi presso i Teatri Dear per la trasmissione "Odeon" RAI Due sul Tema del Sole. Anno 1979.
(Testo: Valerio Negrini - Musica: Dodi Battaglia - Voce: Roby Facchinetti)
Lei entrò, sulle scale qualcuno guardo
          i suoi strani vestiti 
          appoggiò le spalle alla porta dicendo: 
          con lui ci siamo   lasciati
          osservai due occhi segnati
          e il viso bagnato dalla pioggia
          non   so, mi disse, non so come uscirne fuori, non lo so. 
          La guardai,
          ed ebbi   un momento di pena,
          perché sembrava smarrita, 
          io vorrei mi disse, vorrei   che non fosse cosí, 
          ma è proprio finita disse poi
          ritrovando un sorriso a   stento: 
          comunque l'ho voluta lo sai, 
          le strade per farmi del male non le   sbaglio mai.
          Poi mi raccontò la storia che io sapevo già
          dall'ultima volta   si sentiva 
          che era più sola, più cattiva.
          Si calmò, guardandosi   intorno
          e parlammo di me, bevendo più volte
          si sdraiò in mezzo ai cuscini   e mi disse: 
          con te ero io la più forte 
          disse poi inseguendo un   pensiero:
          è vero, con te io stavo bene 
          e se io fossi una donna che   torna
          è qui che tornerei. 
          Poi cenammo qui, le chiesi: 
          domani cosa   fai
          la pioggia batteva sui balconi
          rispose: ci penserò domani! 
          Mi   svegliai la mattina
          e sentii la sua voce di là:
          parlava in inglese la   guardai:
          aveva il telefono in mano e il caffè 
          e non mi sorprese accettai   il breve sorriso 
          e il viso di una che non resta.
          Se puoi, mi disse, se   puoi, 
          non cambiare mai da come sei! 
          Poi se ne andò via nel modo che io   sapevo già,
          passava un tassi, lo prese al volo
          abbi cura di te, pensai da   solo.
NOTE
Il testo di questa canzone è stato ispirato dalla protagonista femminile del film "Un sacco bello" di Carlo Verdone.
(Testo: Stefano D'Orazio - Musica: Roby Facchinetti - Voce: Dodi Battaglia, Roby Facchinetti)
Pronto buongiorno è la sveglia
              ma di muoversi manca la voglia
              colazione per modo di dire
              tutto in fretta bisogna partire
              ci aspetta già un'altra città. 
              L'auto ci attende pulita 
              e la conta decide   chi guida 
              voglio stare seduto davanti 
              che i chilometri oggi son   tanti
              facciamo il pieno e poi via.
              Mangia la strada il motore
              e la   radio riempie le ore
              uno legge, uno dorme, uno fuma 
              ed intanto s'è fatta   già l'una
              fermiamoci c'è l'autogrill. 
              Pranzo speciale alla lista
              e un   autografo per il barista 
              ventimila compresa la frutta 
              un minuto per il   caffè
              si parte.
              Sull'autostrada del Sole
              come sempre finisce che piove 
              vai più piano che c'è la stradale 
              se ci ferma facciamo qui 
              Natale.
              Io questi qui li conosco
              al casello ci chiedono un   disco
              dove siete stasera a suonare 
              se non pago vi vengo a sentire
              ma   siete più belli in T.V. 
              Eccoci quasi arrivati 
              ci guardiamo sui muri   incollati 
              e sbagliamo la strada e chiediamo
              e poi regolarmente ci   perdiamo. 
              Gente davanti al teatro
              sarà meglio passare da   dietro
              preoccupato qualcuno ci aspetta.
              Si comincia fra poco
              fate in   fretta.
NOTE
Sulla base di questo brano Stefano D'Orazio realizzò un   videoclip registrato a Toronto, in Canada, non portato a termine a causa   dell'esaurimento dei fondi a disposizione.
              Durante l'"Italian Tour 1979" quando veniva eseguito questo brano i POOH condividevano la scena con   il tecnico di palco Pasquale Di Lauro che, vestito con un frac bianco ed il   cilindro, accompagnava il brano percuotendo con le bacchette una tavoletta di   legno, strumento battezzato da Stefano D'Orazio "Trikke ballack".
Link a video su YouTube:
              - Video promozionale girato in Canada nel 1978, regia di Stefano D'Orazio.
              - L'esibizione di Pasquale Di Lauro.
(Testo: Valerio Negrini - Musica: Roby Facchinetti - Voce: Roby Facchinetti, Dodi Battaglia)
Cercami io sono nel mondo degli uomini
              cercami nei mari che non traversammo mai.
              Nel vento del primo mattino.
              Cercami nel sole che scoppia di rondini.
              Sul fiume che porta lontano.
              Cercami nel mondo che   vive più in là di noi.
              Vorrei farti un ritratto e stamparlo gigante
              e la   tua fantasia raccontarla alla gente
              ma è nascosto agli sguardi questo amore   perfetto
              quattro muri e un letto.
              Non diventa più amore ma   sopravvivenza
              del tuo dolce silenzio non so fare senza
              ma facciamo   qualcosa: si può anche morire
              stando qui a sognare.
              Cercami io sono nel   mondo degli uomini
              cercami nei mari che non traversammo mai.
              Nel sonno   dell'erba di sera.
              Cercami nei fuochi d'estate sugli argini.
              Ai margini   della pianura
              Cercami negli altri che piangono e ridono.
              Io ti voglio   incontrare sulle strade del mondo
              voglio fare un respiro e riempirmi di   vento
              ci dobbiamo svegliare e guardare di fuori
              noi non siamo   soli.
              Cercami negli uomini in mare che sognano
              Un pesce gigante e   un'amante.
              Cercami nell'alba fra il cielo e le fabbriche.
              Nel traffico   senza parole.
              Cercami nei mari che non traversammo mai.
              E dopo parliamo di   noi.
              Cercami io sono nel mondo degli uomini.
              Na, na, na, na.
NOTE
In questo brano venne usato per la prima volta il   sintetizzatore Oberheim.
              Sulla base di questo brano Stefano D'Orazio realizzò   un videoclip registrato nelle strade di Toronto, in Canada. 
Link a video su YouTube:
              - Riprese effettuate nel 1978 in Canada per la promozione del singolo. Regia di Stefano D'Orazio.
(Testo: Valerio Negrini - Musica: Roby Facchinetti - Voce: Roby Facchinetti, Red Canzian)
Giorno per giorno
          ho imparato ad avere pazienza
          sulla mia   coscienza è cresciuta già l'erba
          e ogni giorno mi sveglio che tutto va   meglio.
          Giorno per giorno
          seguo il vento aspettando la sera
          e non   faccio paura e non faccio domande
          in poche parole, sono un uomo   normale.
          Giorno per giorno
          ho imparato la vita a memoria
          come un libro   di storia dei tempi di scuola
          e di mio non ci lascio una sola   parola.
          Giorno per giorno
          ho imparato il mio bene e il mio male
          un   minuto di sole mi basta a scaldarmi
          con quale diritto tu vieni a   svegliarmi.
          Passo per passo,
          riaprendo finestre già chiuse
          precipiti   dentro di me
          che cosa ti aspetti;
          questo io dico sapendo che stavo   cadendo
          e che l'ultima spiaggia del mondo che valga la pena
          sei   tu.
          Giorno per giorno
          stai riuscendo a toccarmi nel cuore
          a toccarmi   nel corpo e ad avere risposta
          inventiamo altre ore se il tempo non   basta.
          Giorno per giorno
          sto imparando a combattere ancora
          a puntare i miei occhi negli occhi del mondo
          a esser dentro le cose che stanno cambiando.
          Giorno per giorno
          ogni prossimo giorno.
(Testo: Valerio Negrini - Musica: Roby Facchinetti - Voce: Red Canzian, Dodi Battaglia)
Batte il suo tempo sempre esatto
          il forte tamburo del   petto
          cuore di guerra sempre attento
          cuore di quercia nel vento.
          Luna   di maggio brucia il legno
          per una donna ed un sogno
          biondi capelli stretti   fianchi
          per una donna dei bianchi. 
          Occhi di donnola, bocca di   fragola
          pelle di nuvola, freccia che penetra.
          Luna di maggio gialla   falce
          grido d'amore dell'alce.
          Ombre di carri nella sera 
          fuochi di   gente straniera. 
          Fiamme che ballano, occhi di cenere 
          resta invisibile,   l'attimo giusto verrà.
          Lei ha detto che verrà e lingua di serpente lei non   ha,
          nei suo corpo tiepido la sete del tuo sesso scioglierà
          per altre notti   ancora il frutto si aprirà
          il lupo di frontiera nutrirà.
          Stan giocando gli   uomini, la bocca all'acquavite e gli occhi a lei 
          si sentono invincibili non   sanno che li guardi e che ci sei. 
          La luna le sue spalle d'argento vestirà 
          l'amante del ribelle lei sarà.
          Notte di corsa senza fiato
          notte di   volpe in agguato
          batte coraggio nella pelle
          fra l'agrifoglio e le   stelle
          porta la donna tua dentro la terra tua 
          dentro la gente tua dentro   la storia tua. 
          Fuochi nel campo tutti spenti 
          mordi l'attesa tra i   denti
          vengono passi sul sentiero 
          mordi tra i denti il respiro. 
          Quella   è la donna tua quella è la forza tua
          gli uomini pallidi non la vedranno mai   più.
          Lei ha detto che verrà e lingua di serpente lei non ha 
          sul tuo corpo   d'albero la seta del suo sesso scioglierà.
          L'aurora le sue spalle di rosso   vestirà
          l'amante del ribelle lei sarà.
          Ultima luna del tuo   viaggio
          cuore di puma selvaggio 
          vengono passi sul sentiero
          un lampo di   luce uno sparo.
          Occhi di donnola, bocca di fragola, 
          pelle di nuvola,   freddo che penetra.
          Batte il suo tempo strano e stretto
          il forte tamburo   del petto
          cielo pesante come roccia
          l'ultima notte di caccia
          luna che   scivola dietro una nuvola
          fiato di polvere senza capire perché.
NOTE
In origine la musica di questa canzone venne intitolata da Roby   Faccinetti "La maggiore voci".
          Il primo titolo di questo brano fu "Powha l'indiano".
          Viene raccontata la storia di Powah, 20 anni, guerriero della tribù Charavatana (Ontario), innamorato di una ragazza bianca. A narrare la vicenda ai POOH fu un insegnante pellerossa durante la loro visita presso una riserva dell'Ontario nel corso della tournee del 1977.
(Testo: Valerio Negrini - Musica: Roby Facchinetti - Voce: Roby Facchinetti)
Quando il vento della notte,
          lascia il posto all'aria   chiara,
          molto mondo dorme ancora,
          io sono vivo.
          Quando il sole del   mattino,
          fruga i tetti piano piano,
          pettinando la città,
          io sono   vivo.
          Quando al buio ci si vede,
          quando la mia donna ride,
          quando la   mia donna gode,
          io sono vivo.
          L'inverno va nei pesci a primavera
          il mio   segno e un corpo che respira.
          Io correrò
          mi trasformerò,
          una goccia, un   torrente, l'oceano sarò.
          Stammi vicino volando con me, cadendo con me
          con   la luna dipinta che spunta alle spalle del mondo.
          Navigherò, mi   trascinerò,
          una goccia, un torrente, l'oceano sarò
          stammi vicino volando   con me, cadendo con me
          nel tramonto d'arancia che accende la guancia del   mondo.
          Quando il sole si distende,
          prepotente sulla strada,
          la mia   mente è forte e nuda,
          io sono vivo.
          Quando un passo di violenza,
          lacera   a metà un sorriso,
          non nascondo il viso mio,
          io sono vivo.
          Quando tra   dolcezza e voglia
          ogni cosa ti assomiglia
          il mio sangue si   risveglia,
          io sono vivo.
          L'inverno va nei pesci a primavera
          il mio   segno e un corpo che respira.
          Io correrò,
          mi trasformerò,
          una goccia,   un torrente, l'oceano sarò.
          Stammi vicino volando con me, cadendo con   me
          con la luna dipinta che spunta alle spalle del mondo.
          Navigherò, mi   trascinerò,
          una goccia, un torrente, l'oceano sarò,
          stammi vicino volando con me, cadendo con me,
          nel tramonto d'arancia che accende la guancia del mondo.
          Stammi vicino volando con me, cadendo con me.
          Stammi vicino volando con me, cadendo con me.
NOTE
Link a video su YouTube:
          - Videoclip.
          - Tratto dalla trasmissione "Una Valigia Tutta Blu" della RAI, 1978
(Testo: Valerio Negrini - Musica: Roby Facchinetti - Voce: Roby Facchinetti)
Prendo la strada del centro
          stasera non rientro da te   ormai
          lingua di menta fra i denti 
          pensieri distanti da te ormai.
          È   dissetante gustarsi la gente
          tranquillamente così. 
          Respirerò tutta l'aria   che c'è 
          notte a sorpresa lontano da casa
          mi prende e mi dà questa grande   città: 
          come una donna mi tenta 
          e diventa qua e là 
          malinconia
          poesia e fantasia. 
          Piazza spazzata dal vento
          io sono   contento di me perché
          vivo mi basto mi spendo
          nel mondo anche senza di te   ormai. 
          Luna sorride fra nuvole rade 
          traccia le strade per   me.
          Respirerò tutta l'aria che c'è
          notte a sorpresa lontano da casa
          mi   prende e mi dà questa grande città: 
          come una donna mi tenta 
          e diventa   qua e là 
          malinconia
          poesia e fantasia.
NOTE
Editore: Suvini Zerboni / Nuova Fonit Cetra /   Babilonia.
          Arrangiatore: Franco Monaldi.
          Incisa a: Stone Castle Studios,   Carimate (CO).
          Sound Engineer: Ezio De Rosa.
          Ass. Sound Engineer: Luca   Rossi.
          Supporti: Nastro magnetico 24 piste.
          Mixer: Cadac.
          Transfer a   Londra a cura di Arun Charkraverty. 
Per i cori fu usato il vocal exciter Aphex, in grado di   esaltare le frequenze alte delle voci.
          Questo brano è stato utilizzato come   sigla per la trasmissione "Domenica In" della RAI edizione 1979/1980 ed il   videoclip venne girato ad Anzio, in un magazzino per lo stoccaggio del   pesce.
Link a video su YouTube:
          - Videoclip da una trasmissione di Rete 4.
          - Sigla della trasmissione "Domenica In" della RAI.
(Testo: Valerio Negrini, Teddy Randazzo - Musica: Roby Facchinetti - Voce: Roby Facchinetti)
Hurricane blown my way 
          thunder ands lightning and   clouds
          there's no turning back
          from all the wind and the rain.
          Winds of   change are comin thru
          ever since i looked at you
          i knew then and   there
          that i was lost in your storm
          we were meant to come together
          like   a raging hurricane
          can you feel the force 
          of love about to   explode.
          Caught in a storm of love and it's no illusion
          it's got me   hypnotized and it wont let go
          it's getting closer
          and i can't holdon   now
          here comes the cyclone
          and it's much too strong now.
          It feels so   good to be high
          soaring away in the wind
          love take me somewhere
          where i   can be free again.
          Here it comes to take me
          and it wont be long now
          the   winds of freedom
          hear them scream and rage now
          it's getting closer
          and   i can't hold on now
          here comes the cyclone
          and it's much too strong   now.
          Hurricane blown in to mine.
NOTE
Editore: Suvini Zerboni.
          Arrangiatore e produzione: Teddy   Randazzo.
          Incisa: Idea Recording.
          Mixata: Hit Factory Studios, New York   nel mese di gennaio 1979.
          Sound Engineer: Ted Spencer, Pino Vicari.
          Ass. Sound Engineer: Bruce Buchalter.
          Supporti: Nastro magnetico 24 piste.
          Mixer: Telefunken e Harrison.
          Transfer: Idea Recording a cura di Marco Inzadi.
(Testo: Valerio Negrini - Musica: Dodi Battaglia - Voce: Roby Facchinetti)
Stella di giorno, frutto d'inverno
              io canterò per te
              se ti senti un aliante che cade
              strade d'aria avrai da me.
              Segretamente sopra la gente
              io canterò per te
              per fermarti nel viso il sorriso
              che ora   c'è.
              E canterò per te
              forse hai bisogno solo di un sogno
              ma io canterò   per te.
              Tu sei la bruciante fantasia
              la corrente che porta   via
              confusione in mente, folla e follia.
              Tu sei, fra la gente che non   è
              e io canterò per te in faccia al mondo.
              Viola di marte, sempre più   forte
              io canterò per te
              come onda che viaggia alla spiaggia
              le mie   braccia avrai da me.
              Con i tuoi occhi quasi mi tocchi
              io canterò per   te
              per averti domani nel mondo
              via con me.
              E canterò per te
              forse   hai bisogno solo di un sogno
              ma io canterò per te.
              Tu sei la bruciante   fantasia
              la corrente che porta via
              confusione in mente, folla e   follia.
              Tu sei, fra la gente che non è
              e io canterò per te in faccia al   mondo.
              Non si può sbagliare sei
              l'altra parte del sole
              sono pronto a   farmi male con te
              e via dalla gente che non è
              e io canterò per te in   faccia al mondo.
NOTE
Editore: Suvini Zerboni / Più in Alto.
              Arrangiatore: Franco   Monaldi.
              Produzione: Pooh. 
              Incisa: Stone Castle Studios, Carimate (CO)   nei mesi di febbraio/marzo/aprile 1980.
              Sound Engineer: Ezio De Rosa.
              Ass.   Sound Engineer: Mario Lovallo.
              Supporti: Nastro magnetico 24 piste.
              Mixer: Cadac 36 canali.
              Transfer: Master Room, Londra, a cura di Arun Chakravery.
Questo brano è stato utilizzato come sigla d'apertura per la trasmissione televisiva "Un disco per l'estate". Il relativo videoclip venne realizzato su di una chiatta al lago d'Iseo, al'alba di una domenica mattina, con un elicotterò che filmò l'arrivo dei Pooh a bordo di un motoscafo, mentre suonavano gli strumenti ed in piedi su di un campanile.
Link a video su YouTube:
        - Videoclip del brano.
(Testo: Valerio Negrini - Musica: Roby Facchinetti - Voce: Roby Facchinetti)
Ora si respira hai travolto
          la mia barriera una   polveriera!
          Quante donne che sei stasera
          tastiera che suoni per le mie   mani
          luna a cui mando i miei aeroplani
          stai cambiando i suoni alla mia   musica.
          Buona primavera per chi vola
          non c'è frontiera bevo per chi   è
          bravo a mangiarsi la vita vivo
          per quelli che vanno in amore
          spesso   per te che mi cambi colore
          addosso per me stesso
          cambio pelle e stelle   io.
          Chi fermerà la musica
          l'aria diventa elettrica
          e un uomo non si   addomestica
          le corde mi suonano forte
          la molle è carica.
          Chi fermerà la   musica
          quelli che non si sbagliano
          quelli che non si svegliano
          stanno   nei porti a tagliarsi le vele
          tu parti nel sole con me.
          Ero barricato nel   mio spazio come
          un bandito brava mi hai colpito
          ti ringrazio non hai   sbagliato.
          Mi hai dato contatto alla mia maniera
          sospetto che stai per   costarmi cara
          l'aria è troppo chiara per nascondersi.
          Chi fermerà la   musica
          l'aria diventa elettrica
          e un uomo non si addomestica
          le corde   mi suonano forte
          Chi fermerà la musica
          quelli che non si   sbagliano
          quelli che non si svegliano
          stanno nei porti a tagliarsi le   vele
          tu parti nel sole con me.
          Buona primavera per chi vola non
          c'è   frontiera ora si respira
          quante donne che sei stasera.
          Chi fermerà la   musica.
NOTE
Editore: Suvini Zerboni / Babilonia.
          Arrangiatore: Franco   Monaldi.
          Produzione: Pooh. 
          Incisa: Idea Recording Studios, Milano, nei   mesi di gennaio/febbraio/marzo 1981.
          Sound Engineer: Brian Humphries.
          Ass.   Sound Engineer: Sam Baracchetti, G. F. Longo.
          Supporti: Nastro magnetico 24   piste.
          Mixer: Harrison.
          Transfer: Idea Recording a cura di Marco Inzadi.
Per la realizzazione del videoclip, la cui sceneggiatura era di D'Orazio e Ivan Falardi, i Pooh si recarono sul lungomare di Rimini. I quattro invertirono i ruoli: Dodi faceva il cantante, Red era alla batteria, Roby al basso e Stefano alla chitarra.
(Testo: Valerio Negrini - Musica: Roby Facchinetti - Voce: Dodi Battaglia, Roby Facchinetti)
Terrò la bocca chiusa, cambia la luna e sono in più 
          non c'è   che da decidersi che non funziona più 
          farò una grossa spesa e   ricomincerò.
          Sarò di un'altra casa, cambio telefono e città
          gli amici da   dividerci, sarà una novità
          la mia valigia pesa ma tutto non ci sta.
          Prendo   soltanto la mia vita con me
          cambiano posto i giorni miei
          col resto fanne   ciò che vuoi.
          E se domani mi cercassero qui 
          non dire a tutti: non lo so 
          tu lo sai bene dove sto 
          domani . 
          Farò i miei viaggi ancora con la   compagnia che tu sai
          da solo non so vivere e non ne ha colpa lei
          ma tu   comunque sia non ti buttare via.
          Prendo soltanto la mia vita con me 
          sappiamo tutti e due perché 
          prenditi tempo e pensa a te.
          Io questa   cosa lo so sempre dov'è
          anche se il conto è chiuso ormai
          dimmi ogni tanto   cosa fai.
          Prendo soltanto la mia vita con me
          cambiano segno i giorni   miei
          ma se hai bisogno tu lo sai che
          da questa casa puoi fidarti di   me
          strade diverse da oggi in poi
          ma dimmi sempre come stai.
NOTE
Editore: Suvini Zerboni / Babilonia.
          Arrangiatore: Franco   Monaldi.
          Produzione: Pooh. 
          Incisa: Idea Recording Studios, Milano, nei   mesi di gennaio/febbraio/marzo 1981.
          Sound Engineer: Brian Humphries.
          Ass. Sound Engineer: Sam Baracchetti, G. F. Longo.
          Supporti: Nastro magnetico 24 piste.
          Mixer: Harrison.
          Transfer: Idea Recording a cura di Marco Inzadi.
(Testo: Stefano D'Orazio - Musica: Roby Facchinetti - Voce: Dodi Battaglia, Red Canzian, Roby Facchinetti, Stefano D'Orazio)
Si chiama Buona Fortuna e va 
          come può 
          col futuro a   metà. 
          È della Vergine 
          e si sa 
          le menate che ha. 
          Faccia da   Rock
          vive la vita no-stop. 
          Ha le sue gatte che
          oramai 
          sa pelare da   sé. 
          Compra l'America 
          e la dà via
          per un dollaro in più. 
          Ci beve   su
          e fa l'amore da sé. 
          Naviga la città
          ma non si bagna mai se gli   piove addosso.
          E la fa facile
          tiene in finestra l'erba di California, 
          respira e sogna
          domani va da sé.
          Butta via le sue idee 
          come se   quasi andassero fuori moda. 
          Ti dirà unica
          ma s'è portato a letto anche la   fortuna 
          Buona Fortuna 
          domani va da sé.
          Buona Fortuna a te.
          Razza   difficile
          cambia idea 
          se gli scappa così. 
          Giorni a colori poi 
          spenderà
          se gli parli di te. 
          Fa quel che vuoi 
          per un sorriso di   più. 
          Punterà su di te 
          gioca la vita tutta in una partita.
          Ma non sa   perdere
          ha sempre un asso addosso, una scusa buona 
          e tanta   fortuna
          sempre vicino a sé.
          Ti darà mille idee
          per inventarti storie da   raccontare.
          Dice che partirà
          in una notte accesa da tanta luna. 
          Buona   Fortuna 
          domani va da sé. 
          Buona Fortuna a te.
NOTE
Editore: Suvini Zerboni / Babilonia.
          Arrangiatore: Franco   Monaldi.
          Produzione: Pooh. 
          Incisa: Idea Recording Studios, Milano, nei   mesi di gennaio/febbraio/marzo 1981.
          Sound Engineer: Brian Humphries.
          Ass.   Sound Engineer: Sam Baracchetti, G. F. Longo.
          Supporti: Nastro magnetico 24   piste.
          Mixer: Harrison.
          Transfer: Idea Recording a cura di Marco   Inzadi.
Per la prima volta il pianoforte di Roby Facchinetti non è   quello acustico ma quello elettrico Yamaha.
          "Buona fortuna" parla di Stefano D'Orazio.
          Questo brano è stato utilizzato come sigla finale per la trasmissione "Discoring" della RAI, insieme ad un videoclip girato nel mese di settembre 1981 a Padova durante una delle ultime date del concerto estivo e poi realizzato a Londra utilizzando un'apparecchiatura in grado di fare lo squeeze zoom, un particolare effetto tridimensionale.
(Testo: Valerio Negrini - Musica: Roby Facchinetti - Voce: Roby Facchinetti)
Pensi alla gente
          son sempre le altre persone per   noi
          strani compagni di viaggio
          con niente in comune con noi
          con le loro   città
          con i loro incidenti al di là di un confine
          che non passeremo   mai.
          Guardo la gente e non hanno mai niente
          da dire per me
          siamo da   soli però non vogliamo sapere perché
          nelle loro città
          con milioni di amori   e di macchine uguali
          forse c'è felicità.
          Goccia per goccia
          dev'essere   entrato qualcosa in me
          forse un passaggio di donna
          o una curva improvvisa   perché
          sono uscito in città
          e non ero più quello che guarda dal   treno
          siamo tutti come noi.
          Cambierò tutti i colori di casa mia
          né   barricate né armi
          vieni a chiamarmi qui.
          Cambierà la maledetta certezza   mia
          se qualche gatta di razza il cuore mi scoprirà
          è un favore che mi   fa.
          Faccia per faccia vi aspetto
          e si vede di tutto tra noi
          c'è chi   assomiglia all'inverno
          e nessuno è perfetto direi
          per fortuna però
          c'è   una stanza dei sogni per ogni stagione
          chi ci viene insieme a me?
          Scoprirò   che se stai bene non piove mai
          che quando deve scoppiarmi un pianto son fatti   miei.
          Scoprirò chi mi assomiglia e chi non mi va
          quella che sbaglia un   amore al giorno
          non manca mai
          siamo tutti come noi.
NOTE
Editore: Suvini Zerboni / Babilonia.
          Arrangiamenti e   produzione: Pooh.
          Collaborazione musicale: Franco Monaldi. 
          Incisa dal vivo con Mobile One.
          Mixato : Idea Recording Studios, Milano, nei mesi di ottobre/novembre 1981.
          Sound Engineer: G. F. Longo, R. Cantele.
          Ass. Sound   Engineer: Osiride Gozzi.
          Supporti: Nastro magnetico 24 piste.
          Mixer: Cadac, Harrison.
          Transfer: Idea Recording a cura di Marco Inzadi.
(Testo: Valerio Negrini - Musica: Roby Facchinetti - Voce: Roby Facchinetti)
Se il mondo assomiglia a te
          Non siamo in pericolo
          può   nascere ancora
          l'imprevista primavera.
          Se il mondo assomiglia a te
          si   può ancora ridere
          piantare del grano far bambini
          se vogliamo
          Non siamo   in pericolo.
          Stiamo aspettando la fine del mondo
          ma attenti che è solo un   film
          volami in braccio e ti prendo
          e mi salvo la vita saltando
          in aria   insieme a te.
          Fuori la testa che tutto si aggiusta
          se il mondo assomiglia   a te
          che non hai mezze parole
          che ci metti un minuto a capire
          da che   parte sta la sincerità.
          Se il mondo assomiglia a te
          Non siamo in   pericolo
          c'è ancora benzina da bruciare
          per sognare.
          Se il mondo   assomiglia a te
          riallaccio il telefono
          mi lascio toccare
          derubare si   può fare
          Non siamo in pericolo.
          Stiamo stringendo le viti del   mondo
          chissà se funziona o no
          c'è della gente al confine
          e l'Europa   innocente
          che viene al sole insieme a noi.
          Fuori la testa che tutto si   aggiusta
          se il mondo assomiglia a te
          torniamo a vivere in centro
          ci   saranno più luci di notte
          e meno polizia in periferia.
          Se il mondo se il   mondo assomiglia a te
          Non siamo in pericolo
          può nascere   ancora
          l'imprevista primavera.
          Se il mondo assomiglia a te
          si può   ancora ridere
          piantare del grano far bambini
          se vogliamo Non siamo in   pericolo.
NOTE
Editore: Suvini Zerboni / Babilonia.
          Arrangiatore: Franco   Monaldi.
          Produzione: Pooh.
          Incisa a Fonoprint, Bologna, nel mese di giugno   1982.
          Sound Engineer: Maurizio Biancani.
          Ass. Sound Engineer:   Luca.
          Supporti: Nastro magnetico 24 piste.
          Mixer: MCI 500.
          Transfer: Idea Recording a cura di Marco Inzadi.
Inizialmente inciso nel dicembre del 1981, questo brano venne utilizzato dai Pooh come dono natalizio agli amici ed agli addetti ai lavori per sdrammatizzare sul periodo di crisi che attraversava il mondo dello spettaolo in quel periodo.
(Testo: Valerio Negrini - Musica: Roby Facchinetti - Voce: Stefano D'Orazio, Red Canzian, Dodi Battaglia, Roby Facchinetti)
Io non dormo quasi mai
          ma ho fatto un sogno che
          mi ha   messo in allegria
          c'è la nostra batteria
          che va da sola ed io
          mi siedo   in mezzo a voi
          stare qui è un'emozione ma
          è un'astronave che
          non scende   a terra mai
          anche se
          vorrei sbarcare un pò
          sono anni senza fiato
          e   non si può.
          Vorrei parlare anch'io
          che nel settantatre
          sognavo come   voi
          poi la macchina partì
          e adesso sono qui
          ma qui che posto è
          un   hotel un'autostrada e poi
          due ore di energia
          e questa faccia mia
          non lo   so
          se mi assomigli ormai
          questi anni senza fiato
          sono i miei.
          Amore   come stai
          che anniversario è
          non mi ricordo mai
          qui si vive dentro a un   film
          ma ci ho pensato su
          a quello che tu sei
          non direi che non funziona   più
          aiutami anche tu
          a non buttarci via
          tu lo sai com'è la vita   mia
          sono anni senza fiato
          e vanno via.
          Qui tra queste luci   io
          ripenso a casa mia
          di tanto tempo fa
          c'è in me
          di quella gente   mia
          l'accento forte che
          non si cancella mai
          non ho più
          quel   pianoforte ma
          chi mi conosce sa
          che il mio suono è quello là.
          Canterò   più forte che si può
          sono anni senza fiato e io ne ho.
          E tanti auguri a   voi
          di non risparmiare mai
          di non barare mai
          che città dopo   città
          nessuno strappi via
          la nostra fantasia
          sotto a noi
          il mondo   cambia e va
          ed è diverso già
          da due minuti fa
          basterà capire il ritmo e   poi
          sono anni senza fiato
          finché vuoi.
NOTE
Editore: Suvini Zerboni / Babilonia.
          Arrangiatore: Franco   Monaldi.
          Produzione: Pooh.
          Incisa a Fonoprint, Bologna, nel mese di giugno   1982.
          Sound Engineer: Maurizio Biancani.
          Ass. Sound Engineer:   Luca.
          Supporti: Nastro magnetico 24 piste.
          Mixer: MCI 500.
          Transfer: Idea Recording a cura di Marco Inzadi.
(Testo: Stefano D'Orazio - Musica: Roby Facchinetti e Red Canzian - Voce: Roby Facchinetti, Red Canzian)
Sabato sera normale a Berlino est 
          e c'è di bello che è   maggio e non piove più
          la radio in F.M. della parte di là batte musica   O.K.
          È più di un po' che non scrivo più lettere
          ma va da sé che domani, è   domenica
          e altre novità qui da noi sono che quel voglio non c'è.
          Questo   cielo in cielo non l'ho scelto io 
          e nemmeno questa mia città
          e non so se   in fondo me la merito
          ma di certo non la cambierei.
          E se vivo forte fa un   rumore il tempo mio 
          che non sento il tempo dove va 
          e la voglia mia di   mare e vele 
          non riesce a farmi male
          ma cresce insieme a me. 
          Sabato   notte speciale a Berlino est,
          se vai di sopra ad un tetto a guardare in   là
          s'accende una città fatta apposta per noi che restiamo di qua. 
          Vista   da qui sembrerà quasi America 
          e lancerà verso noi i suoi tentacoli 
          e   forte sentirai respirare le sue cento bocche su e giù.
          Ma non fanno giorno   mille lucciole 
          e non sei contento neanche tu 
          certo basta un muro per   dividerci
          ma non è cantando che va giù. 
          E che il giorno pende ogni giorno   dal suo cielo, 
          l'hanno detto troppo tempo fa.
          E la voglia di poter   gridare 
          non riesce a farmi male
          ma cresce insieme a me. 
          Quasi   domenica ormai a Berlino est 
          la primavera è arrivata perfino qui 
          e il   sole in casa mia passaporto non ha ed entra ed esce da sé.
NOTE
Editore: Suvini Zerboni / Babilonia / Blu   Notte.
          Arrangiatore: Franco Monaldi.
          Produzione: Pooh.
          Incisa presso   Air Studios, Montserrat - Caraibi.
          Mixata: Fonoprint, Bologna.
          Nei mesi di   febbraio / marzo / aprile 1983. 
          Sound Engineer: Maurizio Biancani.
          Ass. Sound Engineer: Jeremy Allom, Osiride Gozzi, Steve Culnane.
          Supporti: Nastro magnetico 24 piste.
          Mixer: Half-Speed presso Idea Recording a cura di Marco Inzadi.
(Testo: Stefano D'Orazio - Musica: Roby Facchinetti - Voce: Stefano D'Orazio, Dodi Battaglia, Red Canzian, Roby Facchinetti)
Vanno via. 
          Domani vanno via
          i cento giorni magici sul   tropico del nord.
          Vanno via
          le piogge all'improvviso 
          e il sole che ti   brucia perfino se non c'è.
          Telefoni roventi,
          a casa come va
          ma   domani... 
          Vanno via
          gli amici cioccolato 
          campioni di biliardo e di   tranquillità. 
          Vanno via 
          le reti alle finestre
          il cane che fa festa,   ma non parla l'italiano. 
          La barca che va piano
          le storie di   magia
          stanno andando via. 
          Vanno via
          i canti della gente 
          a un Dio   che non si sente ma che certamente c'è.
          Vanno via 
          Dorina e le sue   mele
          piangeva quando le ha detto ricordatevi di me.
          La strada   contromano
          la spiaggia coi falò
          da domani... 
          Vanno via, 
          ma un po'   di azzurro resta
          sui vetri dell'airone che ci strappa da quaggiù. 
          La   musica imbrigliata 
          nel tropico del nord 
          viene via con noi.
NOTE
Editore: Suvini Zerboni / Babilonia.
          Arrangiatore: Franco   Monaldi.
          Produzione: Pooh.
          Incisa presso Air Studios, Montserrat -   Caraibi.
          Mixata: Fonoprint, Bologna.
          Nei mesi di febbraio / marzo / aprile   1983. 
          Sound Engineer: Maurizio Biancani.
          Ass. Sound Engineer: Jeremy   Allom, Osiride Gozzi, Steve Culnane.
          Supporti: Nastro magnetico 24   piste.
          Mixer: Half-Speed presso Idea Recording a cura di Marco Inzadi.
Per la realizzazione di questo brano Stefano D'Orazio suonò gli steel-drum ed al coro finale parteciparono 30 abitanti dell'isola di Montserrat.
(Testo: Valerio Negrini - Musica: Roby Facchinetti - Voce: Roby Facchinetti)
Se mi sveglio e voglio te 
          dimmi cosa dici di me
          che vedo   che hai sonno ma
          non ti lascio stare.
          Quando siamo in compagnia
          dimmi   cosa dici di me
          che bevo per gioco e poi
          faccio confusione. 
          Dimmi la   tua prima impressione
          di questa intimità, con me come si sta? 
          Quando non   so dove sei 
          dimmi cosa dici di me
          all'amica, al dottore, a lui 
          al tuo   ex amore.
          Quella notte sola in hotel
          dimmi cosa hai detto di me;
          quando   ho pianto davanti a te
          ti è sembrato strano? 
          Metti che ci fosse un   bambino, 
          ti piacerebbe se
          assomigliasse in qualche cosa a me. 
          Che non   so ballare 
          né pregare ma per te 
          mi faccio attraversare,
          siamo in due   intelligenti 
          sani e un pò violenti, 
          c'è pigrizia e fantasia; 
          c'è da   darsi in faccia l'amore,
          c'è da star soli un pò
          poi riabbracciare   te
          che sei la pulizia
          di questa sorridente vita mia.
          Mentre bevi il tuo   caffè 
          dimmi cosa pensi di me,
          che m'inciampo per strada e poi
          voglio   il deltaplano. 
          Dietro quel sorriso tu 
          cosa stai per dire di me, 
          che   ho parole e parole ma
          resto sempre uguale. 
          Tutti i giorni è un giorno   speciale,
          è un compleanno che 
          ti chiedo di passare insieme a me. 
          Che   non so ballare
          né pregare ma per te
          mi faccio attraversare,
          siamo in   due, c'è da viaggiare
          c'è da cucinare 
          c'è da spendere e sognare, 
          respirare, telefonare
          c'è da tornare qui 
          per riabbracciare te
          che sei la pulizia 
          di questa sorridente vita mia.
(John Lennon - Yoko Ono - Voce: Dodi Battaglia, Roby Facchinetti, Red Canzian, Stefano D'Orazio)
So this is christmas
          and what have you done
          another year over
          and a   new one just begun 
          and so this is christmas 
          i hope you have fun 
          the   near and the dear one
          the old and the young. 
          A very Merry Christmas 
          and a happy New Year 
          let's hope it's a good one 
          without any   fear.
          And, so this is christmas 
          for weak and for strong 
          for rich and   the poor ones 
          the world is so wrong 
          and so happy christmas 
          for black   and for white 
          for yellow and red ones 
          let's stop all the fight.
          A   very Merry Christmas 
          and a happy New Year 
          let's hope it's a good one 
          without any fear.
          And, so this is christmas 
          and what have we done 
          another year over 
          and a new one just begun 
          and, so happy christmas 
          we hope you have fun 
          the near and the dear one 
          the old and the   young.
          A very Merry Christmas 
          and a happy New Year 
          let's hope it's a   good one 
          without any fear.
          War is over, If you want it 
          war is over now
          War is over, If you want it 
          war is over now 
          War is over, If you   want it
          war is over now 
          War is over, If you want it
          war is over now
          War is over, If you want it
          war is over now.
NOTE
Editore: Warner Bros Music Italy.
          Arrangiatore: Franco Monaldi.
          Produzione: Pooh.
          Incisa  presso Idea Recording Studios, Milano, nel mese di ottobre 1983.
          Sound Engineer: G. F. Longo.
          Ass. Sound Engineer: Sam Baracchetti.
          Supporti: Nastro magnetico 24 piste.
          Mixer: Harrison.
          Transfer: Idea Recording Studios, Milano, a cura di Marco Inzadi 
Questo singolo venne stampato in 300 copie, pensato unicamente come dono natalizio per amici e discografici. I diritti per la pubblicazione erano stati ottenuti da Yoko Ono quando il gruppo la conobbe durante un viaggio a New York nella primavera del 1982. La incontrarono davanti al Dakota House in modo fortuito; con lei scattarono una foto in un giardino poco distante, Strawberry Fields.
(Testo: Valerio Negrini - Musica: Roby Facchinetti - Voce: Dodi Battaglia, Stefano D'Orazio, Roby Facchinetti, Red Canzian)
La mia donna è l'amica che non stanca,
          la mia banca, il mio   avvocato,
          la mia stella
          della sera;
          non è un gioco vivere con me,
          mi   conosce come le sue mani,
          è innamorata ma sa sempre quel che fà.
          La mia   donna è un discorso complicato,
          una canzone che mi toglie tutto il   fiato,
          mi assomiglia, 
          è una foglia al vento come me,
          sempre appesa al   filo di un pallone
          fà il nido se è ferita mi sveglio se n'è andata. 
          Donne   immaginate e vere 
          clandestine dentro al nostro confine
          che affondano   radici tenere
          con il vestito di una notte sola; 
          donne d'amore donne   d'avventura 
          che ti asciugano la pioggia negli occhi, 
          quando sei lontano   dal tuo cuore 
          e sei cattivo e non sai più capire 
          perché stai male con   te.
          La mia donna è una palma spettinata, 
          sa suonare e cucinare e per   giocare
          l'ho tradita,
          lei mi ha detto potrei farlo anch'io,
          stacci   attento perché poi fa male 
          e gli occhi parlano chiaro 
          di più delle   parole.
          Donne in tasca e nei pensieri 
          che ci stancano e ci fanno parlare 
          due minuti di un amore insegnano
          più di una vita a correre e   cadere;
          cambiare albergo non ti serve a niente,
          le città, le stanze son   tutte uguali, 
          quando schiacci i tasti dei ricordi, 
          quando hai capito   tutto troppo tardi
          e non puoi fare di più.
          La mia donna è nel suo tempo   migliore
          proprio adesso che non è più la mia donna
          ci parliamo, 
          mi   capisce senza nostalgia,
          solo i tempi erano sbagliati
          potessi riprovare,   potessimo rifare.... 
NOTE
Editore: Discorso / Babilonia.
          Arrangiatore: Franco   Monaldi.
          Produzione: Pooh.
          Incisa presso Lahaina Studios, Maui, Hawaii, ni   mesi di febbraio / marzo / aprile 1984.
          Sound Engineer: M. Biancani.
          Ass.   Sound Engineer: Steve Tose, Osiride Gozzi.
          Supporti: Nastro magnetico 24   piste.
          Mixer: Solid State Logic.
          Transfer: Half Speed eseguito a Roma, a cura di Piero Mannucci.
(Testo: Stefano D'Orazio - Musica: Red Canzian - Voce: Red Canzian, Roby Facchinetti)
tella del sud 
          come una colomba ferita
          sei caduta nella   mia vita
          lasciandoti proteggere.
          Stella del sud
          ora che mi brilli   vicino
          prestami la voglia di andare
          e portami con te
          c'è ancora un   treno
          che soffia lontano. 
          Tu come me
          senza un cielo dove pregare 
          cerchi tra le pieghe del mare
          un'onda che ti porti via.
          Tu come me 
          che respiri forte la vita
          senti quando l'aria ti dà
          sapori di   magia
          ti prende forte 
          ti trucca le carte.
          È... 
          Africa questo vento   che ci soffia sulle idee 
          cambia i colori alla città
          e disegna la mia   musica. 
          Africa
          questa voglia di rubarci un po' d'amore
          che ci leggiamo   in un sorriso 
          se ci brilla dentro l'Africa 
          Africa, Africa. 
          Stella   del sud 
          c'è la vita che è da vedere 
          anche senza un posto a sedere 
          non me la voglio perdere. 
          Noi come noi 
          cavalieri a caccia di vento 
          agganciamo i sogni ad un canto 
          e li spingiamo via
          e piano   piano
          voliamo lontano. 
          È... 
          Africa
          il colore delle nostre fantasie 
          e l'orizzonte è più vicino
          che riusciamo quasi a prenderlo. 
          Africa
          questa corsa che non sa stancarci mai
          e che ci lascia tutto il   fiato
          per respirare forte l'Africa. 
          Africa, Africa. 
          Stella del sud 
          c'è la notte che si colora
          chiudi gli occhi sulla mia bocca
          sentiamo   insieme l'Africa.
NOTE
Editore: Discorso / Blu Notte.
          Arrangiatore: Franco   Monaldi.
          Produzione: Pooh.
          Incisa presso Lahaina Studios, Maui, Hawaii, ni   mesi di febbraio / marzo / aprile 1984.
          Sound Engineer: M. Biancani.
          Ass.   Sound Engineer: Steve Tose, Osiride Gozzi.
          Supporti: Nastro magnetico 24   piste.
          Mixer: Solid State Logic.
          Transfer: Half Speed eseguito a Roma, a cura di Piero Mannucci.
(Testo: Valerio Negrini - Musica: Dodi Battaglia - Voce: Dodi Battaglia)
Tu mi guardi e sciogli il ghiaccio nel bicchiere,
          coi   capelli mossi dal ventilatore,
          ci son barche qua e là buttate al vento,
          le   nuvole al vulcano, io vicino, io lontano
          che ne sai tu di me, che nei   sai.
          Tu m'hai chiesto
          con i piedi dentro al mare
          se l'Italia è a nord o   a sud dell'equatore, 
          hai la stoffa trasparente sopra il cuore 
          e sai   quattro parole: come stai, ciao amore,
          che ne sai tu di me, che nei sai. 
          Che ne sai della campagna con la brina, 
          della nebbia in autostrada la   mattina,
          del giorno di Natale con la neve sugli ombrelli 
          tu che vivi sui   coralli ai piedi dell'arcobaleno,
          senza vetri alle finestre, 
          io vicino,   io lontano, 
          sono qui perché ci sono, come un'ape sull'atlante
          non far   piani su di me. 
          Tu sei nata con il sole nei capelli, 
          con le palme e i   pesci blu nei francobolli,
          il tuo nome sembra un gioco di parole, 
          "sto   zitto" in italiano, 
          io vicino, io lontano,
          che ne so io di te, che ne so. 
          Delle tavole sull'onda a scivolare, 
          delle favole di un vecchio   baleniere, 
          su questo meridiano, a due giorni d'aeroplano dai miei fatti   personali,
          io vicino, io lontano sulla rotta controvento,
          come un gatto   nel tramonto,
          guardo il sole che fa il bagno 
          e pescando ho preso un sogno   sulle labbra della luna,
          nella corsa di un delfino, in un taxi che va   piano
          non c'è scritto dove andiamo 
          ma ricordati di me.
NOTE
Editore: Discorso / Più in Alto.
          Arrangiatore: Franco   Monaldi.
          Produzione: Pooh.
          Incisa presso Lahaina Studios, Maui, Hawaii, ni   mesi di febbraio / marzo / aprile 1984.
          Sound Engineer: M. Biancani.
          Ass. Sound Engineer: Steve Tose, Osiride Gozzi.
          Supporti: Nastro magnetico 24 piste.
          Mixer: Solid State Logic.
          Transfer: Half Speed eseguito a Roma, a cura di Piero Mannucci.
(Testo: Valerio Negrini - Musica: Roby Facchinetti - Voce: Roby Facchinetti)
Non succede quasi mai
          che mi svegli così presto
          è bello   essere un po' normale
          riconoscermi qua e là
          nelle facce della   gente
          seguendo i miei pensieri al sole.
          Dove attacco i miei   vestiti
          quella è casa mia
          se rinasco un'altra volta
          so cosa   farò.
          Imparerò a parlare
          mi graffierò le ginocchia ed il cuore
          in quel   posto del mondo
          che mi toccherà.
          Incontrerò della pioggia
          delle donne e   dei buoni compagni
          mi farò rispettare
          e di notte sognerò.
          Se nasco   un'altra volta
          rifaccio la mia strada
          qualunque nome avremo noi
          è   sempre me che incontrerai.
          Se nasco un'altra volta
          rinasco con due   cuori
          col primo faccio a modo mio
          quell'altro tienlo in banca tu
          perché   non si sa mai...
          Imparerò se ci riesco
          a passare a mio figlio il   mondo
          con un tiro di palla diritto
          e con fantasia.
          Conquisterò i tuoi   occhi
          sui gradini di un treno impaziente
          litigando, suonando
          scappando   insieme via.
          Se nasco un'altra volta
          rifaccio la mia strada
          qualunque   nome avremo noi
          è sempre me che incontrerai.
          Se nasco un'altra   volta
          non cambio una parola
          un batticuore né un addio
          rifaccio quel che   ho fatto già
          di questa vita mia.
NOTE
Editore: Discorso / Babilonia.
          Arrangiatore: Franco   Monaldi.
          Produzione: Pooh.
          Incisa presso Morning Studio, Carimate, nei   mesi di marzo / aprile 1985.
          Sound Engineer: Renato Cantele.
          Ass. Sound   Engineer: Osiride Gozzi.
          Supporti: Nastro magnetico 24 piste - Nastro   digitale per PCM 1610 Sony.
          Mixer: MCI - Sony 500.
          Transfer: IDEA Recording a cura di Marco Inzadi.
Di questa canzone esiste una versione in inglese intitolata "Another Life", pubblicata sul picture disc che accompagnava la raccolta "Anthology".
(Testo: Stefano D'Orazio - Musica: Red Canzian - Voce: Stefano D'Orazio)
Riposa gli occhi e non pensare
          c'è la notte che ti   aiuta
          e dormi e lasciami giocare
          a quando non sarai più qui
          a quando un   giorno un nuovo amore
          ti riscalderà di più.
          E dormi stretta alla mia pelle 
          che domani non si sa. 
          E sogna che il tuo compleanno 
          tornerà tra   appena un anno 
          e avrai volato e navigato
          io chissà dove sarò
          ma se c'è   un posto nel tuo cuore 
          non farò rumore, tienilo per me. 
          Al vento che   cambia
          a un cielo bambino 
          ai fuochi di festa 
          a me che resto qui   vicino 
          ai nostri pensieri 
          ai sogni di ieri 
          a tutti gli amori che   incontrerai.
          C'è ancora tutto da inventare 
          sulle rive del tuo   mare
          avrai bufere e vento e sole 
          ed ancora e ancora amore.
          E   cambieranno le parole 
          sulla musica che sai
          ma se c'è un posto nel tuo   cuore
          non farò rumore, tienilo per me. 
          Al vento che cambia 
          e spettina   il cuore
          ai piedi del mare
          a tutte quante le parole 
          ai cielo di   sole
          a come eravamo 
          a quelli che siamo adesso noi.
          Al vento che cambia 
          e cambia la vita 
          a quando mi prendi 
          e tocco il cielo con le   dita
          e intanto che dormi
          arriva domani
          e ancora ti svegli qui nelle mie   mani.
NOTE
Editore: Discorso / Blu Notte.
          Arrangiatore: Franco   Monaldi.
          Produzione: Pooh.
          Incisa presso Morning Studio, Carimate, nei   mesi di marzo / aprile 1985.
          Sound Engineer: Renato Cantele.
          Ass. Sound   Engineer: Osiride Gozzi.
          Supporti: Nastro magnetico 24 piste - Nastro   digitale per PCM 1610 Sony.
          Mixer: MCI - Sony 500.
          Transfer: IDEA Recording a cura di Marco Inzadi.
Questo brano fu la sigla della trasmissione televisiva "Il Processo del Lunedì".
(Testo: Valerio Negrini - Musica: Roby Facchinetti - Voce: Roby Facchinetti)
Cambia il vento, cambiano i confini
          torna sempre quel che se   ne va
          i giorni del futuro
          venuti da lontano
          da mille piogge e   compleanni fa.
          Giorni d'aria, giorni di fatica 
          ci vuole occhio, cuore e   fantasia. 
          Abbiamo nelle dita 
          gli anelli della vita. 
          Abbiamo tutti   quanti un senso. 
          Sognando, guarendo 
          suonando seminando. 
          Volando   cadendo 
          guidando i figli e le città. 
          Le grandi stelle, piccoli mestieri 
          s'incrociano nell'alba sulle vie. 
          Le storie della notte
          le sveglie   del mattino. 
          Cerchiamo tutti di toccarci 
          correndo, scalando 
          rubando   e accarezzando. 
          Nel lampo del tempo 
          in giorni senza fine mai. 
          Quando   i giorni sono musica 
          fermiamoci a sentire.
          Se sono muri salta di là 
          se sono amori abbracciali. 
          È un ballo che continua
          in mille passi   brevi. 
          Sul palco della terra non c'è 
          persona grande o piccola 
          anche   gli ultimi che non vincono mai, 
          non si fermano mai. 
          Volando, cadendo 
          suonando seminando
          segnando il tempo
          per infiniti giorni in più...
NOTE
Editore: Discorso / Babilonia.
          Arrangiatore: Fio   Zanotti.
          Produzione: Pooh.
          Incisa presso Morning Studios, Carimate, nei   mesi di aprile / maggio / giugno 1986.
          Sound Engineer: Renato   Cantele.
          Ass. Sound Engineer: Alfio Galimberti, Osiride Gozzi.
          Supporti: Nastro magnetico 24 piste - Mix Sony PCM 1610.
          Mixer: MCI - Sony   500.
          Transfer: Idea Studio a cura di Marco Inzadi.
(Testo: Valerio Negrini - Musica: Roby Facchinetti - Voce: Roby Facchinetti)
C'è lei, c'è lei.
          Lavoro per lei
          e lo faccio bene.
          Lei   è l'altra parte del cielo.
          Non vorrei, ma lei
          sa tutto di me 
          sa le mie   parole 
          anche quando parlo da solo. 
          Capita ogni tanto una notte di strada 
          per improvvisarmi lontano dal cuore 
          ma c'è lei, c'è lei 
          nei posti   più miei. 
          Quando sto lontano
          manca l'altra parte del cielo.
          Se per lei   o per me
          qualcosa non va 
          noi non aspettiamo 
          che il dolore passi da   solo. 
          Non è vero niente che lei m'ha cambiato 
          vuole solamente il suo   posto con me. 
          Se c'è lei, c'è lei 
          e poco non è. 
          Le stanze della vita   sono piene di parole 
          di gente troppo insieme e di persone troppo sole. 
          Dicevo: crescerò ma non c'è fretta 
          e andavo sempre via 
          e non   arrivavo mai. 
          Ma c'è lei, c'è lei 
          c'è sempre più lei 
          sotto le   coperte 
          dorme l'altra parte del cielo.
          Se c'è lei, c'è lei!... 
          Non è   vero niente che lei m'ha cambiato 
          so perfettamente chi voglio e   perché.
          Se c'è lei, c'è lei 
          e resta con me. 
          Le stanze della vita sono   piene di parole 
          di gente troppo insieme e di persone troppo sole.
          Respiro   l'aria mia, dei miei pensieri.
          C'è un prezzo ad ogni età.
          Pagherò la mia   metà
          se c'è lei...
NOTE
Editore: Discorso / Babilonia.
          Arrangiatore: Fio   Zanotti.
          Produzione: Pooh.
          Incisa presso Morning Studios, Carimate, nei   mesi di aprile / maggio / giugno 1986.
          Sound Engineer: Renato   Cantele.
          Ass. Sound Engineer: Alfio Galimberti, Osiride Gozzi.
          Supporti: Nastro magnetico 24 piste - Mix Sony PCM 1610.
          Mixer: MCI - Sony 500.
          Transfer: Idea Studio a cura di Marco Inzadi.
(Testo: Valerio Negrini - Musica: Roby Facchinetti - Voce: Dodi Battaglia, Roby Facchinetti)
Ho dormito nel sole
          ho guidato di notte
          ho aspettato il   mattino
          dal lato sbagliato
          ho speso moltissimo.
          Venti alle   spalle
          venti giri di stelle. 
          Chi l'avrebbe mai detto
          che la rotta era   buona
          è cambiata la gente, le donne, la scena 
          ma c'è ancora musica. 
          Venti di pioggia
          venti giri del sole.
          Venti di terra e di mare
          mi   hanno preso, mi hanno fatto passare
          per le porte più strette
          per le notti   più chiare. 
          Ho visto gente più forte del tempo
          ed altri andarsene in   pezzi, soltanto perché
          non si resta ragazzi per sempre
          eppure mondo ce n'è 
          ogni giorno di più. 
          Chi l'avrebbe mai detto 
          chi ci avrebbe   scommesso.
          Son cambiate le strade
          il sesso, le lire
          le nostre   inquietudini 
          ma funziona lo stesso
          chi l'avrebbe mai detto. 
          Si   ricomincia da quello che so
          ad altri venti chi dice di no 
          che siano   raffiche o bassa marea 
          o capodanni di più.
          Ho attraversato orizzonti,   silenzi e rumori
          ho avuto amici e nemici migliori di me
          ti ho risposto, ho   raggiunto il tuo cuore
          e forse altri che io non conoscerò mai.
          Venti forti   e leggeri. 
          Venti mila pensieri.
          Venti giri del campo e ancora c'è tempo. 
          Venti forti e leggeri. 
          Venti mila pensieri.
          Venti giri del campo e   ancora c'è tempo.
NOTE
Editore: Discorso / Più in Alto.
          Arrangiatore: Fio   Zanotti.
          Produzione: Pooh.
          Incisa presso Morning Studios, Carimate, nei   mesi di aprile / maggio / giugno 1986.
          Sound Engineer: Renato   Cantele.
          Ass. Sound Engineer: Alfio Galimberti, Osiride Gozzi.
          Supporti: Nastro magnetico 24 piste - Mix Sony PCM 1610.
          Mixer: MCI - Sony 500.
          Transfer: Idea Studio a cura di Marco Inzadi.
(Testo: Stefano D'Orazio - Musica: Roby Facchinetti - Voce: Red Canzian, Roby Facchinetti, Dodi Battaglia, Stefano D'Orazio)
Il tempo è una marea
          ci trascina via
          sommerge i   desideri
          spazza via gli amori
          e una volta ancora è tempo di confonderci 
          di guardarci andare e di voltare pagina
          di dirci appena ricordati di me. 
          Il tempo e una scommessa 
          se lo perdi passa 
          ma noi che abbiamo vinto 
          ce ne resta tanto
          per giocarci un altro amore e ancora crederci 
          per   partire verso incontri lontanissimi 
          comunque sia ricordati di me. 
          Goodbye goodbye
          goodbye goodbye
          questa notte forse è l'ultima 
          teniamola per noi
          se c'è un fuoco non lo spegnere
          io ti   ritroverò
          goodbye goodbye... 
          Il tempo è un marinaio
          giura di restare 
          ma appena s'alza il vento
          vuole un altro mare
          e noi siamo come il   tempo pronti a correre
          a scommettere a scappare a farci prendere
          per dirci   poi ricordati di me.
NOTE
Editore: Discorso / Babilonia.
          Arrangiatore: Fio   Zanotti.
          Produzione: Pooh.
          Incisa presso Morning Studios, Carimate, nei   mesi di aprile / maggio / giugno 1986.
          Sound Engineer: Renato   Cantele.
          Ass. Sound Engineer: Alfio Galimberti, Osiride Gozzi.
          Supporti: Nastro magnetico 24 piste - Mix Sony PCM 1610.
          Mixer: MCI - Sony 500.
          Transfer: Idea Studio a cura di Marco Inzadi.
(Testo: Valerio Negrini - Musica: Dodi Battaglia - Voce: ...)
Fose Natale è traffico
          Treni d'Europa al sud
          Botteghe che non   chiudono
          Mani che stringi al bar
          Ma è anche Natale un'orchestra che   rispunta dalla notte in un qualche motel
          Buon Natale alla musica   dov'è
          Forse Natale è avvolgere
          L'anno che se ne va
          E' quel che mi   regalano
          Che poi non serve mai
          Ma è anche Natale un telefono che non   regala niente ma sa dove sei
          Buon Natale ai tuoi passi via dai miei
          Forse   Natale è crderci
          A una cometa o a un uomo
          A un Dio che può far   piovere
          Dove non piove mai
          Ma è anche Natale una donna che stanotte avrà   un bambino da sola in città
          Buon Natale alla vita e a chi la dà
          Forse   Natale è casa mia
          Di tanti inverni fa
          La stufa la radio e l'albero
          E   dire la poesia
          Ma è anche Natale il presente qui
          La piena età del cuore e   del mondo che abbiamo
          Buon Natale al mio amore e anche a me
          Forse Natale è   accendere più luci che si può
          Muoversi per un attimo
          Verso chi non lo   fa
          Ma è anche Natale il domani che facciamo con le mani ognuno di noi
          Buon   Natale da questa notte in poi
NOTE
Editore: Discorso / Più in Alto.
          Arrangiatore: Fio   Zanotti.
          Produzione: Pooh.
          Incisa ai Morning Studios, Carimate (CO) nel   mese di aprile 1986.
          Sound Engineer: Renato Cantele.
          Ass. Sound Engineer:   Osiride Gozzi.
          Supporti: Nastro magnetico 24 piste.
          Mixer: MCI - Sony.
          Transfer: Idea Studio a cura di Marco Inzadi.
(Testo: Valerio Negrini - Musica: Roby Facchinetti - Voce: Roby Facchinetti)
Sarà bellissimo e difficile
          vivere il tempo che   verrà
          avrai giornate insopportabili
          con notti di felicita. 
          Per qualcun   altro soffrirai
          poi penserai un pò anche a te,
          perché se no che vita è? 
          La vita è amarsi per telefono
          svuotare il frigo in   compagnia
          innamorarsi per politica
          fregare la malinconia. 
          La vita e   sogno ed è realtà 
          è il solo tempo che ci sia 
          non è da regalare   via.
          Per te domani
          non solo amore sarà
          c'è chi ti meriterà
          e gente   da cancellare.
          Non solo amore darai
          difenderai le tue idee 
          farai del   bene e del male 
          non siamo mai come i nostri sogni
          spesso siamo molto di   più. 
          La vita è un tuffo nell'oceano
          è un figlio che non sai cos'ha 
          è   un gioco in borsa, un bacio rapido
          qualcuno che non se ne va. 
          Combatterai   e dormirai
          con le tue braccia e i tuoi perché 
          perché se no che vita   è?
          Per te domani
          non solo amore sarà
          dovunque ti fermerai 
          tieniti   sempre una scelta. 
          Non solo amore darai
          perché se vuoi o non vuoi
          si   vive solo una volta
          non siamo mai come i nostri sogni 
          spesso siamo molto di più.
NOTE
Editore: Discorso / Babilonia.
          Arrangiatore: Fio Zanotti.
          Produzione: Pooh.
          Incisa  ai Morning Studios, Milano, nei mesi di aprile / maggio / giugno 1987.
          Sound Engineer: Renato Cantele.
          Ass. Sound Engineer: Osiride Gozzi.
          Supporti: Nastro magnetico 24 piste e mix su digitale.
          Mixer: Neve 60 canali.
          Transfer: Idea Studio a cura di Marco Inzadi.
Questo brano è stato dedicato a Roberto, il quarto figlio di Roby Facchinetti, nato durante la realizzazione dell'LP "Il Colore Dei Pensieri".
(Testo: Valerio Negrini - Musica: Dodi Battaglia - Voce: Dodi Battaglia, Roby Facchinetti)
C'è una strada nel centro della mia città
          dove i portici   fanno ombra 
          ed una volta passava il tram 
          e negli anni di piombo 
          ci   passavano i cortei
          ma in quegli anni a casa io non c'ero mai. 
          Siam   passati stasera tardi, nevicava 
          come dentro le cartoline 
          di quel Natale   che non c'è più 
          non perché c'è più fretta, più soldi in giro o più TV 
          ma   perchè siam più grandi sia io che tu. 
          Nella notte più lunga dell'anno   perdonami se
          faccio un passo nel tempo distante da te.
          Pomeriggi lontani   di un attimo fa 
          Santa Lucia dei miei anni facili 
          di una cena in città   con mio padre una sera. 
          Poi un colpo di vita e prendemmo un taxi 
          e come   a un uomo lui mi parlò di se 
          sembra passato un minuto da quel momento.
          Mi   ricordo gli amori grandi più di me
          aspettati sotto gli ombrelli 
          di fumo   dolce malinconia. 
          Oggi tutto è più chiaro
          quel che mi manca e quel che   ho
          però lasciami solo, se io sogno un pò.
          Nella notte più lunga dell'anno,   perdonami se
          faccio un passo nel tempo e senza di te.
          Mezzanotte lontana   di un attimo fa
          Santa Lucia cosa c'è dietro l'angolo
          chi mi aspetta di là   oltre la neve. 
          Quante stelle di zucchero, quante bugie 
          città per fare   figli o per andarmene 
          o per cercarmi da capo su strade nuove.
NOTE
Editore: Discorso / Più in Alto.
          Arrangiatore: Fio   Zanotti.
          Produzione: Pooh.
          Incisa ai Morning Studios, Milano, nei mesi di   aprile / maggio / giugno 1987.
          Sound Engineer: Renato Cantele.
          Ass. Sound Engineer: Osiride Gozzi.
          Supporti: Nastro magnetico 24 piste e mix su digitale.
          Mixer: Neve 60 canali.
          Transfer: Idea Studio a cura di Marco   Inzadi.
(Testo: Valerio Negrini - Musica: Red Canzian - Voce: Red Canzian)
Chi sei che cosa sei 
          trasparente al vento e nell'ombra di   un collant 
          strizzi l'occhio dai semafori 
          sei tutta una città di donne. 
          Chi sei e cosa vuoi 
          da che parte dei tuoi sogni tu mi vuoi dentro   te
          hai quegli occhi che comandano
          si, facciamo un po' di più l'amore. 
          Oh oh, ah ah 
          quando il corpo non ha fantasia 
          c'è violenza e c'è   malinconia.
          Dimmi dimmi dimmi chi sei
          cosa fai stanotte
          dammi   appuntamento con te
          dove il cuore batte, 
          dimmi che l'hai fatto con   me
          in un'altra vita,
          dimmi dammi tutto di te
          come quando e dove   vuoi.
          Chi sei di cosa sai 
          cosa dite voi tra donne veramente di   noi,
          siamo forti o siamo stupidi,
          sfondiamo sempre porte aperte. 
          E   dimmi chi sei,
          vuoi dei figli, dei soldi o dei guai 
          o vuoi vivere per   vivere. 
          Dimmi dimmi dimmi chi sei
          cosa fai stanotte
          dammi appuntamento   con te
          dove il cuore batte. 
          Dimmi dimmi dimmi chi sei
          sui vestiti e   sotto 
          fammi fare tutto per te.
NOTE
Editore: Discorso / Blu Notte.
          Arrangiatore: Fio   Zanotti.
          Produzione: Pooh.
          Incisa ai Morning Studios, Milano, nei mesi di   aprile / maggio / giugno 1987.
          Sound Engineer: Renato Cantele.
          Ass. Sound   Engineer: Osiride Gozzi.
          Supporti: Nastro magnetico 24 piste e mix su   digitale.
          Mixer: Neve 60 canali.
          Transfer: Idea Studio a cura di Marco Inzadi.
La prima versione di questa canzone aveva un ritmo molto più lento ed il testo trattava del problema delle adozioni.
(Testo: Stefano D'Orazio - Musica: Roby Facchinetti - Voce: Dodi Battaglia, Roby Facchinetti)
Che vuoi che sia
          si tratta solo di cambiare la mia   vita
          niente di che, niente di niente
          mi basterà far finta di essere   vincente
          e magari si, buttarmi nel lavoro
          o imbarcarmi in un viaggio   inconcludente
          o solamente stare
          semplicemente male. 
          Che vuoi che   sia
          vederti andare è stato solo un colpo al cuore
          e non so ancora, o non   so bene 
          se tutto questo è parte dello stesso amore,
          fino a ieri   un'abitudine importante
          oggi invece mi ferisce e mi sorprende. 
          Ma a parte   le parole 
          mi manchi da morire.
          Ho provato a non pensarti e a non   pensare,
          ho cercato un'altra storia da inventare,
          ma il mondo continua a   girare.
          E vorrei cercare di tornare indietro, 
          per fermare il tempo e per   ricominciare,
          ma il mondo continua a girare.
          E mi manca la tua pelle, 
          e mi manca il tuo sapore,
          e mi manchi...
          Che vuoi che sia.C che vuoi   che sia...
          Che vuoi che sia questo terribile disordine che ho dentro. 
          Sei   andata via, soltanto via,
          e solo adesso me ne sto rendendo conto. 
          Ma se   il tempo cura tutte le ferite,
          lascerò che il tempo faccia il suo   lavoro.
          Ma mentre sto a aspettare 
          mi manchi da morire.
          E non basta   fare finta di star bene 
          o ripetersi che è tutto regolare,
          che il mondo   continua a girare.
          È successo certamente a tanta gente,
          mi ripeto che non   c'è da starci male,
          che il mondo continua a girare.
          E mi manca il tuo   silenzio,
          e mi manca un pò d'amore 
          e mi manchi...
          Che vuoi che sia,   che vuoi che sia...
NOTE
Editore: Discorso / Babilonia
          Arrangiatore: Fio   Zanotti.
          Produzione: Pooh.
          Incisa ai Morning Studios, Milano, nei mesi di   aprile / maggio / giugno 1988.
          Sound Engineer: Renato Cantele.
          Ass. Sound Engineer: Giamba Lizzori, Osiride Gozzi, Alfio Galimberti.
          Supporti: Nastro magnetico 24+24 piste e mixato in digitale.
          Mixer: Neve 60 canali.
          Transfer: Logic Studios a cura di Marco Inzadi.
(Testo: Valerio Negrini - Musica: Roby Facchinetti - Voce: Roby Facchinetti)
Siete qui naufragati fra noi
          da frontiere lontane.
          Siete   qui nella libera Europa 
          a dormire in stazione. 
          La piccola gente vi   guarda male 
          fa finta di niente ma non vi vuole
          futuro qui non ce   n'è.
          Anche a noi con l'America in faccia 
          ci hanno fatti emigrare. 
          Anche a noi neri dentro la pioggia 
          ci hanno fatti spogliare. 
          La   piccola gente non ha memoria 
          Milano, ragazzi, non è Pretoria 
          facciamo   che non lo sia.
          Dammi speranza in un tempo migliore 
          con gli occhi aperti   ma senza frontiere 
          e dove non comandi la pazzia 
          di qualunque parte   sia.
          Siamo qui col futuro da fare
          e gli sbagli di ieri. 
          Siamo qui a   guardarci il colore 
          che non è dei pensieri.
          Barriere di lingua, di razza   e sesso 
          e intanto il duemila ci cade addosso
          e non impariamo   mai.
          Dammi speranza in un tempo migliore
          con gli occhi aperti ma senza   frontiere
          nel mondo non saremo uguali mai
          ma il mondo è tutti noi.
NOTE
Editore: Discorso / Babilonia
          Arrangiatore: Fio   Zanotti.
          Produzione: Pooh.
          Incisa ai Morning Studios, Milano, nei mesi di   aprile / maggio / giugno 1988.
          Sound Engineer: Renato Cantele.
          Ass. Sound Engineer: Giamba Lizzori, Osiride Gozzi, Alfio Galimberti.
          Supporti: Nastro magnetico 24+24 piste e mixato in digitale.
          Mixer: Neve 60 canali.
          Transfer: Logic Studios a cura di Marco Inzadi.
(Testo: Stefano D'Orazio - Musica: Dodi Battaglia - Voce: Stefano D'Orazio)
La ragazza con gli occhi di sole
          cominciava ogni giorno la   vita
          su quel treno di folla e di fumo
          che dal mare portava in   città.
          Tra i giornali malati di noia
          la guardavo guardare il   mattino
          con la fronte sul vetro veloce 
          che sfiorava le case del sud.
          E   chissà se sentiva il mio cuore
          mentre mi innamoravo di lei.
          Ti porterò con   me
          più in là di questo mare
          per tutti i tuoi domani 
          starò con te. 
          Ti porterò lontano
          da questi giorni uguali 
          per tutti i miei domani 
          starai con me. 
          La ragazza con gli occhi di sole
          mi cambiava e   riempiva d'amore
          quei mattini che avevo vent'anni 
          ma non ha mai saputo di   me.
          E chissà se sentiva il mio cuore
          mentre mi innamoravo di lei. 
          Ti   porterò con me
          più in là da questo amore
          quel treno passa ancora
          ma   senza te.
          Io ti ricorderò
          cosi com'eri allora
          e anche se non lo   sai
          sarai con me.
NOTE
Editore: Discorso / Più in Alto.
          Arrangiatore: Fio   Zanotti.
          Produzione: Pooh.
          Incisa ai Morning Studios, Milano, nei mesi di   aprile / maggio / giugno 1988.
          Sound Engineer: Renato Cantele.
          Ass. Sound Engineer: Giamba Lizzori, Osiride Gozzi, Alfio Galimberti.
          Supporti: Nastro magnetico 24+24 piste e mixato in digitale.
          Mixer: Neve 60 canali.
          Transfer: Logic Studios a cura di Marco Inzadi.
(Musica: Roby Facchinetti)
Brano strumentale.
NOTE
Editore: Discorso / Babilonia.
          Arrangiatore: Fio   Zanotti.
          Produzione: Pooh.
          Incisa ai Morning Studios, Milano, nel mese di   gennaio 1989.
          Sound Engineer: Giamba Lizzori.
          Mizato da Renato   Cantele.
          Ass. Sound Engineer: Osiride Gozzi.
          Supporti: Nastro magnetico 24+24 piste.
          Mixer: MCI - Sony e Neve 60 canali.
          Transfer: Logic Studios a cura di Marco Inzadi.
(Testo: Stefano D'Orazio - Musica: Red Canzian - Voce: Red Canzian)
Napoli per noi
          gente distratta, 
          con gli occhi sempre   accesi sul televisore, 
          è solo una città di scugnizzi pizza e mare, 
          o di   notizie nere da telegiornale. 
          Napoli però 
          è un'altra cosa, 
          è la   città tradita che sa perdonare, 
          grande luna park dell'America invadente, 
          e figlia senza amore di un'Italia assente. 
          Ma guarda Napoli e poi   muori,
          Napoli a colori, 
          gente cielo e mare,
          con in mano il cuore. 
          Guarda Napoli che aspetta,
          la città promessa, 
          con l'eterna attesa, 
          ma la speranza sempre accesa, 
          Napoli di pane sempre amaro, 
          Napoli di   giorni appesi al cielo. 
          Napoli che canta e non s'arrende.
          Si lecca le   ferite e si reinventa sempre, 
          stesa su un vulcano solo mezzo addormentato, 
          che gioca con la vita e vince il campionato. 
          Napoli città di terni al   lotto, 
          di gente che ogni giorno è sempre una scommessa, 
          che arrivano   alla sera faticando e improvvisando. 
          Che Napoli non è soltanto contrabbando, 
          e guarda Napoli ferita, 
          Napoli proibita, 
          nuda o travestita, 
          presa o abbandonata, 
          guarda Napoli futura, 
          bianca di paura, 
          con   la gente vera,
          che ancora sogna e ancora spera. 
          Napoli spogliata fino al   mare. 
          Ma Napoli che sa ricominciare.
          Napoli per noi che ci stupisce, 
          che non ne siamo figli ma ci riconosce, 
          quando la tocchiamo ci regala   un'emozione, 
          che non puoi fare a meno di volerle bene.
NOTE
Editore: Discorso / Blu Notte.
          Arrangiatore: Emanuele   Ruffinengo.
          Produzione: Pooh.
          Incisa ai Morning Studios, Milano, nei mesi   di ottobre / novembre / dicembre 1989.
          Sound Engineer: Renato   Cantele.
          Ass. Sound Engineer: Giorgio Pratella, Osiride Gozzi.
          Supporti: Nastro digitale 32 piste.
          Mixer: Neve 60 canali.
          Transfer: Logic Studios a cura di Marco Inzadi.
(Testo: Valerio Negrini - Musica: Dodi Battaglia - Voce: Dodi Battaglia)
È ancora tutto all'aria da ieri sera,
          è più comodo in   albergo, 
          paghi il conto e te ne vai; 
          ma in certe cose tu ci credi   ancora, 
          far l'amore nel tuo letto, 
          prepararmi il tuo caffè; 
          è poi mi   lasci andare via, quando è ora, 
          perché ognuno ha la sua vita, 
          e la mia   non è con te. 
          Sei l'altra donna, 
          la libertà, 
          quella che sa e non può   dir niente,
          quella che all'alba rimane sola, 
          e che non può mai lasciare   impronte, 
          con me non puoi cercare casa, 
          o uscire insieme a far la spesa, 
          sei l'altra donna,
          quella importante, 
          quella che ha tutto e non ha   niente, di me. 
          Mio figlio è un'altra storia, un altro amore,
          tu non puoi   partecipare, Dio lo sa se io vorrei. 
          Tu in macchina con me non puoi   fumare,
          mozziconi col rossetto. parlerebbero di te;
          ma in fondo tu che   colpa hai del mio cuore,
          delle ore che mi manchi, dei problemi che mi dai. 
          Sei l'altra donna, 
          la libertà, 
          quella che sa perché ritorno,
          e   quanta pace tu mi sai dare, 
          io dirò tutto a lei un giorno, 
          faremo   insieme un'altra casa, 
          io e te che siamo un'altra cosa.
          Io e te che siamo   la stessa cosa,
          faremo insieme la nostra casa;
          prima dell'alba c'è ancora   un'ora,
          stringimi forte e sogna ancora,
          di noi.
NOTE
Editore: Discorso / Più in Alto.
          Arrangiatore: Emanuele   Ruffinengo.
          Produzione: Pooh.
          Incisa ai Morning Studios, Milano, nei mesi   di ottobre / novembre / dicembre 1989.
          Sound Engineer: Renato   Cantele.
          Ass. Sound Engineer: Giorgio Pratella, Osiride Gozzi.
          Supporti: Nastro digitale 32 piste.
          Mixer: Neve 60 canali.
          Transfer: Logic Studios a cura di Marco Inzadi.
(Testo: Valerio Negrini - Musica: Roby Facchinetti - Voce: Dodi Battaglia, Red Canzian, Roby Facchinetti, Stefano D'Orazio)
Li incontri dove la gente viaggia, e va a telefonare, 
          col dopobarba che   sa di pioggia, e la ventiquattro ore, 
          perduti nel corriere della sera, 
          nel va e vieni di una cameriera, 
          ma perché ogni giorno viene sera? 
          A   volte un uomo è da solo perché ha intesta strani tarli, 
          perché ha paura del   sesso o per la smania di successo. 
          Per scrivere il romanzo che ha di dentro, 
          perché la vita l'ha già messo al muro, 
          o perché in un mondo falso è un   uomo vero. 
          Dio delle città 
          e dell'immensità, 
          se è vero che ci sei 
          e hai viaggiato più di noi, 
          vediamo se si può imparare questa vita, 
          e magari un pò cambiarla, 
          prima che ci cambi lei. 
          Vediamo se si può, 
          farci amare come siamo, 
          senza violentarci più, 
          con nevrosi e   gelosie.
          Perché questa vita stende, 
          e chi è steso o dorme o muore, 
          oppure fa l'amore. 
          Ci sono uomini soli per la sete d'avventura, 
          perché han studiato da prete o per vent'anni di galera,
          per madri che non   li hanno mai svezzati, 
          per donne che li han rivoltati e persi, 
          o solo   perché sono dei diversi. 
          Dio delle città 
          e dell'immensità, 
          se è vero   che ci sei
          e hai viaggiato più di noi, 
          vediamo se si può
          imparare   queste donne 
          e cambiare un pò per loro, 
          e cambiare un pò per noi. 
          Ma   Dio delle città 
          e dell'immensità, 
          magari tu ci sei 
          e problemi non ne   hai. 
          Ma quaggiù non siamo in cielo,
          e se un uomo perde il filo, 
          è   soltanto un uomo solo. 
NOTE
Editore: Discorso / Babilonia.
          Arrangiatore: Emanuele   Ruffinengo.
          Produzione: Pooh.
          Incisa ai Morning Studios, Milano, nei mesi   di ottobre / novembre / dicembre 1989.
          Sound Engineer: Renato   Cantele.
          Ass. Sound Engineer: Giorgio Pratella, Osiride Gozzi.
          Supporti: Nastro digitale 32 piste.
          Mixer: Neve 60 canali.
          Transfer: Logic Studios a   cura di Marco Inzadi.
(Testo: Valerio Negrini - Musica: Roby Facchinetti - Voce: Roby Facchinetti, Dodi Battaglia)
Era quasi estate quasi troppo tempo fa
          l'affitto era un   biglietto d'autostrada
          vada come vada deve andare a modo mio
          era sotto   carica
          la macchina della musica
          quasi estate qualche estate fa.
          Nel   vento di duecento mesi fa
          questa banda è scesa in pista
          appesa a quattro   lune di passaggio
          notti di viaggio, gatti da battaglia
          tamburi rotti per   l'ltalia
          e tenere carica
          la macchina della musica
          con un amore a testa   ogni città.
          Vorrei, vorrei riavvolgere il nastro un pò
          per chi non sa di   quel nostro tempo là
          per me, per noi, per te che non viaggi più
          con me,   con noi
          nel coro ci sei anche tu.
          Letti da poco, poker da mille lire,   dormire mai
          Bari-Torino, espresso del Levante
          alta corrente addosso la   prima volta di hit parade
          gente a tenere carica la macchina della   musica
          tante persone a testa ogni città.
          Vorrei, vorrei riavvolgere il   nastro un pò
          per chi non sa di quel nostro tempo là
          per me, per noi, per   te che non viaggi più
          con me, con noi
          nel coro ci sei anche tu.
          L'aria   è rimasta giusta addosso a noi
          questa banda è ancora in pista
          basta tenere   carica la macchina della musica
          e ritrovarsi amica, ogni città.
          E vorrei,   riavvolgere il nastro un pò
          per chi non sa di quel nostro tempo là
          per me,   per noi, per te che non viaggi più
          con me, con noi
          nel coro ci sei anche   tu.
NOTE
Editore: Suvini Zerboni / Babilonia.
          Arrangiatore: Pooh,   Franco Monaldi.
          Produzione: Pooh. 
          Incisa: Idea Recording Studios, Milano,   nei mesi di aprile / maggio / giugno 1981.
          Sound Engineer: Brian   Humphries.
          Ass. Sound Engineer: Antony Pisanello.
          Supporti: Nastro 24 piste analogico.
          Mixer: Harrison.
          Transfer: Idea Transfer a cura di Marco Inzadi.
(Testo: Valerio Negrini - Musica: Roby Facchinetti - Voce: Dodi Battaglia, Stefano D'Orazio, Roby Facchinetti, Red Canzian)
Tu ragazza con gli occhiali stai lavando la vetrina,
          piangi lacrime   sottili tra la gente che cammina, 
          sei incinta e innamorata, 
          ma sua   moglie fortunata,
          resta quella là. 
          Tu signora consumata da una vita   prepotente, 
          hai un figlio che ha studiato non lavora ma pretende, 
          sembra   sempre più suo padre 
          che paura quando suona quel telefono.
          Ma il cielo è   blu sopra le nuvole
          e non è poi cosi lontano,
          dobbiamo arrampicarci e   crescere
          senza bisogno di nessuno. 
          Il cielo è blu sopra le nuvole, 
          oltre il silenzio ed il rumore, 
          c'è chi ha le macchine e gli aerei 
          però ha paura di volare, 
          ma il cielo è blu sopra le nuvole. 
          Tu   bambino stai giocando a una guerra senza fine,
          la tua vita è in costruzione   sopra travi ballerine, 
          costerà dei sacrifici
          ma nessuno ha molti amici 
          devi volerti bene tu.
          Ma il cielo è blu sopra le nuvole,
          dietro la   rabbia ed il dolore,
          la vita è un pugno nello stomaco,
          solo per chi se lo   fa dare. 
          E non è poi cosi difficile,
          amarsi oggi più di prima,
          la   brava gente si disintegra,
          quando si sente sola e scema,
          ma il cielo è blu sopra le nuvole.
          Il cielo è blu sopra le nuvole.
          Il cielo è blu sopra le nuvole.
NOTE
Editore: Discorso / Babilonia.
          Arrangiatore: Fio Zanotti.
          Produzione: Pooh. 
          Incisa: Morning Studios, Milano, nei mesi di aprile / maggio 1992.
          Sound Engineer: Renato Cantele.
          Ass. Sound Engineer: Giamba Lizzori, Osiride Gozzi.
          Supporti: Nastro  32 piste digitale.
          Mixer: Neve.
          Transfer: DMM - Warner Music Manufacturing Europe - Alsdorf (Germania).
(Testo: Stefano D'Orazio - Musica: Red Canzian - Voce: Red Canzian)
Gli amici adesso avranno tante cose da parlare e poi
          mi   riempiranno di consigli e di rimproveri,
          perché adesso sto con te. 
          Noi   due avevamo fino a ieri i nostri amori veri 
          sembravano per sempre e adesso   invece siamo qui 
          e nessuno capirà che sto con te 
          e nonostante tutto e   tutti io corro da te, 
          controcorrente,
          contro la gente. 
          C'è la mia   vita che sta cambiando itinerario ed io
          fino a un momento fa, lo giuro,   neanche lo sapevo
          e adesso sto con te. 
          Ci siamo entrati lentamente nella   pelle e poi
          ci siamo combattuti fino in fondo, fino a farci male
          e alla   fine hai vinto tu e io sto con te 
          ed è solamente amore se corro da te, 
          ci siamo presi, 
          ci siamo arresi. 
          Stare senza di te, io no, 
          stare   senza di te, non si può, 
          anche se poi qualche parte del cuore 
          ci scoppia   di dolore. 
          Stare senza di te, io mai, 
          stare senza di te, non   potrei.
          Noi ci vogliamo 
          e non ne ha colpa nessuno. 
          Visto da fuori in   questa nostra storia io 
          faccio la parte di chi appende al chiodo   l'anima,
          perché adesso sto con te.
          Ma lo sa Dio quanta fatica ho fatto   invece io
          a raccontare a lei tutto di un fiato tutto di noi due,
          lei che   colpe non ne ha, ma io sto con te,
          lei che è forte più di me che corro da   te,
          ma questa vita, 
          non è una gita. 
          Stare senza di te, io no, 
          stare senza di te, non si può,
          aspetteremo che torni il sereno
          da   questo cielo in poi.
          Stare senza di te, io mai,
          stare senza di te, non potrei,
          voglio inventare con queste mie mani
          la vita di domani.
NOTE
Editore: Discorso / Blu Notte.
          Arrangiatore: Fio Zanotti.
          Produzione: Pooh. 
          Incisa: Morning Studios, Milano, nei mesi di aprile / maggio 1992.
          Sound Engineer: Renato Cantele.
          Ass. Sound Engineer: Giamba Lizzori, Osiride Gozzi.
          Supporti: Nastro  32 piste digitale.
          Mixer: Neve.
          Transfer: DMM - Warner Music Manufacturing Europe - Alsdorf (Germania).
(Testo: Stefano D'Orazio - Musica: Dodi Battaglia - Voce: Stefano D'Orazio)
Quel 25 aprile 
          la guerra era di casa
          pioveva forte fuori dalla chiesa.
          La fame era nell'aria,
          la vita una scommessa 
          ma il prete continuava la sua messa. 
          Tu col vestito bianco,
          tu con le scarpe nuove, 
          vi siete detti si,
          davanti a quell'altare.
          E insieme per la vita 
          vi siete incamminati 
          tra il tempo, le promesse e le speranze.
          La guerra che finiva, 
          i balli americani,
          l'Italia da rifare con le mani.
          I 10 alla schedina 
          i figli all'improvviso
          la casa troppo stretta 
          e io che crescevo troppo in fretta. 
          Ma dimmi come si fa 
          a stare come voi 
          insieme per la vita; 
          che a me, l'amore quando c'è 
          mi sembra sempre fuoco 
          e invece dura poco. 
          Sarà che anime di razza
          è un pò che non ne fanno più.
          Quel 25 aprile
          ritorna tutti gli anni
          e tutti gli anni vi ritrova insieme.
          Avete visto il mare 
          e il secolo cambiare
          il papa buono e l'uomo sulla luna.
          C'è chi vi chiama nonni 
          e che c'ha già vent'anni, 
          è il tempo che trascorre ma non passa. 
          Tu col capelli bianchi, 
          tu con gli occhiali nuovi, 
          vi dite ancora si 
          davanti al piatto di ogni giorno.
          Ma sarà fatalità, 
          fortuna o che ne so
          ma siete ancora insieme. 
          E sembra amore nato ieri 
          e invece sono già
          cinquanta primavere.
          E noi con tutto da imparare 
          siam qui a improvvisare amore.
          Quel 25 aprile 
          pioveva e gli invitati 
          dicevano "Che sposi fortunati".
NOTE
Editore: Discorso / Più in Alto.
          Arrangiatore: Fio Zanotti.
          Produzione: Pooh. 
          Incisa: Morning Studios, Milano, nei mesi di aprile / maggio 1992.
          Sound Engineer: Renato Cantele.
          Ass. Sound Engineer: Giamba Lizzori, Osiride Gozzi.
          Supporti: Nastro  32 piste digitale.
          Mixer: Neve.
          Transfer: DMM - Warner Music Manufacturing Europe - Alsdorf (Germania).
Per incidere questo brano vennero usati una chitarra con le corde di nylon, un contrabbasso ed una tastiera che imitava degli archi.
(Testo: Valerio Negrini - Musica: Red Canzian - Voce: Red Canzian, Roby Facchinetti)
E Maria guardava fuori e spariva con la mente
          sulla scia dei marinai al di là dell'orizzonte. 
          E Maria guardava dentro nelle tasche ai forestieri
          e sognava ad ogni incontro di attaccarsi al vento
          al vento per andare via. 
          E Maria imparò di tutto, anche come avvelenare
          con la bocca, con il petto, a graffiare come un gatto. 
          E Maria lasciò ben poco a quell'uomo che dormiva
          una scia di buon profumo in riva al mare e via.
          E cosi se ne andò senza idea di dove andare, 
          prese terra in mille porti, porti da dimenticare.
          Maria marea oltremare c'è sempre altro mare 
          e di più. 
          Maria marea con le ombre più amare nel cuore
          e di più, e di più. 
          E Maria non incontrò mai cuori buoni e intelligenti, 
          solo il petto dei cattivi, tatuato coi serpenti. 
          E Maria, la principessa era rosa troppo rossa 
          per potersi far toccare da amori senza amore.
          E cosi se ne andò con l'idea di dove andare 
          camminò sulla marea, prese l'onda e l'abbracciò. 
          Maria marea sotto il mare c'è sempre più mare 
          e di più. Maria marea affondare è un pò come volare
          e di più, e di più. 
  (Parlato)
    Nelle notti di troppa luna 
    quando il passato balla col presente 
    sull'isola nella corrente 
    c'è chi vede Maria ritornare alla sua prima spiaggia.
    Maria, la sirena regina selvaggia, 
    pioggia dolce e pungente sul cuore,
    allegra sfortunata e veloce come un pesce volante,
    stella che sbaglia cielo e cade,
    imbrogliona innocente.
    Maria che sognava tutto e niente,
    ma è sempre meglio sognare troppo che non sognare
    ed è meglio vivere un'ora che non esser mai nati
    ed è meglio essere indimenticabili
    che dimenticati.
NOTE
Editore: Discorso / Blu Notte.
          Arrangiatore: Fio Zanotti.
          Produzione: Pooh. 
          Incisa: Studio Sant'Anna, Modena, nel mese di marzo 1993.
          Sound Engineer: Enzo Persueder, Gianni Salvatori.
          Ass. Sound Engineer: Sandro Chinellato.
          Supporti: Nastro  32 piste digitale.
Di questa versione di "Maria marea" è stato realizzato un videoclip girato da Ambrogio Lo Giudice nell'isola di Lipari.
(Testo: Valerio Negrini - Musica: Roby Facchinetti - Voce: Red Canzian)
In tanta musica e parole 
          ci han raccontato mille storie,
          ci han fatto piangere e ballare
          e innamorarci in riva al mare.
          Oggi tutto cambia 
          e continua a cambiare 
          cosa canteremo per farci ascoltare.
          Vuoi consolarti con l'amore, 
          piangere i mali della terra. 
          Vuoi dondolarti e non pensare 
          e scatenarti e bere birra. 
          Canteremo insieme incrociando le dita. 
          Basta che non sia una canzone
          sbagliata. 
          Dimmi tu, cosa canterai domani. 
          Cosa vuoi, cosa sogni, cosa ami. 
          E se uno stona, poi stoniamo tutti 
          e non c'è più musica, solo rumore.
          Non facciamoci fregare. 
          Nessuna musica è finita,
          la notte è sogno, il giorno è vita.
          Se c'è un motivo per scappare 
          ogni galera ha la sua uscita. 
          Canteremo insieme incrociando le dita.
          Basta che non sia una canzone 
          sbagliata.
          Dimmi tu cosa canterai domani.
          Cosa vuoi, cosa sogni, cosa ami.
          Se ci manca l'aria, 
          se la gabbia è stretta,
          grida la tua voglia,
          usciamone in fretta.
          Poi si canterà domani.
          Una chitarra può darti la scossa
          a me ha trasformato la vita.
          Sempre incrociando le dita io so 
          che musica e voce ne ho. 
          Canterò con te domani. 
          Cosa vuoi, cosa sogni, cosa ami. 
          E se puoi non lavartene le mani. 
          Falle tu le canzoni di domani.
NOTE
Editore: Discorso / Babilonia.
          Arrangiatore: Dodi Battaglia, Pooh.
          Produzione: Red Canzian, Pooh. 
          Incisa: Studio Condulmer, Treviso, nei mesi di aprile / maggio 1994.
          Sound Engineer: Sandro Franchin.
          Ass. Sound Engineer: Fabrizio Barale.
          Mixato: Morning Studios, Milano.
          Sound Engineer: Renato Cantele. 
          Supporti: Nastro  32 piste digitale.
          Mixer: Neve.
        
(Testo: Valerio Negrini - Musica: Red Canzian - Voce: Red Canzian)
Tu sei sparita all'improvviso
          senza un dove né un perché
          in quel mattino maledetto, 
          dimmi dove sei. 
          Mi han consolato, ti hanno vista 
          o forse, no non eri tu
          nessun telefono ha suonato, 
          non esisti più. 
          Ma perché, perché, tu perché.
          Vuoi dirmi perché.
          Sono impazzito per trovarti, 
          ho perquisito terra e cielo
          in quale storia sei finita, dimmi dove sei. 
          Io scherzo e rido con la gente
          e dopo piango di nascosto
          van salvate le apparenze e non è facile.
          Ma perché, perché, tu perché.
          Vuoi dirmi perché. 
          Tu dove sei, a chi impedisci di fumare, 
          e chi fai sognare. 
          A chi sbatti porte in faccia adesso, 
          li con chi sei. 
          Di chi è il pigiama che hai addosso, 
          se ce l'hai.
          Chi ha il permesso di spogliarti adesso.
          Li dove sei, ti viziano o ti fan del male, 
          e come stai. 
          Sei in gabbia o in paradiso, amore 
          chiama se puoi.
          Non ce l'ho con te, lo so si sbaglia
          sempre in due.
          Ma perché di te non so più niente?
          Se per conoscere qualcuno devi
          perderlo così,
          che cosa posso fare adesso per 
          riprenderti,
          credevo di essere il più forte,
          invece mi son fatto male.
          Ho il cuore e le valige pronte,
          dimmi dove sei, 
          ma perché, perché, tu perché, 
          non sei più qui, perché. 
          Tu dove sei, chi ti fa le facce buffe,
          chi ti toglie dai guai.
          Stai lavando un pavimento o sei regina 
          di un re. 
          Son domande sceme di chi muore
          senza te. 
          Nasce un giorno nuovo e non ti trovo.
          Ma dove sei, chi è che chiama,
          chi interrompe i miei pensieri, chi è?
          È un interferenza, è uno sbaglio parla,
          chi sei?
          C'è un respiro appeso al filo
          del telefono.
          Se sei tu davvero io ti aspetto.
          Ma dimmi, tu dove sei.
NOTE
Editore: Discorso / Blu Notte.
          Arrangiatore: Dodi Battaglia, Pooh.
          Produzione: Red Canzian, Pooh. 
          Incisa: Studio Condulmer, Treviso, nei mesi di aprile / maggio 1994.
          Sound Engineer: Sandro Franchin.
          Ass. Sound Engineer: Fabrizio Barale.
          Mixato: Morning Studios, Milano.
          Sound Engineer: Renato Cantele. 
          Supporti: Nastro  32 piste digitale.
          Mixer: Neve.
(Testo: Valerio Negrini - Musica: Roby Facchinetti - Voce: Dodi Battaglia, Roby Facchinetti)
Chiaro è il mattino che nasce dall'Est 
          questa foresta è   tua...
          Nato selvaggio puro nell'anima
          non sai paura cos'è.
          Quei   cavalieri simili a Dei
          non li hai mai visti però 
          non paura nasce   dentro.
          Folle nell'alba tu vuoi conoscere
          ciò che nel bosco non c'è 
          hai scoperto il tuo destino 
          il tuo destino nel nome che tu avrai
          re   della luce sarai 
          corri, corri, corri, corri. 
          Parleranno a te di Dio, del   Re
          le fanciulle fiore nel viaggio vedrai
          in un grande sogno antico
          la   tua nuova vita solitario ti sospingerà 
          e un dubbio ti   conquisterà.
          L'incantata età straniera di lei 
          non è gloria o vento ma   dolce realtà 
          dentro l'erba alta al fiume
          le tue armi al sole e alla rugiada hai regalato ormai 
          sacro non diventerai 
          qui si ferma il tuo cammino.
(Musica: Roby Facchinetti)
Brano strumentale.
NOTE
Editore: Suvini Zerboni.
          Produzione: Pooh. 
          Incisa con White Mobile Studio nel mese di febbraio 1995.
          Sound Engineer: Sandro "Amek" Ferrari.
          Mixato: Morning Studios, Milano.
          Sound Engineer: Giamba Lizzori. 
          Supporti: Nastro  32 piste digitale.
          Mixer: Neve - Soundcraft - MCI.
Questo brano trae le sue origini dalla fusione del brano   strumentale "Contrasto" con una melodia scritta   un paio d'anni prima quando a Roby Facchinetti era stato proposto di comporre le   musiche per il film di Alberto Bevilacqua "Questa specie d'amore". Il   progetto non andò in porto e la colonna sonora venne affidata ad Ennio   Morricone.
          L'ultima sezione del brano era l'intermezzo musicale "Un   maiale per Ringo", suonato dal vivo quando ancora facevano parte del gruppo   Negrini e Fogli, un brano ironico sugli Spaghetti Western.
(Testo: Stefano D'Orazio - Musica: Dodi Battaglia - Voce: Dodi Battaglia)
E mi ricordo che stavamo bene
          e bene riempivamo i nostri giorni 
          ma i giorni messi in fila fanno tempo
          e il tempo fa cambiare.
          Cambiare che neppure lo sappiamo 
          e non sappiamo come va a finire 
          e va a finire che poi ci perdiamo
          che ci perdiamo tutto, proprio tutto.
          E tutto ci fa voglia di cercare cercare
          tra la gente e in mille strade 
          le strade che ci portano lontano 
          lontano ma da soli. 
          E soli non fa bene e non è giusto
          e non è giusto smettere di amare 
          amare che ci complica la vita 
          ma è vita da inseguire. 
          Siamo una storia che si può cantare,
          senza la musica e senza parole;
          una canzone che dice piano
          che siamo come siamo. 
          Dormiamo con la testa nel futuro, 
          futuro che spaventa i nostri giorni,
          i giorni di fatica e di fortuna,
          fortuna da sperare. 
          Sperare di imparare a stare al mondo
          nel mondo meridione delle stelle,
          le stelle che ci insegnano la strada,
          la strada per tornare.
          Siamo una storia che si può cantare,
          senza la musica e senza parole;
          una canzone che dice piano
          che siamo come siamo.
NOTE
Editore: Discorso / Più in Alto.
          Arrangiatore: Dodi Battaglia, Pooh.
          Produzione: Red Canzian, Pooh. 
          Incisa: Stazione di Bologna, nel mese di dicembre 1995.
          Sound Engineer: Osiride Gozzi.
          Supporti: Nastro  32 piste digitale.
          Mixer: Europa.
(Testo: Valerio Negrini - Musica: Red Canzian - Voce: Red Canzian)
Quella notte di vent'anni fa, 
          non ci fu nemmeno una rapina, 
          era calda e vuota la città,
          perché in TV si andava sulla luna.
          È la   notte che sei nata tu,
          che tuo padre fece Nuvolari, 
          per vederti subito   com'eri, 
          più eccitato di quelli lassù. 
          Quante lune fino qui, 
          quante   lenzuola da mordere, 
          giorni a scuola e notti di Natale,
          e fantasie da   nascondere. 
          La luna ha vent'anni, 
          e tu assomigli a lei, 
          non vuoi   soltanto uomini, 
          che sbarcano, rubando un pò di te.
          La luna ha vent'anni, 
          vent'anni come i tuoi, 
          nessuno c'è riuscito mai, 
          a farti fare 
          qualcosa, quando tu non vuoi. 
          Hai le chiavi del mondo tu, 
          e non è   facile, 
          cerca di non perderle mai. 
          Questa notte di vent'anni dopo, 
          c'è una luna da spaccare il tetto. 
          Cappuccetto s'è mangiata il lupo, 
          e il mio cuore è un orologio matto. 
          Cosa fare per meravigliarti, 
          come entrare sotto la tua pelle, 
          per non ritrovarmi tra le mani,
          solo   un po' di polvere di stelle.
          Questa notte tu sei qui, 
          inesplorata e   bellissima, 
          nel tuo mare di tranquillità, 
          io vedo i segni di tutti i   sogni. 
          La luna ha vent'anni, 
          e tu assomigli a lei, 
          hai un lato   indecifrabile,
          che so che c'è, 
          ma non si vede mai. 
          La luna ha   vent'anni,
          più o meno la tua età,
          la testa fra le nuvole,
          per   sorpassare la quotidianità,
          del cuore.
          Hai le chiavi del mondo tu,
          e   non è facile,
          cerca di non perderle mai.
NOTE
Editore: Discorso / Blu Notte.
          Produzione: Pooh. 
          Incisa con White Mobile Studio nel mese di febbraio 1995.
          Sound Engineer: Sandro "Amek" Ferrari.
          Mixato: Morning Studios, Milano.
          Sound Engineer: Giamba Lizzori. 
          Supporti: Nastro  32 piste digitale.
          Mixer: Neve - Soundcraft - MCI.
(Testo: Stefano D'Orazio - Musica: Roby Facchinetti - Voce: Red Canzian, Dodi Battaglia, Roby Facchinetti, Stefano D'Orazio)
Quanta polvere fa il mondo mentre va,
          copre tutto e non ci   fa vedere più,
          le stagioni i dubbi i figli e le speranze 
          e rincorriamo i   sogni qua e là. 
          Che rumore che fa il mondo mentre va, 
          tra motori guerre   soldi e gelosie, 
          confondiamo il giorno dopo 
          con l'eternità 
          e   l'allegria con la felicità. 
          E intanto tra noi scommettiamo la vita 
          traversando da soli il mare 
          per scoprire cos'è che vale.
          Facci uscire   dal temporale 
          prima che ci trascini via. 
          Dacci strade per ritornare 
          dove non siamo stati mai.
          E non serve che sia Natale 
          per scoprire di   avere un cuore, 
          per capire, per sperare un po'. 
          Che fatica che fa il   mondo mentre va,
          tutti in corsa per un posto
          in prima fila.
          O sei primo   o sei nessuno.
          Tutto o niente.
          E il senso della vita se ne va. 
          E   intanto tra noi ci aggiustiamo la vita, 
          con amori e con medicine, 
          mentre   il tempo ci scappa via.
          Facci piangere per qualcuno 
          che ci lascia e non   tornerà.
          Dacci braccia per un amico
          che ci prova e non ce la fa.
          Se   ogni tanto ci fermassimo
          a pensare.
          Se ci fosse tempo per ricominciare.
          Se vivessimo e lasciassimo campare.
          Sarebbe tutti i giorni un pò Natale.
NOTE
Editore: Discorso / Babilonia.
          Produzione: Pooh. 
          Incisa in Vaticano "Sala Nervi" nel mese di dicembre 1994.
          Supporti: Nastro  48 piste digitale.
          Mixer: Neve.
I Pooh hanno cantato questo brano accompagnati da oltre 150 professori d'orchestra e dal coro di S. Cecilia.
(Testo: Valerio Negrini - Musica: Roby Facchinetti - Voce: Stefano D'Orazio)
Giulia si sposa, 
          ma che sorpresa,
          Giulia che 
          quand'era insieme a me,
          diventava seria, 
          le mancava l'aria, 
          se   insistevo, vieni a vivere con me,
          diceva: "io do a un uomo tutto, 
          ma non   accetto che pensi Giulia è mia".
          Giulia si sposa, 
          è la sola cosa, 
          che   lei non ha 
          mai fatto, insieme a me, 
          perché lei diceva, 
          che l'amore è   amore,
          non un contratto o un fido in banca,
          dirà di si perché è un pò   stanca,
          ma chi la sposa non sa una cosa, 
          Giulia, io e te,
          sappiamo   invece che, 
          nessuno più di me al mondo, 
          ti conosce fino in fondo, 
          sa   dirti il fatto tuo, 
          sa prenderti se stai cadendo,
          sposarti è un gioco   nuovo, 
          però non t'assomiglia, 
          e Giulia, è Giulia, 
          solo con me. 
          Giulia si sposa, 
          ha già la casa, 
          si farà le foto in chiesa;
          lei,   lei che odiava fare, 
          quel che fa la gente, 
          ma io lo so che cosa ha in   mente,
          arriverà davanti al prete,
          ma Giulia è Giulia,
          e li dirà di no. 
          Giulia io e te, 
          sappiamo bene che, 
          nessuno più di me al mondo,
          ti   conosce fino in fondo, 
          sa dirti il fatto tuo, 
          sa prenderti se stai   cadendo,
          puoi parlo fino in fondo,
          il gioco se ne hai voglia,
          ma Giulia   è Giulia,
          solo con me,
          puoi parlo fino in fondo,
          il gioco se ne hai voglia,
          ma Giulia è Giulia,
          solo con me.
NOTE
Editore: Discorso / Babilonia.
          Produzione: Pooh. 
          Incisa con White Mobile Studio nel mese di luglio 1994.
          Sound Engineer: Sandro "Amek" Ferrari.
          Mixato: Morning Studios, Milano.
          Sound Engineer: Giamba Lizzori. 
          Supporti: Nastro  32 piste digitale.
          Mixer: Neve - Soundcraft - MCI.
(Testo e Musica: Roby Facchinetti, Dodi Battaglia, Red Canzian, Stefano D'Orazio - Voce: Dodi Battaglia, Stefano D'Orazio, Roby Facchinetti, Red Canzian)
E' finita la serata
          e la voce se n'è andata
          forse l'ultima canzone 
          raramente viene bene
          c'è sull'ultima parola
          sempre un nodo nella gola
          una notte che finisce e che va.
          E a pensare che a quest'ora
          c'è gente che lavora
          le guardie in bicicletta
          e i ladri sull'alfetta
          le suore in ospedale
          e c'è chi fa l'amore
          magari per mestiere o chissà.
          E invece noi, a cantar canzoni
          che per quanto sia un mestiere duro
          non è mai un lavoro, fuori di qui 
          torneremo al mondo
          tra la gente della sera 
          con la faccia forestiera
          e col sonno disegnato dentro agli occhi 
          c'è chi dorme alla stazione
          chi si bacia in un portone
          e chi una radio come amica della notte.
          E buonanotte allora a tutti
          alle cassiere, ai poliziotti
          a chi si è divertito poco
          e ai vigili del fuoco
          a chi tra poco sarà a letto
          a chi dovrà smontare tutto
          buonanotte a chi ha cantato con noi.
          E tutti a casa, sotto le coperte
          qualche canzone c'è rimasta chiusa
          dentro al pianoforte, lasciamo qui
          gli ultimi pensieri, buonanotte ai sognatori
          agli amori nati ieri
          buonanotte a chi farà una buonanotte
          anche ai lupi solitari
          a chi scrive contro i muri
          e alla fine... buonanotte ai suonatori.
NOTE
Editore: Discorso.
          Produzione: Pooh. 
          Incisa ad arezzo - Trasmissione televisiva "Vota la Voce" nel mese di settembre 1995.
(Musica: Roby Facchinetti)
Brano strumentale.
NOTE
Editore: Discorso / Babilonia.
          Produzione: Pooh. 
          Incisa con White Mobile Studio a Vigevano nel mese di febbraio 1995.
          Sound Engineer: Sandro "Amek" Ferrari.
          Mixato: Morning Studios, Milano.
        Sound Engineer: Giamba Lizzori.
Si tratta di un congedo del gruppo dai fan per il tour di un anno che lo portò lontano dall'Italia nel 1978.
Roby Facchinetti: voce, pianoforte, tastiera.
Dodi Battaglia: voce, chitarra.
Stefano D'Orazio: voce, batteria, percussioni.
Red Canzian: voce, basso.
Nel cofanetto è incluso un libretto contenente manoscritti, spartiti, fotografie, copertine, testi e foto, tra le quali alcune scattate da Guido Harari.
Edizione su musicassetta in box di cartone della CGD Eastwest.
"Pooh Book", CGD East/West
"Pooh - Discografia illustrata", Roberto Pirola e Claudio Sassi, Coniglio Editore, gennaio 2010
http://it.wikipedia.org/wiki/Contrasto_%28album%29
http://it.wikipedia.org/wiki/Piccola_Katy
http://it.wikipedia.org/wiki/Tanta_voglia_di_lei
Per maggiori approfondimenti ed aggiornamenti ti consiglio di visitare la scheda di Pooh Book su www.ipooh.it.
I testi delle canzoni contenuti nel sito sono proprietà dei rispettivi autori.
      La Legge n. 159 del 22 maggio 1993 ne consente l'uso solo per attività didattica, di studio e di ricerca.
      Link al testo completo.
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