POOH - 25 La Nostra Storia
      19.12.1990 - Doppio LP CGD 9031 73053-1
      

(Testo e Musica: Jackie Edwards - Testo italiano: Maurizio Vandelli)
Vieni fuori
          fuori dal mio cuor
          tu non sei quel che
          eri un dì per me.
          Perciò ti chiedo ancor
          oh yeah
          va fuori dal mio cuor.
          Vieni fuori
          fuori dal mio cuor
          io mi chiedo ancor perché
          sei qui e ti ripeto ancor
          oh yeah
          va fuori dal mio cuor.
          Eh, eh, eh
          quando gli altri un dì rideranno
          rideran di me
          eh,eh,eh
          non m'importa ciò
          che diranno fuori tu sarai
          fuori dal mio cuor.
          Vieni fuori
          fuori dal mio cuor
          e se un giorno ancor ti rivedrò
          ti ripeterò
          oh yeah
          va fuori dal mio cuor.
          Eh, eh, eh
          quando gli altri un dì rideranno
          rideran di me
          eh,eh,eh
          non m'importa ciò
          che diranno fuori tu sarai
          fuori dal mio cuor.
          Fuori dal mio cuor
          fuori dal mio cuor
        fuori dal mio cuor.
NOTE
Editore: Polygram Italia.
          Collaboratore musicale: E. Ruffinengo.
          Produzione e realizzazione: Pooh.
          Incisa  ai Morning Studios, Milano, nel mese di ottobre 1990.
          Sound Engineer: Giamba Lizzori.
          Ass. Sound Engineer: Osiride Gozzi.
          Supporti: Nastro 32 piste digitale.
          Mixer: MCI 500.
Questa canzone è la versione italiana di "Keep On Running" dello Spencer Davis Group.
(Testo: Bob Crewe - Testo italianio: Antonietta De Simone - Musica: Bob Gaudio)
Piangerai
          perché nessuno
          al mondo mai ti capirà
          capirai
          infine
          che non ha più scopo la pietà.
          Quel che tu
          non sai
          quel che tu
          non sai
          è che al mondo c'è
          c'è chi piange per te.
          Pregherai
          perché nessuno
          al mondo possa ricordar
          che ci sei
          perché nessuno
          debba ridere di te.
          Quel che tu
          non sai
          quel che tu
          non sai
          è che al mondo c'è
          c'è chi ama te.
NOTE
Editore: EMI Music Pub. srl.
          Collaboratore musicale: E. Ruffinengo.
          Produzione e realizzazione: Pooh.
          Incisa  ai Morning Studios, Milano, nel mese di ottobre 1990.
          Sound Engineer: Giamba Lizzori.
          Ass. Sound Engineer: Osiride Gozzi.
          Supporti: Nastro 32 piste digitale.
          Mixer: MCI 500.
Il brano è la versione italiana di "Rag Doll" dei Four Seasons.
(Testo: Valerio Negrini - Musica: Roby Facchinetti - Voce: ...)
Oh, oh, piccola Katy
          oh, oh, piccola Katy
          oh, oh,   oh!
          Piccola Katy, stanotte hai bruciato
          tutti i ricordi del tuo   passato
          tutte le bambole con cui dormivi
          ed il tuo diario che sempre   riempivi
          solo con ciò che faceva
          piacere anche di notte l'andava a   vedere.
          Piccola Katy, oh, oh
          piccola Katy oh, oh, oh!
          Piccola Katy,   stanotte hai capito
          che carezzandoti ti hanno tradito
          e alle tue mani han   legato il calore
          che si conquista in un'ora d'amore
          e in questo mattino di   grigia foschia
          di colpa hai deciso di andartene via.
          Piccola Katy, vai   vai
          piccola Katy vai vai vai!
          Vai, vai piccola Katy
          vai vai piccola Katy
          vai vai   vai!
          Piccola Katy, la porta è socchiusa
          non devi nemmeno inventare una   scusa
          dormono tutti di un sonno profondo
          e questo silenzio è la fine del   mondo
          chiudi pian piano e ritorna a dormire
          nessun nel mondo ti deve   sentire.
          Piccola Katy
          ciao ciao, piccola Katy
          ciao ciao, piccola   Katy.
NOTE
Editore: Sciascia.
          Collaboratore musicale: E. Ruffinengo.
          Produzione e realizzazione: Pooh.
          Incisa  ai Morning Studios, Milano, nel mese di ottobre 1990.
          Sound Engineer: Giamba Lizzori.
          Supporti: Nastro 32 piste digitale.
          Mixer: MCI 500.
Messo sul lato B del 45 giri "In silenzio / Piccola Katy" perché giudicato pessimo da Sciascia, il discografico, questo brano è stato il primo vero successo dei POOH.
          Il brano è stato ispirato dalla canzone "She's leaving home" dei Beatles, mentre il riff iniziale di chitarra elettrica deriva da "Got To Get You Into My Life", sempre dei Beatles, pubblicato nell'album "Revolver".
        La parte parlata presente nella versione originale era stata inserita perché era stata registrata   una base musicale più lunga del testo.
(Testo: Valerio Negrini - Musica: Roby Facchinetti - Voce: Roby Facchinetti)
C'è molto lontano
          un mondo strano
          strano e fantastico
          là non è mai sera
          la primavera dura una vita
          ma trovarla non potrò
          è finita
          c'è il silenzio tra di noi, si.
          Qui, qui nel silenzio
          dove nascondo
          l'anima mia per te
          qui in un momento
          si ferma il pianto
          e tace il vento.
          Perché sei andata via
          in silenzio
          e la colpa è stata mia, si.
          Perché sei andata via
          in silenzio
          e la colpa è stata mia, si.
          Qui, qui nel silenzio
          sto ritrovando
          l'anima mia per te
          qui in un momento
          si asciuga il pianto
          e tace il vento
          ma se il fuoco tra di noi
          non si è spento
          io con te ritornerò
          si con te.
NOTE
Editore: Sciascia.
          Collaboratore musicale: E. Ruffinengo.
          Produzione e realizzazione: Pooh.
          Incisa  ai Morning Studios, Milano, nel mese di ottobre 1990.
          Sound Engineer: Giamba Lizzori.
          Supporti: Nastro 32 piste digitale.
          Mixer: MCI 500.
Questo brano è stato inciso in presa diretta con un unico microfono panoramico su chitarra, basso, organo Hammond e batteria suonati in contemporanea.
        Questo brano è stato inciso in una nuova versione, più lenta,  da  Riccardo Fogli ed inserito nel suo LP "Riccardo Fogli", pubblicato nel  1976.
(Testo: Valerio Negrini - Musica: Roby Facchinetti - Voce: Dodi Battaglia)
Mi dispiace di svegliarti
          forse un uomo non sarò
          ma d'un   tratto so che devo lasciarti
          fra un minuto me ne andrò.
          E non dici una   parola
          sei più piccola che mai
          in silenzio morderai le lenzuola
          so che   non perdonerai.
          Mi dispiace devo andare
          il mio posto e là
          il mio amore   si potrebbe svegliare
          chi la scalderà.
          Strana amica di una sera
          io   ringrazierò
          la tua pelle sconosciuta e sincera
          ma nella mente c'è tanta,   tanta voglia di lei.
          Lei si muove e la sua mano
          dolcemente cerca me
          e   nel sonno sta abbracciando pian piano
          il suo uomo che non c'è.
          Mi dispiace   devo andare
          il mio posto e là
          il mio amore si potrebbe svegliare
          chi la   scalderà.
          .... nella mente c'è tanta, tanta voglia di lei.
          Chiudo gli   occhi un solo istante
          la tua porta è chiusa già
          ho capito che cos'era   importante
          il mio posto è solo là.
          (ripete ad libitum)
NOTE
Inizialmente alla musica di questo brano sono stati abbinati vari testi prima di giungere a quello definitivo: "Meno male" e "Tutto il tempo che vorrai" di Valerio Negrini, "La mia croce è lei" di Daniele Pace (autore della CGD, il suo testo che si rifaceva al brano "My Sweet Lord" di George Harrison del 1970, componente dei Beatles). Una volta individuato il testo appropriato, un primo titolo proposto fu "Nel mondo tanta voglia di lei".
Giancarlo Lucariello stesso decise di far cantare "Tanta voglia di lei" a Dodi Battaglia, allo scopo di evitare che Riccardo Fogli detenesse il monopolio dell'interpretazione dei brani. 
Il brano al "Festival Bar" li fece giungere secondi e ricevette il premio come miglior canzone dell'estate.
I gestori dei 30 mila juke-box sparsi in Italia dovettero cambiare per tre volte i dischi di "Tanta voglia di lei" a causa dell'usura.
"Tanta voglia di lei" venne tradotto in inglese con il titolo "I'll close the door behind me", mentre nei paesi di lingua spagnola venne titolato in vari modi: "Debes comprenderme", "El verdarero amor", "Tantos deseos de ella", "Tantos deseos de ti".
Una versione dal titolo "Dos Amantes" entrò a far parte del repertorio di un cantante messicano, mentre un certo El Puma la ripropose in tutta l'America del Sud senza detenerne i diritti; comportamento che il personaggio ripeté negli anni successivi senza mai pagare i diritti d'autore.
(Testo: Valerio Negrini - Musica: Roby Facchinetti)
Non restare chiuso qui pensiero,
          riempiti di sole e vai nel   cielo,
          cerca la sua casa e poi sul muro
          scrivi tutto ciò che sai, che è   vero,
          che è vero.
          Sono un uomo strano ma sincero,
          cerca di spiegarlo a   lei pensiero,
          quella notte giù in città non c'ero
          male non le ho fatto mai   davvero,
          davvero.
          Solo lei nell'anima
          è rimasta, lo sai,
          questo uomo   inutile
          troppo stanco è ormai.
          Solo tu pensiero
          puoi fuggire se   vuoi,
          la sua pelle morbida
          accarezzerai .
          C'è sulla montagna il suo   sentiero,
          vola fin lassù da lei pensiero,
          dal cuscino ascolta il suo   respiro,
          porta il suo sorriso qui vicino,
          vicino.
          Non restare chiuso qui pensiero,
          riempiti di sole e va nel cielo,
          cerca la sua casa e poi sul muro
          scrivi tutto ciò che sai pensiero,
        pensiero...
NOTE
La canzone "Pensiero" è stata tradotta in castigliano con il titolo "Pensamiento".
(Testo: Valerio Negrini - Musica: Roby Facchinetti - Voce: Dodi Battaglia)
E io dovrei comprendere
          se tu da un po' non mi vuoi
          non   avrei mai capito te
          ma da capire cosa c'è.
          Dovrei tornare a casa e   poi
          se il fiato ce la fa
          parlarti del mio mondo
          fuori dei miei   pensieri
          poi scoprire che vuoi dormire
          che non mi senti più.
          E io   dovrei ma spiegami
          contro di me che cos'hai
          come se io non fossi io
          mi   dici che te ne vai.
          Son quello che respira piano
          per non svegliare   te
          che nel silenzio
          fu felice di aspettare
          che il tuo gioco diventasse   amore
          che una donna diventassi tu.
          Noi due nel mondo e nell'anima
          la   veritá siamo noi
          basta cosi e guardami
          chi sono io tu lo sai.
          Noi due   nel mondo e nell'anima
          e io dovrei comprendere
          la verità siamo noi...
          Noi due nel mondo e nell'anima
          e io dovrei comprendere
          la verità siamo noi...
          Noi due nel mondo e nell'anima
          la verità siamo noi...
NOTE
Fu il primo brano italiano inciso con l'utilizzo del   sintetizzatore Mini-Moog.
I Pooh ne realizzarono una versione in spagnolo intitoltata "Tu y yo en el mas alla".
(Testo: Valerio Negrini - Musica: Roby Facchinetti - Voce: Dodi Battaglia)
A quest'ora sanno già di noi
          i problemi cominciano   adesso
          tutto è fatto ormai.
          Tu non sai la forza che mi dai
          ma conosco i   rimpianti che lasci
          tu conosci i miei.
          C'è chi si stanca
          di un uomo, di   una donna
          per amore che manca,
          per noi o solitudine
          o delusi dal   tempo;
          so bene che per noi non fu cosi.
          Lascio una donna che crede solo in   me
          tu distruggi un uomo che il suo mondo ha dato a te.
          Senza rispetto si   parlerà di noi
          tutto questo io lo accetto
          non si vive un'altra   volta.
          Questo per l'orgoglio mio di averti
          basta, non potranno mai   fermarmi
          dimmi chi è cosi per te
          chi può ridarci gli anni persi.
          Questo   fino all'ultimo dei giorni
          niente del passato può sfiorarci
          niente ci   offenderà
          nessuno al mondo si permetterà
          appartiene a noi la nostra   vita.
          Cena all'alba, soli tu ed io,
          ciò che resta da fare domani
          devo   farlo io.
          Si risveglia in fretta la città
          nei tuoi occhi un po' stanchi   ritorna
          la tua giusta età.
          Questa è la cosa più importante
          vieni voglio uscire dalla gente
          basta star nascosti qui
          non ha più senso fare così
          incomincia qui la nostra vita.
NOTE
Si tratta del primo brano che Red Canzian ha registrato con i POOH.
(Testo: Stefano D'Orazio - Musica: Roby Facchinetti - Voce: Red Canzian)
Tra le cose vecchie quel vestito
          lungo dei vent'anni   tuoi
          come allora bello coi merletti 
          non più bianchi per l'età. 
          Donna   tu mia madre scopro per la prima volta 
          io a spiarti dalla porta tra le   vecchie cose tue.
          L'emozione cade nei pensieri 
          della stanca tua realtà 
          chiaro quel ricordo si fa strada
          tra la fantasia e l'età.
          Sul tuo viso   stanco un sorriso spento
          è quel che resta di una vita mai vissuta sempre   attesa troppo ormai. 
          La tua antica delusione
          tra le prime rughe appare   già
          sciogli i tuoi capelli lunghi, come mai 
          cosi bella non ti ho vista   mai? 
          Eri già mia madre troppo presto
          e solo per fatalità,
          con nemmeno il tempo che ci vuole
          ad imparare a far l'amore.
          Donna mai ma senza mai rimpianti,
          la rinuncia del tuo tempo, la tua unica ragione sempre io.
          Come posso adesso risvegliarti dal dolore dei ricordi,
          dalla nostalgia dei giorni persi ormai.
NOTE
E' il primo brano che vede Stefano D'Orazio come autore.
(Testo: Valerio Negrini - Musica: Roby Facchinetti - Voce: Dodi Battaglia, Roby Facchinetti)
Tu m'hai chiesto tempo e troppo tempo ti lasciai
          voglio   andare in fondo e il fondo è già toccato ormai
          lento ed invadente il tuo   silenzio avvolge me
          rende amara l'aria che respiro insieme a   te.
          Soli
          quel giorno che tremavi
          in quella stanza si
          fu quanto   gridai
          per dirti di noi
          dicevi a me:
          " non ho più niente   ".
          Era
          per darti un pò d'aiuto
          ed ero come te
          ricordo l'idea
          fu   chiara fu tua
          chiedesti a me:
          " facciamo un viaggio ".
          " Presto l'acqua   non più confine avrà "
          dicevo: " guarda il mare scenderemo
          verso le terre   antiche del sud ".
          " La gente negli occhi più grandi senza età
          e   nell'istinto avrà colori audaci
          e nuove intense voci per te ".
          Poi   quell'osservarmi
          che non ricordai
          prima nei tuoi occhi
          di aver visto mai
          quasi fosse strano
          ciò che avvenne poi
          cosa abbiamo fatto
          ci chiedemmo noi.
          Se sai, se puoi, se vuoi
          domanda o spiegami
          cos'è che ancora fa
          violenza a noi.
          Capisci il senso o no
          la voce il viso tuo
          da riconoscere
          rivoglio a me.
          Se sai, se puoi, se vuoi
          la strana   nostalgia
          che può distruggerci
          si disperderà.
NOTE
In questo brano per la prima volta Stefano D'Orazio utilizzò i   timpani sinfonici.
        Per questo brano Valerio Negrini scrisse tre testi: il   primo raccontava la storia d'amore di una ragazza cieca che, recuperata la   vista, lasciava il suo uomo; nel secondo una ragazza tassista sull'isola di Mann   immaginava un'avventura romantica con un turista.
(Testo: Valerio Negrini - Musica: Roby Facchinetti - Voce: Roby Facchinetti)
Penso a te
              nei tempi della scuola con noi 
              sottile   pallido e un po' perso 
              tu già da noi cosi diverso 
              triste.
              Penso a te 
              ricordo, si rideva tra noi
              di quel tuo sguardo di bambina 
              di quella   tua dolcezza strana 
              triste. Pierre ti ho rivisto questa sera e tu 
              tu   abbassi gli occhi 
              ti nascondi e poi 
              te ne vai.
              Scusami se ti ho riconosciuto però
              sotto il trucco gli occhi sono i tuoi
              non ti arrendi a un corpo che non vuoi
              senti.... 
              Pierre sono grande ed ho capito sai
              io ti rispetto
              resta quel che sei
              tu che puoi.
NOTE
Il nome Pierre venne scelto per un'esigenza metrica.
(Testo: Valerio Negrini - Musica: Roby Facchinetti - Voce: Roby Facchinetti)
Lo so
          so tutto non parlare più
          lo so che forse è   meglio
          ma crederci non voglio
          non c'ero preparato
          ci vuole fiato a   dirti.
          Addio
          c'è fumo e odore caldo qui
          di dolci e di caffè
          ognuno   pensa a sé
          è il giorno più normale
          ma io sto male, male.
          Dammi solo un   minuto
          un soffio di fiato
          un attimo ancora
          stare insieme è   finito
          abbiamo capito
          ma dirselo è dura
          è stato un bel tempo il mio   tempo
          con te.
          Dammi solo un minuto
          un soffio di fiato
          un attimo   ancora
          noi tranquilli e lontani
          oguno per sé
          piangeremo domani
          ma   che coraggio che hai
          come fai?
          E poi
          guardo in fondo cosa sei
          un   fuoco presto spento
          se tira un po' di vento
          un gioco senza impegno
          ma   lasci il segno tu.
          Dammi solo un minuto
          un soffio di fiato
          un attimo   ancora
          stare insieme è finito
          abbiamo capito
          ma dirselo è   dura
          svegliati svegliami dai
          come fai?
          Ma è vero che sta tremando il tuo respiro
          ma sì che è proprio vero.
          Come mai i tuoi occhi ora stanno piangendo
          dimmi che era un sogno e ci stiamo svegliando.
          (Ad libitum)
NOTE
Per questo brano vennero provati 9 testi diversi, per poi scegliere come definitivo il primo scritto da Valerio Negrini.
(Testo: Valerio Negrini - Musica: Dodi Battaglia - Voce: Roby Facchinetti)
Lei entrò, sulle scale qualcuno guardo
          i suoi strani vestiti 
          appoggiò le spalle alla porta dicendo: 
          con lui ci siamo   lasciati
          osservai due occhi segnati
          e il viso bagnato dalla pioggia
          non   so, mi disse, non so come uscirne fuori, non lo so. 
          La guardai,
          ed ebbi   un momento di pena,
          perché sembrava smarrita, 
          io vorrei mi disse, vorrei   che non fosse cosí, 
          ma è proprio finita disse poi
          ritrovando un sorriso a   stento: 
          comunque l'ho voluta lo sai, 
          le strade per farmi del male non le   sbaglio mai.
          Poi mi raccontò la storia che io sapevo già
          dall'ultima volta   si sentiva 
          che era più sola, più cattiva.
          Si calmò, guardandosi   intorno
          e parlammo di me, bevendo più volte
          si sdraiò in mezzo ai cuscini   e mi disse: 
          con te ero io la più forte 
          disse poi inseguendo un   pensiero:
          è vero, con te io stavo bene 
          e se io fossi una donna che   torna
          è qui che tornerei. 
          Poi cenammo qui, le chiesi: 
          domani cosa   fai
          la pioggia batteva sui balconi
          rispose: ci penserò domani! 
          Mi   svegliai la mattina
          e sentii la sua voce di là:
          parlava in inglese la   guardai:
          aveva il telefono in mano e il caffè 
          e non mi sorprese accettai   il breve sorriso 
          e il viso di una che non resta.
          Se puoi, mi disse, se puoi,
          non cambiare mai da come sei!
          Poi se ne andò via nel modo che io sapevo già,
          passava un tassi, lo prese al volo
          abbi cura di te, pensai da solo.
NOTE
Il testo di questa canzone è stato ispirato dalla protagonista femminile del film "Un sacco bello" di Carlo Verdone.
(Testo: Valerio Negrini - Musica: Roby Facchinetti - Voce: Roby Facchinetti)
Prendo la strada del centro
          stasera non rientro da te   ormai
          lingua di menta fra i denti 
          pensieri distanti da te ormai.
          È   dissetante gustarsi la gente
          tranquillamente così. 
          Respirerò tutta l'aria   che c'è 
          notte a sorpresa lontano da casa
          mi prende e mi dà questa grande   città: 
          come una donna mi tenta 
          e diventa qua e là 
          malinconia
          poesia e fantasia. 
          Piazza spazzata dal vento
          io sono contento di me perché
          vivo mi basto mi spendo
          nel mondo anche senza di te ormai. 
          Luna sorride fra nuvole rade 
          traccia le strade per me.
          Respirerò tutta l'aria che c'è
          notte a sorpresa lontano da casa
          mi   prende e mi dà questa grande città: 
          come una donna mi tenta 
          e diventa   qua e là 
          malinconia
          poesia e fantasia.
NOTE
Editore: Suvini Zerboni / Nuova Fonit Cetra / Babilonia.
          Arrangiatore: Franco Monaldi.
          Incisa a: Stone Castle Studios, Carimate (CO).
          Sound Engineer: Ezio De Rosa.
          Ass. Sound Engineer: Luca Rossi.
          Supporti: Nastro magnetico 24 piste.
          Mixer: Cadac.
          Transfer a Londra a cura di Arun Charkraverty. 
Per i cori fu usato il vocal exciter Aphex, in grado di esaltare le frequenze alte delle voci.
          Questo brano è stato utilizzato come sigla per la trasmissione "Domenica In" della RAI edizione 1979/1980 ed il videoclip venne girato ad Anzio, in un magazzino per lo stoccaggio del pesce.
(Testo: Valerio Negrini - Musica: Dodi Battaglia - Voce: Roby Facchinetti)
Stella di giorno, frutto d'inverno
          io canterò per te
          se   ti senti un aliante che cade
          strade d'aria avrai da me.
          Segretamente sopra   la gente
          io canterò per te
          per fermarti nel viso il sorriso
          che ora   c'è.
          E canterò per te
          forse hai bisogno solo di un sogno
          ma io canterò   per te.
          Tu sei la bruciante fantasia
          la corrente che porta   via
          confusione in mente, folla e follia.
          Tu sei, fra la gente che non   è
          e io canterò per te in faccia al mondo.
          Viola di marte, sempre più   forte
          io canterò per te
          come onda che viaggia alla spiaggia
          le mie   braccia avrai da me.
          Con i tuoi occhi quasi mi tocchi
          io canterò per   te
          per averti domani nel mondo
          via con me.
          E canterò per te
          forse hai bisogno solo di un sogno
          ma io canterò per te.
          Tu sei la bruciante fantasia
          la corrente che porta via
          confusione in mente, folla e follia.
          Tu sei, fra la gente che non è
          e io canterò per te in faccia al   mondo.
          Non si può sbagliare sei
          l'altra parte del sole
          sono pronto a   farmi male con te
          e via dalla gente che non è
          e io canterò per te in   faccia al mondo.
NOTE
Editore: Suvini Zerboni / Più in Alto.
          Arrangiatore: Franco Monaldi.
          Produzione: Pooh. 
          Incisa: Stone Castle Studios, Carimate (CO) nei mesi di febbraio/marzo/aprile 1980.
          Sound Engineer: Ezio De Rosa.
          Ass. Sound Engineer: Mario Lovallo.
          Supporti: Nastro magnetico 24 piste.
          Mixer: Cadac 36 canali.
          Transfer: Master Room, Londra, a cura di Arun Chakravery.
Questo brano è stato utilizzato come sigla d'apertura per la trasmissione televisiva "Un disco per l'estate". Il relativo videoclip venne realizzato su di una chiatta al lago d'Iseo, al'alba di una domenica mattina, con un elicotterò che filmò l'arrivo dei Pooh a bordo di un motoscafo, mentre suonavano gli strumenti ed in piedi su di un campanile.
(Testo: Valerio Negrini - Musica: Roby Facchinetti - Voce: Roby Facchinetti)
Ora si respira hai travolto
          la mia barriera una   polveriera!
          Quante donne che sei stasera
          tastiera che suoni per le mie   mani
          luna a cui mando i miei aeroplani
          stai cambiando i suoni alla mia   musica.
          Buona primavera per chi vola
          non c'è frontiera bevo per chi   è
          bravo a mangiarsi la vita vivo
          per quelli che vanno in amore
          spesso   per te che mi cambi colore
          addosso per me stesso
          cambio pelle e stelle   io.
          Chi fermerà la musica
          l'aria diventa elettrica
          e un uomo non si   addomestica
          le corde mi suonano forte
          la molle è carica.
          Chi fermerà la   musica
          quelli che non si sbagliano
          quelli che non si svegliano
          stanno   nei porti a tagliarsi le vele
          tu parti nel sole con me.
          Ero barricato nel   mio spazio come
          un bandito brava mi hai colpito
          ti ringrazio non hai   sbagliato.
          Mi hai dato contatto alla mia maniera
          sospetto che stai per   costarmi cara
          l'aria è troppo chiara per nascondersi.
          Chi fermerà la musica
          l'aria diventa elettrica
          e un uomo non si addomestica
          le corde mi suonano forte
          Chi fermerà la musica
          quelli che non si sbagliano
          quelli che non si svegliano
          stanno nei porti a tagliarsi le vele
          tu parti nel sole con me.
          Buona primavera per chi vola non
          c'è   frontiera ora si respira
          quante donne che sei stasera.
          Chi fermerà la   musica.
NOTE
Editore: Suvini Zerboni / Babilonia.
          Arrangiatore: Franco Monaldi.
          Produzione: Pooh. 
          Incisa: Idea Recording Studios, Milano, nei mesi di gennaio/febbraio/marzo 1981.
          Sound Engineer: Brian Humphries.
          Ass. Sound Engineer: Sam Baracchetti, G. F. Longo.
          Supporti: Nastro magnetico 24 piste.
          Mixer: Harrison.
          Transfer: Idea Recording a cura di Marco Inzadi.
Per la realizzazione del videoclip, la cui sceneggiatura era di D'Orazio e Ivan Falardi, i Pooh si recarono sul lungomare di Rimini. I quattro invertirono i ruoli: Dodi faceva il cantante, Red era alla batteria, Roby al basso e Stefano alla chitarra.
(Testo: Valerio Negrini - Musica: Roby Facchinetti - Voce: Roby Facchinetti)
Se il mondo assomiglia a te
          Non siamo in pericolo
          può   nascere ancora
          l'imprevista primavera.
          Se il mondo assomiglia a te
          si   può ancora ridere
          piantare del grano far bambini
          se vogliamo
          Non siamo   in pericolo.
          Stiamo aspettando la fine del mondo
          ma attenti che è solo un   film
          volami in braccio e ti prendo
          e mi salvo la vita saltando
          in aria   insieme a te.
          Fuori la testa che tutto si aggiusta
          se il mondo assomiglia   a te
          che non hai mezze parole
          che ci metti un minuto a capire
          da che   parte sta la sincerità.
          Se il mondo assomiglia a te
          Non siamo in   pericolo
          c'è ancora benzina da bruciare
          per sognare.
          Se il mondo   assomiglia a te
          riallaccio il telefono
          mi lascio toccare
          derubare si   può fare
          Non siamo in pericolo.
          Stiamo stringendo le viti del   mondo
          chissà se funziona o no
          c'è della gente al confine
          e l'Europa   innocente
          che viene al sole insieme a noi.
          Fuori la testa che tutto si aggiusta
          se il mondo assomiglia a te
          torniamo a vivere in centro
          ci saranno più luci di notte
          e meno polizia in periferia.
          Se il mondo se il mondo assomiglia a te
          Non siamo in pericolo
          può nascere ancora
          l'imprevista primavera.
          Se il mondo assomiglia a te
          si può ancora ridere
          piantare del grano far bambini
          se vogliamo non siamo in pericolo.
NOTE
Editore: Suvini Zerboni / Babilonia.
          Arrangiatore: Franco Monaldi.
          Produzione: Pooh.
          Incisa  a Fonoprint, Bologna, nel mese di giugno 1982.
          Sound Engineer: Maurizio Biancani.
          Ass. Sound Engineer: Luca.
          Supporti: Nastro magnetico 24 piste.
          Mixer: MCI 500.
          Transfer: Idea Recording a cura di Marco Inzadi.
Inizialmente inciso nel dicembre del 1981, questo brano venne utilizzato dai Pooh come dono natalizio agli amici ed agli addetti ai lavori per sdrammatizzare sul periodo di crisi che attraversava il mondo dello spettaolo in quel periodo.
(Testo: Stefano D'Orazio - Musica: Roby Facchinetti e Red Canzian - Voce: Roby Facchinetti, Red Canzian)
Sabato sera normale a Berlino est 
          e c'è di bello che è   maggio e non piove più
          la radio in F.M. della parte di là batte musica   O.K.
          È più di un po' che non scrivo più lettere
          ma va da sé che domani, è   domenica
          e altre novità qui da noi sono che quel voglio non c'è.
          Questo   cielo in cielo non l'ho scelto io 
          e nemmeno questa mia città
          e non so se   in fondo me la merito
          ma di certo non la cambierei.
          E se vivo forte fa un   rumore il tempo mio 
          che non sento il tempo dove va 
          e la voglia mia di   mare e vele 
          non riesce a farmi male
          ma cresce insieme a me. 
          Sabato   notte speciale a Berlino est,
          se vai di sopra ad un tetto a guardare in   là
          s'accende una città fatta apposta per noi che restiamo di qua. 
          Vista   da qui sembrerà quasi America 
          e lancerà verso noi i suoi tentacoli 
          e   forte sentirai respirare le sue cento bocche su e giù.
          Ma non fanno giorno   mille lucciole 
          e non sei contento neanche tu 
          certo basta un muro per   dividerci
          ma non è cantando che va giù. 
          E che il giorno pende ogni giorno   dal suo cielo, 
          l'hanno detto troppo tempo fa.
          E la voglia di poter   gridare 
          non riesce a farmi male
          ma cresce insieme a me.
          Quasi domenica ormai a Berlino est
          la primavera è arrivata perfino qui
          e il sole in casa mia passaporto non ha ed entra ed esce da sé.
NOTE
Editore: Suvini Zerboni / Babilonia / Blu Notte.
          Arrangiatore: Franco Monaldi.
          Produzione: Pooh.
          Incisa  presso Air Studios, Montserrat - Caraibi.
          Mixata: Fonoprint, Bologna.
          Nei mesi di febbraio / marzo / aprile 1983. 
          Sound Engineer: Maurizio Biancani.
          Ass. Sound Engineer: Jeremy Allom, Osiride Gozzi, Steve Culnane.
          Supporti: Nastro magnetico 24 piste.
          Mixer: Half-Speed presso Idea Recording a cura di Marco Inzadi.
(Testo: Valerio Negrini - Musica: Roby Facchinetti - Voce: Dodi Battaglia, Stefano D'Orazio, Roby Facchinetti, Red Canzian)
La mia donna è l'amica che non stanca,
          la mia banca, il mio   avvocato,
          la mia stella
          della sera;
          non è un gioco vivere con me,
          mi   conosce come le sue mani,
          è innamorata ma sa sempre quel che fà.
          La mia   donna è un discorso complicato,
          una canzone che mi toglie tutto il   fiato,
          mi assomiglia, 
          è una foglia al vento come me,
          sempre appesa al   filo di un pallone
          fà il nido se è ferita mi sveglio se n'è andata. 
          Donne   immaginate e vere 
          clandestine dentro al nostro confine
          che affondano   radici tenere
          con il vestito di una notte sola; 
          donne d'amore donne   d'avventura 
          che ti asciugano la pioggia negli occhi, 
          quando sei lontano   dal tuo cuore 
          e sei cattivo e non sai più capire 
          perché stai male con   te.
          La mia donna è una palma spettinata, 
          sa suonare e cucinare e per   giocare
          l'ho tradita,
          lei mi ha detto potrei farlo anch'io,
          stacci   attento perché poi fa male 
          e gli occhi parlano chiaro 
          di più delle   parole.
          Donne in tasca e nei pensieri 
          che ci stancano e ci fanno parlare 
          due minuti di un amore insegnano
          più di una vita a correre e   cadere;
          cambiare albergo non ti serve a niente,
          le città, le stanze son   tutte uguali, 
          quando schiacci i tasti dei ricordi, 
          quando hai capito   tutto troppo tardi
          e non puoi fare di più.
          La mia donna è nel suo tempo   migliore
          proprio adesso che non è più la mia donna
          ci parliamo,
          mi capisce senza nostalgia,
          solo i tempi erano sbagliati
          potessi riprovare, potessimo rifare....
NOTE
Editore: Discorso / Babilonia.
          Arrangiatore: Franco Monaldi.
          Produzione: Pooh.
          Incisa  presso Lahaina Studios, Maui, Hawaii, ni mesi di febbraio / marzo / aprile 1984.
          Sound Engineer: M. Biancani.
          Ass. Sound Engineer: Steve Tose, Osiride Gozzi.
          Supporti: Nastro magnetico 24 piste.
          Mixer: Solid State Logic.
          Transfer: Half Speed eseguito a Roma, a cura di Piero Mannucci.
(Testo: Valerio Negrini - Musica: Roby Facchinetti - Voce: Roby Facchinetti)
Non succede quasi mai
          che mi svegli così presto
          è bello   essere un po' normale
          riconoscermi qua e là
          nelle facce della   gente
          seguendo i miei pensieri al sole.
          Dove attacco i miei   vestiti
          quella è casa mia
          se rinasco un'altra volta
          so cosa   farò.
          Imparerò a parlare
          mi graffierò le ginocchia ed il cuore
          in quel   posto del mondo
          che mi toccherà.
          Incontrerò della pioggia
          delle donne e   dei buoni compagni
          mi farò rispettare
          e di notte sognerò.
          Se nasco   un'altra volta
          rifaccio la mia strada
          qualunque nome avremo noi
          è   sempre me che incontrerai.
          Se nasco un'altra volta
          rinasco con due   cuori
          col primo faccio a modo mio
          quell'altro tienlo in banca tu
          perché   non si sa mai...
          Imparerò se ci riesco
          a passare a mio figlio il   mondo
          con un tiro di palla diritto
          e con fantasia.
          Conquisterò i tuoi   occhi
          sui gradini di un treno impaziente
          litigando, suonando
          scappando   insieme via.
          Se nasco un'altra volta
          rifaccio la mia strada
          qualunque nome avremo noi
          è sempre me che incontrerai.
          Se nasco un'altra volta
          non cambio una parola
          un batticuore né un addio
          rifaccio quel che ho fatto già
          di questa vita mia.
NOTE
Editore: Discorso / Babilonia.
          Arrangiatore: Franco Monaldi.
          Produzione: Pooh.
          Incisa  presso Morning Studio, Carimate, nei mesi di marzo / aprile 1985.
          Sound Engineer: Renato Cantele.
          Ass. Sound Engineer: Osiride Gozzi.
          Supporti: Nastro magnetico 24 piste - Nastro digitale per PCM 1610 Sony.
          Mixer: MCI - Sony 500.
          Transfer: IDEA Recording a cura di Marco Inzadi.
Di questa canzone esiste una versione in inglese intitolata "Another Life", pubblicata sul picture disc che accompagnava la raccolta "Anthology".
(Testo: Valerio Negrini - Musica: Roby Facchinetti - Voce: Roby Facchinetti)
Cambia il vento, cambiano i confini
          torna sempre quel che se   ne va
          i giorni del futuro
          venuti da lontano
          da mille piogge e   compleanni fa.
          Giorni d'aria, giorni di fatica 
          ci vuole occhio, cuore e   fantasia. 
          Abbiamo nelle dita 
          gli anelli della vita. 
          Abbiamo tutti   quanti un senso. 
          Sognando, guarendo 
          suonando seminando. 
          Volando   cadendo 
          guidando i figli e le città. 
          Le grandi stelle, piccoli mestieri 
          s'incrociano nell'alba sulle vie. 
          Le storie della notte
          le sveglie   del mattino. 
          Cerchiamo tutti di toccarci 
          correndo, scalando 
          rubando   e accarezzando. 
          Nel lampo del tempo 
          in giorni senza fine mai.
          Quando i giorni sono musica 
          fermiamoci a sentire.
          Se sono muri salta di là 
          se sono amori abbracciali.
          È un ballo che continua
          in mille passi brevi.
          Sul palco della terra non c'è
          persona grande o piccola 
          anche   gli ultimi che non vincono mai, 
          non si fermano mai. 
          Volando, cadendo 
          suonando seminando
          segnando il tempo
          per infiniti giorni in più...
NOTE
Editore: Discorso / Babilonia.
          Arrangiatore: Fio Zanotti.
          Produzione: Pooh.
          Incisa  presso Morning Studios, Carimate, nei mesi di  aprile / maggio / giugno 1986.
          Sound Engineer: Renato Cantele.
          Ass. Sound Engineer: Alfio Galimberti, Osiride Gozzi.
          Supporti: Nastro magnetico 24 piste - Mix Sony PCM 1610.
          Mixer: MCI - Sony 500.
          Transfer: Idea Studio a cura di Marco Inzadi.
(Testo: Valerio Negrini - Musica: Roby Facchinetti - Voce: Roby Facchinetti)
Sarà bellissimo e difficile
          vivere il tempo che   verrà
          avrai giornate insopportabili
          con notti di felicita. 
          Per qualcun   altro soffrirai
          poi penserai un pò anche a te,
          perché se no che vita è? 
          La vita è amarsi per telefono
          svuotare il frigo in   compagnia
          innamorarsi per politica
          fregare la malinconia. 
          La vita e   sogno ed è realtà 
          è il solo tempo che ci sia 
          non è da regalare   via.
          Per te domani
          non solo amore sarà
          c'è chi ti meriterà
          e gente   da cancellare.
          Non solo amore darai
          difenderai le tue idee 
          farai del   bene e del male 
          non siamo mai come i nostri sogni
          spesso siamo molto di   più. 
          La vita è un tuffo nell'oceano
          è un figlio che non sai cos'ha 
          è   un gioco in borsa, un bacio rapido
          qualcuno che non se ne va. 
          Combatterai   e dormirai
          con le tue braccia e i tuoi perché 
          perché se no che vita   è?
          Per te domani
          non solo amore sarà
          dovunque ti fermerai 
          tieniti sempre una scelta.
          Non solo amore darai
          perché se vuoi o non vuoi
          si vive solo una volta
          non siamo mai come i nostri sogni
          spesso siamo molto di più.
NOTE
Editore: Discorso / Babilonia.
          Arrangiatore: Fio Zanotti.
          Produzione: Pooh.
          Incisa  ai Morning Studios, Milano, nei mesi di aprile / maggio / giugno 1987.
          Sound Engineer: Renato Cantele.
          Ass. Sound Engineer: Osiride Gozzi.
          Supporti: Nastro magnetico 24 piste e mix su digitale.
          Mixer: Neve 60 canali.
          Transfer: Idea Studio a cura di Marco Inzadi.
Questo brano è stato dedicato a Roberto, il quarto figlio di Roby Facchinetti, nato durante la realizzazione dell'LP "Il Colore Dei Pensieri".
(Testo: Stefano D'Orazio - Musica: Roby Facchinetti - Voce: Dodi Battaglia, Roby Facchinetti)
Che vuoi che sia
          si tratta solo di cambiare la mia   vita
          niente di che, niente di niente
          mi basterà far finta di essere   vincente
          e magari si, buttarmi nel lavoro
          o imbarcarmi in un viaggio   inconcludente
          o solamente stare
          semplicemente male. 
          Che vuoi che   sia
          vederti andare è stato solo un colpo al cuore
          e non so ancora, o non   so bene 
          se tutto questo è parte dello stesso amore,
          fino a ieri   un'abitudine importante
          oggi invece mi ferisce e mi sorprende. 
          Ma a parte   le parole 
          mi manchi da morire.
          Ho provato a non pensarti e a non   pensare,
          ho cercato un'altra storia da inventare,
          ma il mondo continua a   girare.
          E vorrei cercare di tornare indietro, 
          per fermare il tempo e per   ricominciare,
          ma il mondo continua a girare.
          E mi manca la tua pelle, 
          e mi manca il tuo sapore,
          e mi manchi...
          Che vuoi che sia.C che vuoi   che sia...
          Che vuoi che sia questo terribile disordine che ho dentro. 
          Sei   andata via, soltanto via,
          e solo adesso me ne sto rendendo conto. 
          Ma se   il tempo cura tutte le ferite,
          lascerò che il tempo faccia il suo   lavoro.
          Ma mentre sto a aspettare 
          mi manchi da morire.
          E non basta fare finta di star bene
          o ripetersi che è tutto regolare,
          che il mondo continua a girare.
          È successo certamente a tanta gente,
          mi ripeto che non c'è da starci male,
          che il mondo continua a girare.
          E mi manca il tuo silenzio,
          e mi manca un pò d'amore
          e mi manchi...
          Che vuoi che sia, che vuoi che sia...
NOTE
Editore: Discorso / Babilonia
          Arrangiatore: Fio Zanotti.
          Produzione: Pooh.
          Incisa  ai Morning Studios, Milano, nei mesi di aprile / maggio / giugno 1988.
          Sound Engineer: Renato Cantele.
          Ass. Sound Engineer: Giamba Lizzori, Osiride Gozzi, Alfio Galimberti.
          Supporti: Nastro magnetico 24+24 piste e mixato in digitale.
          Mixer: Neve 60 canali.
          Transfer: Logic Studios a cura di Marco Inzadi.
(Musica: Roby Facchinetti)
Brano strumentale.
NOTE
Editore: Discorso / Babilonia.
          Arrangiatore: Fio Zanotti.
          Produzione: Pooh.
          Incisa  ai Morning Studios, Milano, nel mese di gennaio  1989.
          Sound Engineer: Giamba Lizzori.
          Mizato da Renato Cantele.
          Ass. Sound Engineer: Osiride Gozzi.
          Supporti: Nastro magnetico 24+24 piste.
          Mixer: MCI - Sony e Neve 60 canali.
          Transfer: Logic Studios a cura di Marco Inzadi.
(Testo: Valerio Negrini - Musica: Roby Facchinetti - Voce: Dodi Battaglia, Red Canzian, Roby Facchinetti, Stefano D'Orazio)
Li incontri dove la gente viaggia, e va a telefonare, 
          col dopobarba che sa di pioggia, e la ventiquattro ore, 
          perduti nel corriere della sera, 
          nel va e vieni di una cameriera, 
          ma perché ogni giorno viene sera? 
          A volte un uomo è da solo perché ha intesta strani tarli, 
          perché ha paura del sesso o per la smania di successo. 
          Per scrivere il romanzo che ha di dentro, 
          perché la vita l'ha già messo al muro, 
          o perché in un mondo falso è un uomo vero. 
          Dio delle città 
          e dell'immensità, 
          se è vero che ci sei 
          e hai viaggiato più di noi, 
          vediamo se si può imparare questa vita, 
          e magari un pò cambiarla, 
          prima che ci cambi lei. 
          Vediamo se si può, 
          farci amare come siamo, 
          senza violentarci più, 
          con nevrosi e gelosie.
          Perché questa vita stende, 
          e chi è steso o dorme o muore, 
          oppure fa l'amore. 
          Ci sono uomini soli per la sete d'avventura, 
          perché han studiato da prete o per vent'anni di galera,
          per madri che non li hanno mai svezzati, 
          per donne che li han rivoltati e persi, 
          o solo perché sono dei diversi. 
          Dio delle città 
          e dell'immensità, 
          se è vero che ci sei
          e hai viaggiato più di noi, 
          vediamo se si può
          imparare queste donne
          e cambiare un pò per loro,
          e cambiare un pò per noi.
          Ma Dio delle città
          e dell'immensità,
          magari tu ci sei
          e problemi non ne hai.
          Ma quaggiù non siamo in cielo,
          e se un uomo perde il filo,
          è soltanto un uomo solo.        
NOTE
Editore: Discorso / Babilonia.
          Arrangiatore: Emanuele Ruffinengo.
          Produzione: Pooh.
          Incisa  ai Morning Studios, Milano, nei mesi di ottobre / novembre / dicembre 1989.
          Sound Engineer: Renato Cantele.
          Ass. Sound Engineer: Giorgio Pratella, Osiride Gozzi.
          Supporti: Nastro digitale 32 piste.
          Mixer: Neve 60 canali.
          Transfer: Logic Studios a cura di Marco Inzadi.
Con questo brano i Pooh hanno vinto il "Festival di Sanremo" del 1990. Dee Dee Bridgewater interpretò la versione in inglese, "Angel of the night".
(John Lennon - Yoko Ono - Voce: Dodi Battaglia, Roby Facchinetti, Red Canzian, Stefano D'Orazio)
So this is christmas
          and what have you done
          another year over
          and a   new one just begun 
          and so this is christmas 
          i hope you have fun 
          the   near and the dear one
          the old and the young. 
          A very Merry Christmas 
          and a happy New Year 
          let's hope it's a good one 
          without any   fear.
          And, so this is christmas 
          for weak and for strong 
          for rich and   the poor ones 
          the world is so wrong 
          and so happy christmas 
          for black   and for white 
          for yellow and red ones 
          let's stop all the fight.
          A   very Merry Christmas 
          and a happy New Year 
          let's hope it's a good one 
          without any fear.
          And, so this is christmas 
          and what have we done 
          another year over 
          and a new one just begun 
          and, so happy christmas 
          we hope you have fun 
          the near and the dear one 
          the old and the   young.
          A very Merry Christmas 
          and a happy New Year 
          let's hope it's a   good one 
          without any fear.
          War is over, If you want it 
          war is over now
          War is over, If you want it 
          war is over now 
          War is over, If you   want it
          war is over now 
          War is over, If you want it
          war is over now
          War is over, If you want it
          war is over now.
NOTE
Editore: Warner Bros Music Italy.
          Arrangiatore: Franco Monaldi.
          Produzione: Pooh.
          Incisa  presso Idea Recording Studios, Milano, nel mese di ottobre 1983.
          Sound Engineer: G. F. Longo.
          Ass. Sound Engineer: Sam Baracchetti.
          Supporti: Nastro magnetico 24 piste.
          Mixer: Harrison.
          Transfer: Idea Recording Studios, Milano, a cura di Marco Inzadi 
Questo singolo venne stampato in 300 copie, pensato unicamente come dono natalizio per amici e discografici. I diritti per la pubblicazione erano stati ottenuti da Yoko Ono quando il gruppo la conobbe durante un viaggio a New York nella primavera del 1982. La incontrarono davanti al Dakota House in modo fortuito; con lei scattarono una foto in un giardino poco distante, Strawberry Fields.
Nella stesura di questa raccolta è stato scelto un brano per ogni anno del venticinquennale. E' il disco più venduto dei Pooh.
          "Vieni fuori (Keep On Running)", "Quello che non sai (Rag Doll)", "Piccola Katy" e "In silenzio" sono riarrangiate (con l'ausilio di Ruffinengo) perché, nonostante i Pooh fossero riusciti ad entrare in proprietà dei diritti, non ebbero la posibilità di utilizzare i master originali.
          La copertina è in cartoncino riciclato.
Edizione su doppia musicassetta in box cartonato della CGD, 9031 73053-4.
Edizione su doppio CD della CGD, 9031 73053-2.
        (Data non disponibile) = Edizione su vinile.
"Pooh Book", CGD East/West
        "Pooh - Discografia illustrata", Roberto Pirola e Claudio Sassi, Coniglio Editore, gennaio 2010
        http://it.wikipedia.org/wiki/Contrasto_%28album%29
        http://it.wikipedia.org/wiki/Piccola_Katy
        http://it.wikipedia.org/wiki/Tanta_voglia_di_lei
Per maggiori approfondimenti ed aggiornamenti ti consiglio di visitare la scheda di 25 La nostra storia su www.ipooh.it.
I testi delle canzoni contenuti nel sito sono proprietà dei rispettivi autori.
      La Legge n. 159 del 22 maggio 1993 ne consente l'uso solo per attività didattica, di studio e di ricerca.
      Link al testo completo.
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