POOH - Buonanotte ai Suonatori
      15.05.1995 - Doppio CD CGD EASTWEST 06030 10371-2
      

(Testo: Valerio Negrini - Musica: Dodi Battaglia - Voce: Dodi Battaglia, Roby Facchinetti)
C'è una strada nel centro della mia città
          dove i portici   fanno ombra 
          ed una volta passava il tram 
          e negli anni di piombo 
          ci   passavano i cortei
          ma in quegli anni a casa io non c'ero mai. 
          Siam   passati stasera tardi, nevicava 
          come dentro le cartoline 
          di quel Natale   che non c'è più 
          non perché c'è più fretta, più soldi in giro o più TV 
          ma   perchè siam più grandi sia io che tu. 
          Nella notte più lunga dell'anno   perdonami se
          faccio un passo nel tempo distante da te.
          Pomeriggi lontani   di un attimo fa 
          Santa Lucia dei miei anni facili 
          di una cena in città   con mio padre una sera. 
          Poi un colpo di vita e prendemmo un taxi 
          e come   a un uomo lui mi parlò di se 
          sembra passato un minuto da quel momento.
          Mi   ricordo gli amori grandi più di me
          aspettati sotto gli ombrelli 
          di fumo   dolce malinconia. 
          Oggi tutto è più chiaro
          quel che mi manca e quel che   ho
          però lasciami solo, se io sogno un pò.
          Nella notte più lunga dell'anno,   perdonami se
          faccio un passo nel tempo e senza di te.
          Mezzanotte lontana   di un attimo fa
          Santa Lucia cosa c'è dietro l'angolo
          chi mi aspetta di là   oltre la neve. 
          Quante stelle di zucchero, quante bugie 
          città per fare figli o per andarmene
          o per cercarmi da capo su strade nuove.
NOTE
La città di cui si parla nel brano è Bologna.
(Testo: Bob Crewe - Testo italianio: Antonietta De Simone - Musica: Bob Gaudio)
Piangerai
          perché nessuno
          al mondo mai ti capirà
          capirai
          infine
          che non ha più scopo la pietà.
          Quel che tu
          non sai
          quel che tu
          non sai
          è che al mondo c'è
          c'è chi piange per te.
          Pregherai
          perché nessuno
          al mondo possa ricordar
          che ci sei
          perché nessuno
          debba ridere di te.
          Quel che tu
          non sai
          quel che tu
          non sai
          è che al mondo c'è
          c'è chi ama te.
NOTE
Il brano è la versione italiana di "Rag Doll" dei Four Seasons.
(Testo: Valerio Negrini - Musica: Roby Facchinetti - Voce: Roby Facchinetti)
Linda acqua di sorgente
          Linda calda ed innocente
          ho una   donna in mente e non sei tu
          Linda sole dentro gli occhi
          Linda prima che ti   tocchi
          prima che succeda tutto ascolta.
          Linda ho un dubbio in mente   io
          chi è che non ne ha
          però
          fa che non possa io
          rubarti la tua prima   volta
          pensando a un'altra.
          Dimmi, se mai potrei guardarti
          all'alba   quando tu qui
          distesa accanto a me
          mi chiederesti all'improvviso
          cos'ho   deciso.
          Linda stella sorridente
          Linda io non ho che niente
          prima che   succeda questo a noi
          Linda fa che il sogno non ci prenda
          che il mattino   non sorprenda il mio silenzio
          addosso a te.
          Dimmi che cos'avresti   dentro
          uscendo poi di qui tu
          che cos'avresti in più
          un gesto consumato   a caso
          e un discorso chiuso.
          Linda stemma sorridente
          Linda io non ho   che niente
          prima che succeda questo a noi
          Linda fa che il sogno non ci   prenda
          che il mattino non sorprenda il mio silenzio
          addosso a   te.
          (ripete ad libitum)
NOTE
Questo brano attense nel cassetto per ben due anni prima di essere publicato nell'album "Poohlover", perché   bocciato da Lucariello. Era dedicato a Linda Larsen, una modella di nazionalità   americana che aveva partecipato alle riprese dello special "Un po' del   nostro tempo migliore".
          Il singolo debuttò in televisione sul palco del   "Festivalbar".
Il brano fece riscuotere molto successo a Miguel Bosé 
        che propose una sua cover in Spagna e in America del Sud, sempre intitolata "Linda".
(Testo: Valerio Negrini - Musica: Roby Facchinetti - Voce: Dodi Battaglia, Stefano D'Orazio, Roby Facchinetti, Red Canzian)
La mia donna è l'amica che non stanca,
          la mia banca, il mio   avvocato,
          la mia stella
          della sera;
          non è un gioco vivere con me,
          mi   conosce come le sue mani,
          è innamorata ma sa sempre quel che fà.
          La mia   donna è un discorso complicato,
          una canzone che mi toglie tutto il   fiato,
          mi assomiglia, 
          è una foglia al vento come me,
          sempre appesa al   filo di un pallone
          fà il nido se è ferita mi sveglio se n'è andata. 
          Donne   immaginate e vere 
          clandestine dentro al nostro confine
          che affondano   radici tenere
          con il vestito di una notte sola; 
          donne d'amore donne   d'avventura 
          che ti asciugano la pioggia negli occhi, 
          quando sei lontano   dal tuo cuore 
          e sei cattivo e non sai più capire 
          perché stai male con   te.
          La mia donna è una palma spettinata, 
          sa suonare e cucinare e per   giocare
          l'ho tradita,
          lei mi ha detto potrei farlo anch'io,
          stacci   attento perché poi fa male 
          e gli occhi parlano chiaro 
          di più delle   parole.
          Donne in tasca e nei pensieri 
          che ci stancano e ci fanno parlare 
          due minuti di un amore insegnano
          più di una vita a correre e   cadere;
          cambiare albergo non ti serve a niente,
          le città, le stanze son   tutte uguali, 
          quando schiacci i tasti dei ricordi, 
          quando hai capito   tutto troppo tardi
          e non puoi fare di più.
          La mia donna è nel suo tempo   migliore
          proprio adesso che non è più la mia donna
          ci parliamo,
          mi capisce senza nostalgia,
          solo i tempi erano sbagliati
          potessi riprovare, potessimo rifare....
(Testo: Valerio Negrini - Musica: Roby Facchinetti)
Lei mi ha detto poco fa 
          che quel dubbio è realtà,
          poi,   con gli occhi di una donna,
          mi ha detto: "È tuo, però
          problemi non ti   darò!"
          È soltanto un mese fa, 
          lei aveva la mia età
          e quel giorno che   le ho chiesto
          "L'hai fatto mai l'amore?"
          mentendo disse di sì. 
          Per un   istante 
          non dico niente,
          cado e mi rialzo 
          dentro la mente,
          poi so   che cosa farò.
          Che bambino che sarei
          se lasciassi fare a lei;
          nel suo   corpo nasce un fiore,
          per sbaglio o per amore,
          che importa: sarò con lei. 
          Che bambino che sarei 
          se lasciassi fare a lei; 
          nel suo corpo nasce   un fiore,
          per sbaglio o per amore, 
          che importa: sarò con lei.
NOTE
Questo brano porta il nome della primogenita di Roby   Facchinetti, nata il 2 giugno 1972, durante la realizzazione dell'album. Il   musicista compose una melodia per la bimba e per essa Valerio Negrini scrisse il   testo.
Un provino  cantato a strofe alterne da Roby Facchinetti e Riccardo Fogli e privo di orchestra sinfonica è contenuto nella raccolta del 1976 "Supercomplessi", CGD RB 1.
(Testo: Valerio Negrini - Musica: Roby Facchinetti - Voce: ...)
C'è un respiro in più
          stanotte sei tu
          io vivevo   qui
          nel buio così
          ma l'acqua buona
          mi bagnò col suo respiro
          e il   primo sogno mi copri.
          La prima volta
          l'amore proprio qui
          in casa   mia
          senza quasi conoscerti
          poi domandarti
          chi sei
          non lo   so
          nascerò fra un minuto
          con te.
          La prima volta
          l'amore proprio   qui
          in casa mia
          senza quasi conoscerti
          poi domandarti
          chi sei
          non   lo so
          nascerò fra un minuto
          con te.
          C'è un respiro in più
          nell'alba   sei tu
          sei nata qui
          stanotte così
          ed ogni giorno
          nascerai fra le mie   braccia
          e come l'acqua mi coprirai.
          La prima volta
          l'amore proprio   qui
          in casa mia
          senza quasi conoscerti
          poi domandarti
          chi sei
          non   lo so
          nascerò fra un minuto
          con te.
NOTE
E' il primo brano inciso da Stefano D'Orazio con i POOH.
        In   origine Roby Facchinetti pensò questo brano come un pezzo per sole voci
(Musica: Roby Facchinetti)
Brano strumentale.
(Testo: Valerio Negrini - Musica: Roby Facchinetti - Voce: Dodi Battaglia)
E io dovrei comprendere
          se tu da un po' non mi vuoi
          non   avrei mai capito te
          ma da capire cosa c'è.
          Dovrei tornare a casa e   poi
          se il fiato ce la fa
          parlarti del mio mondo
          fuori dei miei   pensieri
          poi scoprire che vuoi dormire
          che non mi senti più.
          E io   dovrei ma spiegami
          contro di me che cos'hai
          come se io non fossi io
          mi   dici che te ne vai.
          Son quello che respira piano
          per non svegliare   te
          che nel silenzio
          fu felice di aspettare
          che il tuo gioco diventasse   amore
          che una donna diventassi tu.
          Noi due nel mondo e nell'anima
          la   veritá siamo noi
          basta cosi e guardami
          chi sono io tu lo sai.
          Noi due   nel mondo e nell'anima
          e io dovrei comprendere
          la verità siamo   noi...
          Noi due nel mondo e nell'anima
          e io dovrei comprendere
          la verità   siamo noi...
          Noi due nel mondo e nell'anima
          la verità siamo noi...
NOTE
Fu il primo brano italiano inciso con l'utilizzo del   sintetizzatore Mini-Moog.
I Pooh ne realizzarono una versione in spagnolo intitoltata "Tu y yo en el mas alla".
(Testo: Valerio Negrini - Musica: Dodi Battaglia - Voce: Roby Facchinetti)
Lei entrò, sulle scale qualcuno guardo
          i suoi strani vestiti 
          appoggiò le spalle alla porta dicendo: 
          con lui ci siamo   lasciati
          osservai due occhi segnati
          e il viso bagnato dalla pioggia
          non   so, mi disse, non so come uscirne fuori, non lo so. 
          La guardai,
          ed ebbi   un momento di pena,
          perché sembrava smarrita, 
          io vorrei mi disse, vorrei   che non fosse cosí, 
          ma è proprio finita disse poi
          ritrovando un sorriso a   stento: 
          comunque l'ho voluta lo sai, 
          le strade per farmi del male non le   sbaglio mai.
          Poi mi raccontò la storia che io sapevo già
          dall'ultima volta   si sentiva 
          che era più sola, più cattiva.
          Si calmò, guardandosi   intorno
          e parlammo di me, bevendo più volte
          si sdraiò in mezzo ai cuscini   e mi disse: 
          con te ero io la più forte 
          disse poi inseguendo un   pensiero:
          è vero, con te io stavo bene 
          e se io fossi una donna che   torna
          è qui che tornerei. 
          Poi cenammo qui, le chiesi: 
          domani cosa   fai
          la pioggia batteva sui balconi
          rispose: ci penserò domani! 
          Mi   svegliai la mattina
          e sentii la sua voce di là:
          parlava in inglese la   guardai:
          aveva il telefono in mano e il caffè 
          e non mi sorprese accettai   il breve sorriso 
          e il viso di una che non resta.
          Se puoi, mi disse, se   puoi, 
          non cambiare mai da come sei! 
          Poi se ne andò via nel modo che io   sapevo già,
          passava un tassi, lo prese al volo
          abbi cura di te, pensai da   solo.
NOTE
Il testo di questa canzone è stato ispirato dalla protagonista femminile del film "Un sacco bello" di Carlo Verdone.
(Testo: Valerio Negrini - Musica: Red Canzian - Voce: Red Canzian)
Quella notte di vent'anni fa, 
          non ci fu nemmeno una rapina, 
          era calda e vuota la città,
          perché in TV si andava sulla luna.
          È la   notte che sei nata tu,
          che tuo padre fece Nuvolari, 
          per vederti subito   com'eri, 
          più eccitato di quelli lassù. 
          Quante lune fino qui, 
          quante   lenzuola da mordere, 
          giorni a scuola e notti di Natale,
          e fantasie da   nascondere. 
          La luna ha vent'anni, 
          e tu assomigli a lei, 
          non vuoi   soltanto uomini, 
          che sbarcano, rubando un pò di te.
          La luna ha vent'anni, 
          vent'anni come i tuoi, 
          nessuno c'è riuscito mai, 
          a farti fare 
          qualcosa, quando tu non vuoi. 
          Hai le chiavi del mondo tu, 
          e non è   facile, 
          cerca di non perderle mai. 
          Questa notte di vent'anni dopo, 
          c'è una luna da spaccare il tetto. 
          Cappuccetto s'è mangiata il lupo, 
          e il mio cuore è un orologio matto. 
          Cosa fare per meravigliarti, 
          come entrare sotto la tua pelle, 
          per non ritrovarmi tra le mani,
          solo   un po' di polvere di stelle.
          Questa notte tu sei qui, 
          inesplorata e   bellissima, 
          nel tuo mare di tranquillità, 
          io vedo i segni di tutti i   sogni. 
          La luna ha vent'anni, 
          e tu assomigli a lei, 
          hai un lato   indecifrabile,
          che so che c'è, 
          ma non si vede mai. 
          La luna ha   vent'anni,
          più o meno la tua età,
          la testa fra le nuvole,
          per   sorpassare la quotidianità,
          del cuore.
          Hai le chiavi del mondo tu,
          e   non è facile,
          cerca di non perderle mai.
NOTE
Editore: Discorso / Blu Notte.
          Produzione: Pooh. 
          Incisa con White Mobile Studio nel mese di febbraio 1995.
          Sound Engineer: Sandro "Amek" Ferrari.
          Mixato: Morning Studios, Milano.
          Sound Engineer: Giamba Lizzori. 
          Supporti: Nastro  32 piste digitale.
          Mixer: Neve - Soundcraft - MCI.
Questa canzone è ispirata al ventennale dello sbarco dell'uomo sulla Luna.
(Testo: Stefano D'Orazio - Musica: Roby Facchinetti - Voce: Dodi Battaglia, Roby Facchinetti)
Che vuoi che sia
          si tratta solo di cambiare la mia   vita
          niente di che, niente di niente
          mi basterà far finta di essere   vincente
          e magari si, buttarmi nel lavoro
          o imbarcarmi in un viaggio   inconcludente
          o solamente stare
          semplicemente male. 
          Che vuoi che   sia
          vederti andare è stato solo un colpo al cuore
          e non so ancora, o non   so bene 
          se tutto questo è parte dello stesso amore,
          fino a ieri   un'abitudine importante
          oggi invece mi ferisce e mi sorprende. 
          Ma a parte   le parole 
          mi manchi da morire.
          Ho provato a non pensarti e a non   pensare,
          ho cercato un'altra storia da inventare,
          ma il mondo continua a   girare.
          E vorrei cercare di tornare indietro, 
          per fermare il tempo e per   ricominciare,
          ma il mondo continua a girare.
          E mi manca la tua pelle, 
          e mi manca il tuo sapore,
          e mi manchi...
          Che vuoi che sia.C che vuoi   che sia...
          Che vuoi che sia questo terribile disordine che ho dentro. 
          Sei   andata via, soltanto via,
          e solo adesso me ne sto rendendo conto. 
          Ma se   il tempo cura tutte le ferite,
          lascerò che il tempo faccia il suo   lavoro.
          Ma mentre sto a aspettare 
          mi manchi da morire.
          E non basta   fare finta di star bene 
          o ripetersi che è tutto regolare,
          che il mondo   continua a girare.
          È successo certamente a tanta gente,
          mi ripeto che non   c'è da starci male,
          che il mondo continua a girare.
          E mi manca il tuo   silenzio,
          e mi manca un pò d'amore 
          e mi manchi...
          Che vuoi che sia, che vuoi che sia...
(Musica: Roby Facchinetti, Dodi Battaglia)
Brano strumentale.
(Testo: Valerio Negrini - Musica: Roby Facchinetti - Voce: Roby Facchinetti)
Lo so
          so tutto non parlare più
          lo so che forse è   meglio
          ma crederci non voglio
          non c'ero preparato
          ci vuole fiato a   dirti.
          Addio
          c'è fumo e odore caldo qui
          di dolci e di caffè
          ognuno   pensa a sé
          è il giorno più normale
          ma io sto male, male.
          Dammi solo un   minuto
          un soffio di fiato
          un attimo ancora
          stare insieme è   finito
          abbiamo capito
          ma dirselo è dura
          è stato un bel tempo il mio   tempo
          con te.
          Dammi solo un minuto
          un soffio di fiato
          un attimo   ancora
          noi tranquilli e lontani
          oguno per sé
          piangeremo domani
          ma   che coraggio che hai
          come fai?
          E poi
          guardo in fondo cosa sei
          un   fuoco presto spento
          se tira un po' di vento
          un gioco senza impegno
          ma   lasci il segno tu.
          Dammi solo un minuto
          un soffio di fiato
          un attimo   ancora
          stare insieme è finito
          abbiamo capito
          ma dirselo è   dura
          svegliati svegliami dai
          come fai?
          Ma è vero che sta tremando il   tuo respiro
          ma sì che è proprio vero.
          Come mai i tuoi occhi ora stanno   piangendo
          dimmi che era un sogno e ci stiamo svegliando.
          (Ad libitum)
NOTE
Per questo brano vennero provati 9 testi diversi, per poi scegliere come definitivo il primo scritto da Valerio Negrini.
(Testo: Stefano D'Orazio - Musica: Red Canzian - Voce: Stefano D'Orazio)
Riposa gli occhi e non pensare
          c'è la notte che ti   aiuta
          e dormi e lasciami giocare
          a quando non sarai più qui
          a quando un   giorno un nuovo amore
          ti riscalderà di più.
          E dormi stretta alla mia pelle 
          che domani non si sa. 
          E sogna che il tuo compleanno 
          tornerà tra   appena un anno 
          e avrai volato e navigato
          io chissà dove sarò
          ma se c'è   un posto nel tuo cuore 
          non farò rumore, tienilo per me. 
          Al vento che   cambia
          a un cielo bambino 
          ai fuochi di festa 
          a me che resto qui   vicino 
          ai nostri pensieri 
          ai sogni di ieri 
          a tutti gli amori che   incontrerai.
          C'è ancora tutto da inventare 
          sulle rive del tuo   mare
          avrai bufere e vento e sole 
          ed ancora e ancora amore.
          E   cambieranno le parole 
          sulla musica che sai
          ma se c'è un posto nel tuo   cuore
          non farò rumore, tienilo per me. 
          Al vento che cambia 
          e spettina   il cuore
          ai piedi del mare
          a tutte quante le parole 
          ai cielo di   sole
          a come eravamo 
          a quelli che siamo adesso noi.
          Al vento che cambia 
          e cambia la vita 
          a quando mi prendi 
          e tocco il cielo con le dita
          e intanto che dormi
          arriva domani
          e ancora ti svegli qui nelle mie mani.
NOTE
Questo brano fu la sigla della trasmissione televisiva "Il Processo del Lunedì".
(Testo: Valerio Negrini - Musica: Roby Facchinetti - Voce: Roby Facchinetti)
Se il mondo assomiglia a te
          Non siamo in pericolo
          può   nascere ancora
          l'imprevista primavera.
          Se il mondo assomiglia a te
          si   può ancora ridere
          piantare del grano far bambini
          se vogliamo
          Non siamo   in pericolo.
          Stiamo aspettando la fine del mondo
          ma attenti che è solo un   film
          volami in braccio e ti prendo
          e mi salvo la vita saltando
          in aria   insieme a te.
          Fuori la testa che tutto si aggiusta
          se il mondo assomiglia   a te
          che non hai mezze parole
          che ci metti un minuto a capire
          da che   parte sta la sincerità.
          Se il mondo assomiglia a te
          Non siamo in   pericolo
          c'è ancora benzina da bruciare
          per sognare.
          Se il mondo   assomiglia a te
          riallaccio il telefono
          mi lascio toccare
          derubare si   può fare
          Non siamo in pericolo.
          Stiamo stringendo le viti del   mondo
          chissà se funziona o no
          c'è della gente al confine
          e l'Europa   innocente
          che viene al sole insieme a noi.
          Fuori la testa che tutto si   aggiusta
          se il mondo assomiglia a te
          torniamo a vivere in centro
          ci   saranno più luci di notte
          e meno polizia in periferia.
          Se il mondo se il   mondo assomiglia a te
          Non siamo in pericolo
          può nascere   ancora
          l'imprevista primavera.
          Se il mondo assomiglia a te
          si può ancora ridere
          piantare del grano far bambini
          se vogliamo Non siamo in pericolo.
NOTE
Inizialmente inciso nel dicembre del 1981, questo brano venne utilizzato dai Pooh come dono natalizio agli amici ed agli addetti ai lavori per sdrammatizzare sul periodo di crisi che attraversava il mondo dello spettaolo in quel periodo.
(Testo: Stefano D'Orazio - Musica: Dodi Battaglia - Voce: Dodi Battaglia)
E mi ricordo che stavamo bene
          e bene riempivamo i nostri   giorni 
          ma i giorni messi in fila fanno tempo
          e il tempo fa   cambiare.
          Cambiare che neppure lo sappiamo 
          e non sappiamo come va a   finire 
          e va a finire che poi ci perdiamo
          che ci perdiamo tutto, proprio   tutto.
          E tutto ci fa voglia di cercare cercare
          tra la gente e in mille   strade 
          le strade che ci portano lontano 
          lontano ma da soli. 
          E soli   non fa bene e non è giusto
          e non è giusto smettere di amare 
          amare che ci   complica la vita 
          ma è vita da inseguire. 
          Siamo una storia che si può   cantare,
          senza la musica e senza parole;
          una canzone che dice piano
          che   siamo come siamo. 
          Dormiamo con la testa nel futuro, 
          futuro che spaventa   i nostri giorni,
          i giorni di fatica e di fortuna,
          fortuna da sperare. 
          Sperare di imparare a stare al mondo
          nel mondo meridione delle   stelle,
          le stelle che ci insegnano la strada,
          la strada per   tornare.
          Siamo una storia che si può cantare,
          senza la musica e senza   parole;
          una canzone che dice piano
          che siamo come siamo.
(Testo: Stefano D'Orazio - Musica: Roby Facchinetti - Voce: Red Canzian, Dodi Battaglia, Roby Facchinetti, Stefano D'Orazio)
Quanta polvere fa il mondo mentre va,
          copre tutto e non ci   fa vedere più,
          le stagioni i dubbi i figli e le speranze 
          e rincorriamo i   sogni qua e là. 
          Che rumore che fa il mondo mentre va, 
          tra motori guerre   soldi e gelosie, 
          confondiamo il giorno dopo 
          con l'eternità 
          e   l'allegria con la felicità. 
          E intanto tra noi scommettiamo la vita 
          traversando da soli il mare 
          per scoprire cos'è che vale.
          Facci uscire   dal temporale 
          prima che ci trascini via. 
          Dacci strade per ritornare 
          dove non siamo stati mai.
          E non serve che sia Natale 
          per scoprire di   avere un cuore, 
          per capire, per sperare un po'. 
          Che fatica che fa il   mondo mentre va,
          tutti in corsa per un posto
          in prima fila.
          O sei primo   o sei nessuno.
          Tutto o niente.
          E il senso della vita se ne va. 
          E   intanto tra noi ci aggiustiamo la vita, 
          con amori e con medicine, 
          mentre   il tempo ci scappa via.
          Facci piangere per qualcuno 
          che ci lascia e non   tornerà.
          Dacci braccia per un amico
          che ci prova e non ce la fa.
          Se   ogni tanto ci fermassimo
          a pensare.
          Se ci fosse tempo per ricominciare.
          Se vivessimo e lasciassimo campare.
          Sarebbe tutti i giorni un pò Natale.
NOTE
Editore: Discorso / Babilonia.
          Produzione: Pooh. 
          Incisa in Vaticano "Sala Nervi" nel mese di dicembre 1994.
          Supporti: Nastro  48 piste digitale.
          Mixer: Neve.
I Pooh hanno cantato questo brano accompagnati da oltre 150 professori d'orchestra e dal coro di S. Cecilia.
(Testo: Valerio Negrini - Musica: Red Canzian - Voce: Red Canzian, Roby Facchinetti)
E Maria guardava fuori e spariva con la mente
          sulla scia dei   marinai al di là dell'orizzonte. 
          E Maria guardava dentro nelle tasche ai   forestieri
          e sognava ad ogni incontro di attaccarsi al vento
          al vento per   andare via. 
          E Maria imparò di tutto, anche come avvelenare
          con la bocca,   con il petto, a graffiare come un gatto. 
          E Maria lasciò ben poco a   quell'uomo che dormiva
          una scia di buon profumo in riva al mare e via.
          E   cosi se ne andò senza idea di dove andare, 
          prese terra in mille porti, porti   da dimenticare.
          Maria marea oltremare c'è sempre altro mare 
          e di più. 
          Maria marea con le ombre più amare nel cuore
          e di più, e di più. 
          E   Maria non incontrò mai cuori buoni e intelligenti, 
          solo il petto dei   cattivi, tatuato coi serpenti. 
          E Maria, la principessa era rosa troppo rossa 
          per potersi far toccare da amori senza amore.
          E cosi se ne andò con   l'idea di dove andare 
          camminò sulla marea, prese l'onda e l'abbracciò. 
          Maria marea sotto il mare c'è sempre più mare 
          e di più. Maria marea   affondare è un pò come volare
          e di più, e di più. 
          (Parlato)
            Nelle   notti di troppa luna 
            quando il passato balla col presente 
            sull'isola   nella corrente 
            c'è chi vede Maria ritornare alla sua prima   spiaggia.
            Maria, la sirena regina selvaggia, 
            pioggia dolce e pungente sul   cuore,
            allegra sfortunata e veloce come un pesce volante,
            stella che   sbaglia cielo e cade,
            imbrogliona innocente.
            Maria che sognava tutto e   niente,
            ma è sempre meglio sognare troppo che non sognare
            ed è meglio   vivere un'ora che non esser mai nati
            ed è meglio essere indimenticabili
            che dimenticati.
(Testo: Valerio Negrini - Musica: Dodi Battaglia - Voce: Dodi Battaglia)
È ancora tutto all'aria da ieri sera,
          è più comodo in   albergo, 
          paghi il conto e te ne vai; 
          ma in certe cose tu ci credi   ancora, 
          far l'amore nel tuo letto, 
          prepararmi il tuo caffè; 
          è poi mi   lasci andare via, quando è ora, 
          perché ognuno ha la sua vita, 
          e la mia   non è con te. 
          Sei l'altra donna, 
          la libertà, 
          quella che sa e non può   dir niente,
          quella che all'alba rimane sola, 
          e che non può mai lasciare   impronte, 
          con me non puoi cercare casa, 
          o uscire insieme a far la spesa, 
          sei l'altra donna,
          quella importante, 
          quella che ha tutto e non ha   niente, di me. 
          Mio figlio è un'altra storia, un altro amore,
          tu non puoi   partecipare, Dio lo sa se io vorrei. 
          Tu in macchina con me non puoi   fumare,
          mozziconi col rossetto. parlerebbero di te;
          ma in fondo tu che   colpa hai del mio cuore,
          delle ore che mi manchi, dei problemi che mi dai. 
          Sei l'altra donna, 
          la libertà, 
          quella che sa perché ritorno,
          e   quanta pace tu mi sai dare, 
          io dirò tutto a lei un giorno, 
          faremo   insieme un'altra casa, 
          io e te che siamo un'altra cosa.
          Io e te che siamo   la stessa cosa,
          faremo insieme la nostra casa;
          prima dell'alba c'è ancora un'ora,
          stringimi forte e sogna ancora,
          di noi.
(Testo: Stefano D'Orazio - Musica: Dodi Battaglia - Voce: Stefano D'Orazio)
La ragazza con gli occhi di sole
          cominciava ogni giorno la   vita
          su quel treno di folla e di fumo
          che dal mare portava in   città.
          Tra i giornali malati di noia
          la guardavo guardare il   mattino
          con la fronte sul vetro veloce 
          che sfiorava le case del sud.
          E   chissà se sentiva il mio cuore
          mentre mi innamoravo di lei.
          Ti porterò con   me
          più in là di questo mare
          per tutti i tuoi domani 
          starò con te. 
          Ti porterò lontano
          da questi giorni uguali 
          per tutti i miei domani 
          starai con me. 
          La ragazza con gli occhi di sole
          mi cambiava e   riempiva d'amore
          quei mattini che avevo vent'anni 
          ma non ha mai saputo di   me.
          E chissà se sentiva il mio cuore
          mentre mi innamoravo di lei. 
          Ti   porterò con me
          più in là da questo amore
          quel treno passa ancora
          ma   senza te.
          Io ti ricorderò
          cosi com'eri allora
          e anche se non lo sai
          sarai con me.
(Testo: Valerio Negrini - Musica: Roby Facchinetti - Voce: Dodi Battaglia, Roby Facchinetti)
Chiaro è il mattino che nasce dall'Est 
          questa foresta è   tua...
          Nato selvaggio puro nell'anima
          non sai paura cos'è.
          Quei   cavalieri simili a Dei
          non li hai mai visti però 
          non paura nasce   dentro.
          Folle nell'alba tu vuoi conoscere
          ciò che nel bosco non c'è 
          hai scoperto il tuo destino 
          il tuo destino nel nome che tu avrai
          re   della luce sarai 
          corri, corri, corri, corri. 
          Parleranno a te di Dio, del   Re
          le fanciulle fiore nel viaggio vedrai
          in un grande sogno antico
          la   tua nuova vita solitario ti sospingerà 
          e un dubbio ti   conquisterà.
          L'incantata età straniera di lei 
          non è gloria o vento ma   dolce realtà 
          dentro l'erba alta al fiume
          le tue armi al sole e alla rugiada hai regalato ormai 
          sacro non diventerai 
          qui si ferma il tuo cammino.
(Musica: Roby Facchinetti)
Brano strumentale.
NOTE
Editore: Suvini Zerboni.
          Produzione: Pooh. 
          Incisa con White Mobile Studio nel mese di febbraio 1995.
          Sound Engineer: Sandro "Amek" Ferrari.
          Mixato: Morning Studios, Milano.
          Sound Engineer: Giamba Lizzori. 
          Supporti: Nastro  32 piste digitale.
          Mixer: Neve - Soundcraft - MCI.
Questo brano trae le sue origini dalla fusione del brano   strumentale "Contrasto" con una melodia scritta   un paio d'anni prima quando a Roby Facchinetti era stato proposto di comporre le   musiche per il film di Alberto Bevilacqua "Questa specie d'amore". Il   progetto non andò in porto e la colonna sonora venne affidata ad Ennio   Morricone.
          L'ultima sezione del brano era l'intermezzo musicale "Un   maiale per Ringo", suonato dal vivo quando ancora facevano parte del gruppo   Negrini e Fogli, un brano ironico sugli Spaghetti Western.
(Testo: Valerio Negrini - Musica: Roby Facchinetti - Voce: Dodi Battaglia, Red Canzian, Roby Facchinetti, Stefano D'Orazio)
Li incontri dove la gente viaggia, e va a telefonare, 
          col dopobarba che   sa di pioggia, e la ventiquattro ore, 
          perduti nel corriere della sera, 
          nel va e vieni di una cameriera, 
          ma perché ogni giorno viene sera? 
          A   volte un uomo è da solo perché ha intesta strani tarli, 
          perché ha paura del   sesso o per la smania di successo. 
          Per scrivere il romanzo che ha di dentro, 
          perché la vita l'ha già messo al muro, 
          o perché in un mondo falso è un   uomo vero. 
          Dio delle città 
          e dell'immensità, 
          se è vero che ci sei 
          e hai viaggiato più di noi, 
          vediamo se si può imparare questa vita, 
          e magari un pò cambiarla, 
          prima che ci cambi lei. 
          Vediamo se si può, 
          farci amare come siamo, 
          senza violentarci più, 
          con nevrosi e   gelosie.
          Perché questa vita stende, 
          e chi è steso o dorme o muore, 
          oppure fa l'amore. 
          Ci sono uomini soli per la sete d'avventura, 
          perché han studiato da prete o per vent'anni di galera,
          per madri che non   li hanno mai svezzati, 
          per donne che li han rivoltati e persi, 
          o solo   perché sono dei diversi. 
          Dio delle città 
          e dell'immensità, 
          se è vero   che ci sei
          e hai viaggiato più di noi, 
          vediamo se si può
          imparare   queste donne 
          e cambiare un pò per loro, 
          e cambiare un pò per noi. 
          Ma   Dio delle città 
          e dell'immensità, 
          magari tu ci sei 
          e problemi non ne   hai. 
          Ma quaggiù non siamo in cielo,
          e se un uomo perde il filo,
          è soltanto un uomo solo.        
NOTE
Con questo brano i Pooh hanno vinto il "Festival di Sanremo" del 1990. Dee Dee Bridgewater interpretò la versione in inglese, "Angel of the night".
(Testo: Valerio Negrini - Musica: Roby Facchinetti - Voce: Stefano D'Orazio)
Giulia si sposa, 
          ma che sorpresa,
          Giulia che 
          quand'era insieme a me,
          diventava seria, 
          le mancava l'aria, 
          se   insistevo, vieni a vivere con me,
          diceva: "io do a un uomo tutto, 
          ma non   accetto che pensi Giulia è mia".
          Giulia si sposa, 
          è la sola cosa, 
          che   lei non ha 
          mai fatto, insieme a me, 
          perché lei diceva, 
          che l'amore è   amore,
          non un contratto o un fido in banca,
          dirà di si perché è un pò   stanca,
          ma chi la sposa non sa una cosa, 
          Giulia, io e te,
          sappiamo   invece che, 
          nessuno più di me al mondo, 
          ti conosce fino in fondo, 
          sa   dirti il fatto tuo, 
          sa prenderti se stai cadendo,
          sposarti è un gioco   nuovo, 
          però non t'assomiglia, 
          e Giulia, è Giulia, 
          solo con me. 
          Giulia si sposa, 
          ha già la casa, 
          si farà le foto in chiesa;
          lei,   lei che odiava fare, 
          quel che fa la gente, 
          ma io lo so che cosa ha in   mente,
          arriverà davanti al prete,
          ma Giulia è Giulia,
          e li dirà di no. 
          Giulia io e te, 
          sappiamo bene che, 
          nessuno più di me al mondo,
          ti   conosce fino in fondo, 
          sa dirti il fatto tuo, 
          sa prenderti se stai   cadendo,
          puoi parlo fino in fondo,
          il gioco se ne hai voglia,
          ma Giulia   è Giulia,
          solo con me,
          puoi parlo fino in fondo,
          il gioco se ne hai voglia,
          ma Giulia è Giulia,
          solo con me.
NOTE
Editore: Discorso / Babilonia.
          Produzione: Pooh. 
          Incisa con White Mobile Studio nel mese di luglio 1994.
          Sound Engineer: Sandro "Amek" Ferrari.
          Mixato: Morning Studios, Milano.
          Sound Engineer: Giamba Lizzori. 
          Supporti: Nastro  32 piste digitale.
          Mixer: Neve - Soundcraft - MCI.
(Testo: Valerio Negrini - Musica: Roby Facchinetti - Voce: Roby Facchinetti)
Se non fossi io, questo io di adesso, 
          io con la mia   faccia,
          me lo chiedo spesso sai cosa sarei,
          il meccanico che ha l'anima 
          molto più pulita delle mani
          o il furbo che non se le sporca mai. 
          Se   io fossi il Gino che lavora al bar,
          io con la mia faccia, 
          dietro al banco   e allo scontrino chi sarei, 
          un cretino tutto sport e sesso 
          o l'amico   grosso e intelligente 
          che sa tutto delle donne e della gente. 
          Io e te,   guarda questa faccia mia, 
          quel che abbiamo ormai nessuno ce lo può portare   via. 
          Io per te, col sudore sul mio viso, 
          saprei far l'impalcatura per   portarti in paradiso.
          Se io fossi il mago delle serrature, 
          quanti tuoi   silenzi riuscirei ad aprire 
          e se tu da altre braccia fossi estate   presa,
          sarei io con la mia faccia a riportarti a casa. 
          Se io fossi un   prete, ma di quelli giusti,
          io con la mia faccia, 
          di quale Dio in chiesa   parlerei
          alla gente che i miracoli 
          se li fa da sola tutti i   giorni
          aspettando Gesù Cristo che ritorni. 
          Io e te con la faccia tua e   mia, 
          quel che siamo ormai nessuno ce lo può portare via. 
          Io per te senza   prendere aeroplani, 
          anche se non ho le ali, volo con le mani. 
          Se io   fossi un inventore mai capito,
          a quante macchine il tuo nome avrei già dato
          e se tu da altre braccia fossi stata presa
          sarei io con la mia faccia a riportarti a casa,
          a riportarti a casa,
          a riportarti a casa,
          a riportarti a casa.
(Testo: Stefano D'Orazio - Musica: Red Canzian - Voce: Red Canzian)
Gli amici adesso avranno tante cose da parlare e poi
          mi   riempiranno di consigli e di rimproveri,
          perché adesso sto con te. 
          Noi   due avevamo fino a ieri i nostri amori veri 
          sembravano per sempre e adesso   invece siamo qui 
          e nessuno capirà che sto con te 
          e nonostante tutto e   tutti io corro da te, 
          controcorrente,
          contro la gente. 
          C'è la mia   vita che sta cambiando itinerario ed io
          fino a un momento fa, lo giuro,   neanche lo sapevo
          e adesso sto con te. 
          Ci siamo entrati lentamente nella   pelle e poi
          ci siamo combattuti fino in fondo, fino a farci male
          e alla   fine hai vinto tu e io sto con te 
          ed è solamente amore se corro da te, 
          ci siamo presi, 
          ci siamo arresi. 
          Stare senza di te, io no, 
          stare   senza di te, non si può, 
          anche se poi qualche parte del cuore 
          ci scoppia   di dolore. 
          Stare senza di te, io mai, 
          stare senza di te, non   potrei.
          Noi ci vogliamo 
          e non ne ha colpa nessuno. 
          Visto da fuori in   questa nostra storia io 
          faccio la parte di chi appende al chiodo   l'anima,
          perché adesso sto con te.
          Ma lo sa Dio quanta fatica ho fatto   invece io
          a raccontare a lei tutto di un fiato tutto di noi due,
          lei che   colpe non ne ha, ma io sto con te,
          lei che è forte più di me che corro da   te,
          ma questa vita, 
          non è una gita. 
          Stare senza di te, io no, 
          stare senza di te, non si può,
          aspetteremo che torni il sereno
          da   questo cielo in poi.
          Stare senza di te, io mai,
          stare senza di te, non potrei,
          voglio inventare con queste mie mani
          la vita di domani.
(Musica: Roby Facchinetti)
Brano strumentale.
NOTE
Questo brano, insieme a "Risveglio", fa parte della colonna sonora dello sceneggiato televisivo "La Gabbia", diretto da Carlo Tuzii e già regista dello special "Un po' del nostro tepo migliore". Lo sceneggiato (presentato fuori concorso al festival di Venezia) raccontava di un esperimento (realmente condotto in America) in cui un gruppo di uomini, suddivisi in guardie e detenuti, veniva rinchiuso in un carcere fittizio per studiarne le ripercussioni psicologiche.
(Testo: Valerio Negrini - Musica: Roby Facchinetti - Voce: Dodi Battaglia, Stefano D'Orazio, Roby Facchinetti, Red Canzian)
Tu ragazza con gli occhiali stai lavando la vetrina,
          piangi lacrime   sottili tra la gente che cammina, 
          sei incinta e innamorata, 
          ma sua   moglie fortunata,
          resta quella là. 
          Tu signora consumata da una vita   prepotente, 
          hai un figlio che ha studiato non lavora ma pretende, 
          sembra   sempre più suo padre 
          che paura quando suona quel telefono.
          Ma il cielo è   blu sopra le nuvole
          e non è poi cosi lontano,
          dobbiamo arrampicarci e   crescere
          senza bisogno di nessuno. 
          Il cielo è blu sopra le nuvole, 
          oltre il silenzio ed il rumore, 
          c'è chi ha le macchine e gli aerei 
          però ha paura di volare, 
          ma il cielo è blu sopra le nuvole. 
          Tu   bambino stai giocando a una guerra senza fine,
          la tua vita è in costruzione   sopra travi ballerine, 
          costerà dei sacrifici
          ma nessuno ha molti amici 
          devi volerti bene tu.
          Ma il cielo è blu sopra le nuvole,
          dietro la   rabbia ed il dolore,
          la vita è un pugno nello stomaco,
          solo per chi se lo   fa dare. 
          E non è poi cosi difficile,
          amarsi oggi più di prima,
          la   brava gente si disintegra,
          quando si sente sola e scema,
          ma il cielo è blu sopra le nuvole.
          Il cielo è blu sopra le nuvole.
          Il cielo è blu sopra le nuvole.
(Testo: Valerio Negrini - Musica: Roby Facchinetti - Voce: Dodi Battaglia, Roby Facchinetti)
La scena si chiude, andiamo
          su strade diverse da voi
          la   luna è fuggita dal cielo
          volando vedremo dov'è.
          E il tempo ci   chiude
          fra i sogni e le strade
          di altre città.
          Fra l'alba e la   notte
          le storie mai dette 
          ci aspettano già.
          La scena si chiude,   andiamo
          vicino o lontano, chissà
          ben poco ci resta in mano
          vi diamo il   meglio di noi.
          I fuochi saranno
          riaccesi fra un anno
          ma adesso per   voi
          disciolta nell'aria
          fra voci e memoria
          la musica è qui.
NOTE
Si tratta di un congedo del gruppo dai fan per il tour di un anno che lo portò lontano dall'Italia.
(Testo e Musica: Roby Facchinetti, Dodi Battaglia, Red Canzian, Stefano D'Orazio - Voce: Dodi Battaglia, Stefano D'Orazio, Roby Facchinetti, Red Canzian)
E' finita la serata
          e la voce se n'è andata
          forse l'ultima canzone 
          raramente viene bene
          c'è sull'ultima parola
          sempre un nodo nella gola
          una notte che finisce e che va.
          E a pensare che a quest'ora
          c'è gente che lavora
          le guardie in bicicletta
          e i ladri sull'alfetta
          le suore in ospedale
          e c'è chi fa l'amore
          magari per mestiere o chissà.
          E invece noi, a cantar canzoni
          che per quanto sia un mestiere duro
          non è mai un lavoro, fuori di qui 
          torneremo al mondo
          tra la gente della sera 
          con la faccia forestiera
          e col sonno disegnato dentro agli occhi 
          c'è chi dorme alla stazione
          chi si bacia in un portone
          e chi una radio come amica della notte.
          E buonanotte allora a tutti
          alle cassiere, ai poliziotti
          a chi si è divertito poco
          e ai vigili del fuoco
          a chi tra poco sarà a letto
          a chi dovrà smontare tutto
          buonanotte a chi ha cantato con noi.
          E tutti a casa, sotto le coperte
          qualche canzone c'è rimasta chiusa
          dentro al pianoforte, lasciamo qui
          gli ultimi pensieri, buonanotte ai sognatori
          agli amori nati ieri
          buonanotte a chi farà una buonanotte
          anche ai lupi solitari
          a chi scrive contro i muri
          e alla fine... buonanotte ai suonatori.
NOTE
Questo brano è stato registrato nel corso di una torunee, a Zurigo, in presa diretta in un camerino adibito a studio di registrazione.
Roby Facchinetti: voce, pianoforte, tastiera, fisarmonica.
Dodi Battaglia: voce, chitarra, pianoforte, tastiera, fisarmonica.
Stefano D'Orazio: voce, batteria, percussioni, flauto traverso, armonica.
Red Canzian: voce, basso, chitarra, violoncello, contrabbasso elettrico, contrabbasso, flauto dolce, mandolino.
Registrato dal White Mobile Studio.
          Ingegnere del suono: Sandro Ferrari.
          Manager e assistenza: Vanis Dondi.
          Mixato ai Morning Studios da Giamba Lizzori e Osiride Gozzi.
          Produzione e realizzazione: I Pooh.
          Editing Logic Creamus.
          Ingegnere del suono: Filippo Gabrielli.
          Mastering: Profile Studios.
          Ingegnere del suono: Antonio Ballo.
          Service e staff tecnico: Xenom:
          Tour office: Cose di Musica.
          Personal manager: Franco Cusolito.
          Pooh office: Antonella Spotti e Stefania Zanini.
          Cover: Anastasia di Flora Sala e grafiche di Lucia e Rossana.
          Foto di Paolo Battigelli e Mimmo Foggiano per Oliver.
          Press agent: Flavia Sarli.
          Promozione: First Organisation.
          Pietro Vallero ha suonato il sax nelle canzoni "Ci penserò domani" e "Che vuoi che sia".
        Durata 104 minuti 50 secondi.
I brani che compongono la raccolta sono stati registrati durante i tour "Acustica" e "Musicadentro".
Edizione su doppia musicassetta in box di cartone della CGD Eastwest.
"Pooh Book", CGD East/West
        "Pooh - Discografia illustrata", Roberto Pirola e Claudio Sassi,   Coniglio Editore, gennaio 2010
        http://it.wikipedia.org/wiki/Contrasto_%28album%29
        http://it.wikipedia.org/wiki/Discografia_dei_Pooh
Per maggiori approfondimenti ed aggiornamenti ti consiglio di visitare la scheda di Buonanotte ai suonatori su www.ipooh.it.
I testi delle canzoni contenuti nel sito sono proprietà dei rispettivi autori.
      La Legge n. 159 del 22 maggio 1993 ne consente l'uso solo per attività didattica, di studio e di ricerca.
      Link al testo completo.
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